Nacque a Kolozsvar, da genitori entrambi musicisti. Il padre, italiano, è stato primo oboe nell'orchestra del Teatro Comunale di Bologna e la madre, ungherese, era una pianista. Dopo la separazione dei genitori rimase col padre che lo portò con sé in Italia, dove visse un'infanzia solitaria[1]. Il suo pseudonimo è dovuto alla piccola maniglia, presente sulla chitarra, che usa per distorcere il suono; al tempo era uno dei pochi a saperla usare e perciò gli è stato dato questo soprannome che ha deciso di conservare negli anni[2].
Beppe Maniglia è noto nel capoluogo emiliano poiché per anni (prima che il comune di Bologna glielo impedisse, a seguito di una lunga polemica dovuta all'alto volume da lui prodotto[2]) si esibiva come musicista-saltimbanco in Piazza Maggiore e Piazza del Nettuno[3] con una Harley Davidson[4] con montato sopra un impianto acustico, suonando con una chitarra elettrica musica rock (di cui si occupa fin dagli anni sessanta, quando faceva parte della band Les Copains[5]) su basi preregistrate e vendendo ai passanti prima musicassette poi cd[6][7], editi dalla sua etichetta discografica personale Maniglia Muscolosa Music[7].
Un tema ricorrente dei suoi pezzi, che spaziano tra diversi generi musicali, è quello degli indiani d'America[8]. All'inizio del 2008 ha espresso l'intenzione di candidarsi a sindaco della città di Bologna[9] alla guida di una lista civica, che è stata presentata ma esclusa dalla competizione elettorale per irregolarità formali[10]. Nel 2016 ha espresso nuovamente l'intenzione di candidarsi[11].
Impegnato in opere umanitarie, nel 1986 è stato invitato a Londra da Bob Geldof a suonare per Sport Aid[12]. Si è esibito nei programmi televisivi Italia's Got Talent[13] su Canale 5, Attenti a quei due su Rai 1, ed è stato ospite di Raffaella Carrà[14].
Citazioni e omaggi
Isabella Santacroce lo ricorda su una spiaggia che "passa rombando su una stranissima Harley Davidson" in Fluo: storie di giovani a Riccione[15].
Pier Vittorio Tondelli lo cita mentre "continua a cantare e far scoppiare boule e raccontare con la sua chitarra storie di indiani d'America" in Un weekend postmoderno[16]: il suo numero era infatti quello di far scoppiare, gonfiandola a fiato, una borsa dell'acqua calda.
Alessandro Baricco lo definisce immarcescibile, e con la faccia da fiondato di classe: "Chissà quanti anni ha, Beppe Maniglia. E se ha una mamma. E cosa dice la mamma quando le chiedono Cosa fa suo figlio? E che regalo gli farà per Natale?" in Barnum: cronache del grande show del 2000[17].
Il concittadino Gianluca Morozzi invece racconta un fatto detto solo da "leggende", che Bruce Springsteen, dopo averlo sentito suonare Apache, avrebbe comprato la cassetta I Remember da Maniglia senza essere riconosciuto: "Ecco, io non so se sia vera o no questa storia, ma l'idea di Bruce Springsteen che compra una cassetta di Beppe Maniglia, mio idolo adolescenziale, l'uomo delle borse dell'acqua calda, è talmente bella che io voglio assolutamente che sia vera"[18].
Beppe Maniglia viene anche citato nella canzone Bologna soccia dei Gem Boy ("Un dolce suono mi giunge all'orecchio... / Ma sono le campane di San Petronio! / No, sarà il coro dell'Antoniano! / o forse Carboni, Dalla, Morandi... / Ah, no! Ho capito: / È Beppe Maniglia!").
Nel 2009 appare per qualche secondo nell'episodio Sempre avanti, della terza serie de L'ispettore Coliandro. Si tratta di un vero e proprio omaggio: Coliandro camminando da solo tra i portici di Bologna sente Alambra e poi si chiede "Ma perché Beppe Maniglia non è diventato uno dei chitarristi più famosi nel mondo?" mentre la figura di Maniglia appare in un angolo dello schermo.
Discografia
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