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Basta è un album in studio del gruppo musicale cileno Quilapayún, pubblicato nel 1969.

Basta
album in studio
ArtistaQuilapayún
Pubblicazione1969
Durata38:34
Dischi1
Tracce12
GenereFolk
Nueva Canción Chilena[1]
EtichettaJota Jota
ProduttoreQuilapayún, Eduardo Carrasco
Registrazionegiugno 1969
FormatiLP, MC, CD
Quilapayún - cronologia
Album precedente
(1969)
Album successivo
(1970)

Descrizione


Si tratta del secondo disco prodotto dalla Jota Jota, l'etichetta della Juventudes Comunistas de Chile, in seguito DICAP[2] e contiene una raccolta di canzoni di lotta e di protesta di tutto il mondo. Il titolo ed il progetto di questo disco sono stati ispirati dal libro Basta - Storia rivoluzionaria dell'America Latina attraverso la canzone di Meri Franco Lao, autrice che avevano conosciuto in occasione della tappa romana del primo loro tour europeo.[3]

A la mina no voy ("Alla miniera non ci vado") è una canzone tradizionale colombiana del XVII secolo, in cui viene trattato il tema dello schiavismo.[4] La muralla ("La muraglia") è un brano composto dai Quilapayún assieme a Nicolás Guillen, uno dei loro brani più noti e di cui qui troviamo la loro prima registrazione in assoluto.[2] Bella ciao è un in realtà un medley di due canzoni italiane: Son cieco, brano rivoluzionario italiano risalente probabilmente ai primi del novecento[5] e il celeberrimo inno partigiano Bella ciao, entrambe qui cantate in italiano e uniche canzoni del disco non cantate in spagnolo. Por montañas y praderas ("Per i monti e per le praterie") è l'inno dei guerriglieri sovietici.[4] La carta ("La lettera") è invece una canzone di Violeta Parra autobiografica, scritta durante la sua trasferta europea del 1953, in cui rappresentava il Cile al Festival della Gioventù di Varsavia e che narra dell'incarcerazione del fratello Roberto durante la repressiva presidenza di Jorge Alessandri Rodríguez, in seguito a uno sciopero.[6] Carabina 30-30 è una canzone della Rivoluzione Messicana.[4] Por que los pobres no tienen ("Perché i poveri non hanno") è un altro brano della cantautrice Violeta Parra, registrato dall'autrice nel 1961 a Buenos Aires e censurata dal governo argentino, dato il suo contenuto di protesta contro la disuguaglianza sociale e i toni anticlericali.[6] Basta ya ("E ora basta") è una canzone composta dal cantautore argentino Atahualpa Yupanqui.[4]

Del disco esistono numerose edizioni e ristampe in tutto il mondo. La prima stampa cilena è stata pubblicata nel 1969 dalla Jota Jota in formato LP monoaruale con numero di catalogo JJL-07. Nel 1971 è stato pubblicato dalla Pathé Marconi - EMI in Francia. In Italia viene pubblicato da I Dischi Dello Zodiaco-DICAP nel 1974 con numero di catalogo VPA 8196 in formato LP stereo, con il titolo Basta - Canti rivoluzionari, in un'edizione particolarmente curata con copertina apribile e libretto ciclostilato con testi e note, com'era d'abitudine per l'etichetta discografica in quegli anni.[4][6] Nello stesso anno è stato pubblicato anche in Venezuela e ristampato in Francia. Nel 1975 in Portogallo, dalla Movieplay, e Scandinavia sotto etichetta DICAP. Sempre sotte etichetta DICAP è stato ristampato ancora in Francia nel 1978, mentre la prima edizione spagnola risale al 1986 per conto della Fonomusic. In formato CD viene ristampato nel 1991 dalla DOM in Svizzera e nel 1998 dalla Warner Music Chile in Cile. Oltre alle numerose altre stampe in vinile tra cui in Giappone, Venezuela e Argentina, esiste anche un'edizione cilena in musicassetta pubblicata dalla Alerce.


Tracce


  1. A la mina no voy (Canzone colombiana, sec. XVII) – 3:11
  2. La muralla – 4:11 (testo: Nicolás Guillén – musica: Quilapayún)
  3. La gaviota – 3:36 (testo: Julio Huasi – musica: Eduardo Carrasco)
  4. Bella ciao (folklore italiano, canzone dei partigiani) – 2:43
  5. Coplas de balagua (folklore argentino) – 4:03
  6. Cueca de Balmaceda (cueca sec. XIX, folklore) – 2:12
  7. Por montañas y praderas (inno dei gueriglieri sovietici) – 3:07
  8. La carta – 2:46 (Violeta Parra)
  9. Carabina 30-30 (della rivoluzione messicana) – 3:13
  10. Por que los pobres no tienen – 3:51 (Violeta Parra)
  11. Patron – 2:33 (Aníbal Sampayo)
  12. Basta ya – 3:08 (Atahualpa Yupanqui)

Durata totale: 38:34


Crediti



Quilapayún



Altro



Note


  1. (EN) Basta (Quilapayún), su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 12 ottobre 2018.
  2. (ES) Basta, su MusicaPopular.cl. URL consultato il 12 ottobre 2018.
  3. (ES) Eduardo Carrasco, La revolución y las estrellas - capitolo 7, su cancioneros.com. URL consultato il 25 marzo 2022.
  4. Note di copertina di Basta - Canti rivoluzionari, Quilapayún [copertina], I Dischi Dello Zodiaco - DICAP, VPA 8196, LP (x1), 1974.
  5. Son cieco, su Canzoni contro la guerra. URL consultato il 13 ottobre 2018.
  6. Note di copertina di Basta - Canti rivoluzionari, Quilapayún [libretto], I Dischi Dello Zodiaco - DICAP, VPA 8196, LP (x1), 1974.

Collegamenti esterni


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[en] Basta (album)

Basta (Enough!/Das genügt!) is an album that was released by Quilapayún in 1969. It brings together popular and folk songs from Latin America, the former USSR, and Italy. This album included "La muralla"/The wall - one of the most popular folk songs in Latin America - based on the text of a poem by the Cuban poet Nicolás Guillén.[1]
- [it] Basta (Quilapayún)



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