Blaze of Glory è un album del cantautore britannico Joe Jackson, pubblicato dalla A&M Records nel 1989.
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Blaze of Glory album in studio | |
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Artista | Joe Jackson |
Pubblicazione | 1989 |
Durata | 57:10 |
Dischi | 1 |
Tracce | 12 |
Genere | Rock |
Etichetta | A&M |
Produttore | Joe Jackson |
Arrangiamenti | Joe Jackson |
Registrazione | Bearsville Studios RCA Studios, New York novembre-dicembre 1988 |
Formati | LP, MC, CD |
Joe Jackson - cronologia | |
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Laughter & Lust (1991) | |
Singoli | |
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Come specificato da una nota in copertina, l'album è concepito come due sequenze ininterrotte di sei tracce ciascuna, arrangiate in modo che ogni brano sfoci nel successivo, senza soluzione di continuità; le sequenze coincidono con i due lati del long-playing in vinile.[1]
Filo conduttore concettuale dell'album è, a detta di Jackson, una sorta di viaggio ideale fra varie fasi della sua vita personale e della società attorno a lui: dall'adolescenza caratterizzata dagli afflati idealistici e ottimistici degli anni sessanta, passando per il fiore della giovinezza in cui molti miti della sua generazione hanno trovato la morte, divenendo così "eterni" a differenza di chi – come lui stesso – è semplicemente invecchiato, fino a giungere a una maturità divisa fra la disillusione e l'alienazione del presente, dove l'unica speranza consiste nel recuperare la propria umanità.[2]
Per la prima volta su questo disco, Jackson affida alcune parti vocali soliste ad altri cantanti: in questo caso, Joy Askew e Drew Barfield le cui voci sono in evidenza soprattutto nella prima metà dell'album, oltre ad affiancare l'autore ai cori lungo tutta l'opera.[1]
Tutte le edizioni originali dell'album (vinile, audiocassetta e CD) contengono, oltre ai testi originali in inglese, anche le traduzioni degli stessi in francese, italiano, spagnolo e tedesco.[1]
L'impegno profuso per la realizzazione dell'album e il coinvolgimento di numerosi musicisti, tra cui un'orchestra d'archi sul brano Sentimental Thing, non furono ripagati dai risultati di vendita: il disco stazionò solo tre settimane nella Top 100 britannica arrivando fino alla 36º posizione[3] e segnando la fine dei rapporti tra l'artista e la A&M Records, che egli accusò appunto di scarso impegno dal lato della promozione. Jackson si disse deluso anche dall'accoglienza della critica, poiché considerava il disco fra i suoi più riusciti.
Dall'album furono tratti due singoli il primo dei quali, Nineteen Forever, fu accompagnato da un videoclip promozionale.
Testi e musiche di Joe Jackson.
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