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Città vuota/È inutile/Valentino vale è il 58º singolo di Mina, pubblicato a dicembre del 1963 su vinile a 45 giri dall'etichetta Ri-Fi.[1][2]

Città vuota/È inutile/Valentino vale
singolo discografico
Copertina del 'disco tris' (1963)
ArtistaMina
Pubblicazionedicembre 1963
GenereMusica leggera
Pop
EtichettaRi-Fi RFN NP 16038
Registrazionemono
Formati7"
Mina - cronologia
Singolo precedente
(1963)
Singolo successivo
(1964)
Mina (1964) - cronologia
Singolo precedente
(1964)

Storia


Segna il ritorno di Mina in televisione, dopo un anno di ostracismo da parte della RAI per le note vicende familiari,[3][4] ospite di Mike Bongiorno nella puntata del 10 gennaio 1964 de La fiera dei sogni, durante la quale promuove entrambi i brani di questo disco.[4][5] Da notare che già il giorno dopo la trasmissione il singolo entra nella classifica dei primi 10.[6]


Il disco


Denominato tecnicamente 'disco tris', perché contiene tre canzoni, è il primo singolo di Mina con la RiFi, mentre l'artista era ancora sotto contratto con la Italdisc.[3]

Pubblicato una prima volta alla fine 1963, è stato ristampato come singolo normale senza la seconda canzone del lato B Valentino vale e con un nuovo numero di catalogo (RFN NP 16057) a marzo dell'anno successivo, cancellando il titolo dalla copertina dell'edizione precedente. Ricorre quindi due volte nella discografia ufficiale: nel 1963 come 58° 45 giri (disco tris) e a marzo del 1964 come 61° singolo normale.[1]

Di entrambe le edizioni esiste anche la versione esclusiva per jukebox, non venduta al pubblico.

Arrangiamenti, orchestra e direzione orchestrale di Piero Gosio.[2]


Successo e classifiche


Il singolo contiene Città vuota, uno dei successi più popolari nella carriera della cantante.

Classifica
1964[6]
Posizione Settimane
11 gennaio 9 1
18 gennaio 5 1
25 gennaio - 1 febbraio 3 2
8 - 15 febbraio 9 2
22 febbraio 7 1
29 febbraio 6 1
7 - 14 marzo 5 2
21 marzo 4 1
Data Posizione Settimane
28 marzo - 4 aprile 5 2
11 aprile 3 1
18 aprile 5 1
25 aprile 4 1
2 - 9 maggio 5 2
16 - 23 - 30 maggio 3 3
6 giugno 5 1
13 giugno 12[7] 1
20 giugno 9 1

Entra direttamente al 9º posto per rimanere in classifica tra le prime 10 per oltre 6 mesi, di cui 6 settimane al terzo posto e per oltre 3 mesi (14 settimane dal 7 marzo al 6 giugno) nelle prime 5.[6]

Alla fine del 1964 sarà il nono 45 giri più venduto durante quell'anno.[8]

Insieme a È l'uomo per me, che nello stesso periodo raggiunge il primo posto nella classifica settimanale, farà salire durante il 1965 le vendite annuali dell'album Studio uno, in cui entrambi i brani sono inseriti, fino al vertice di quella graduatoria.[9]


Città vuota


È la versione italiana di It's a Lonely Town, successo internazionale di Gene McDaniels. Farà parte dell'album Studio Uno pubblicato da Mina nel 1965.


Musica e testo


Diventata ormai una delle canzoni-simbolo dell'Italia anni sessanta, nonché un classico del repertorio dell'artista, questa cover sembra studiata per esaltare le caratteristiche peculiari della voce di Mina, la melodia si alza progressivamente verso toni sempre più acuti raggiungendo il culmine nell'inciso, con un arrangiamento semplice che segue un percorso armonico standard altrimenti fin troppo lineare.[3]

Nel suo testo in italiano Giuseppe Cassia si discosta da un'asettica traduzione dell'originale, suggerendo un'atmosfera cromatica più triste e struggente ma nel contempo calda e coinvolgente, che ben si adatta alla musica del brano.[10]


Video


La prima presentazione del brano in televisione avviene al Gala TV per il decennale 1964, puntata unica andata in onda il 3 gennaio per commemorare i 10 anni dalla data di inizio ufficiale delle trasmissioni Rai.[11] La registrazione della partecipazione di Mina all'evento è disponibile sul DVD Gli Anni Rai 1962-1965 Vol. 9, inserito in un cofanetto monografico di 10 volumi pubblicato da Rai Trade e GSU nel 2008.

Una registrazione dal vivo del brano intero (durata 2:34) per la 9ª puntata della trasmissione Studio Uno del 10 aprile 1965[12] è presente in Gli anni Rai 1965-1966 Vol. 8.

Infine un frammento (durata 0:40) tratto da un medley per la 3ª puntata di Senza rete (programma televisivo) dell'11 luglio 1968[13] si trova in Gli anni Rai 1967-1968 Vol. 5.

In seguito sarà filmato anche un video per i caroselli pubblicitari della pasta Barilla.


Altre versioni di Mina


Etichetta del remake 1978
Etichetta del remake 1978

Nel 1978 Mina ne realizza un remake in stile "disco", ideato e arrangiato da Pino Presti con l'inserimento di virtuosismi jazzistici, che abbinato a Ancora ancora ancora, diventa uno dei singoli di maggior successo dell'estate di quell'anno, raggiungendo ad agosto il 5º posto nella classifica delle vendite settimanali.[1][3] Nel 1998 questa edizione viene inserita nella raccolta su CD Mina Studio Collection.[14]
La cantante eseguì questa versione in occasione dei suoi concerti alla Bussoladomani, includendola nel suo ultimo album di registrazioni dal vivo Mina Live '78.

Nel 1964, incide la versione in spagnolo, intitolata Ciudad solitaria con il testo di Augusto 'C. Mapel' Algueró, per l'EP El crossfire/Ciudad solitaria/Mi hombre será/Se que no es así (Belter 51.374), che verrà inserita nella raccolta Mina latina del 1998. La versione italiana è stata pubblicata in Spagna sull'EP del 1964 Città vuota/Valentino vale/È inutile/So che non è così (Belter 51.405).


Cover


Sono state svariate nel corso degli anni, tra le prime, nel 1964, Nancy Cuomo incide il brano per la KappaO (catalogo K-10.009) e lo inserisce in un singolo che, a sua volta, reca sul lato B anche la cover di È inutile.[15]

Nel 1964 Graziella Caly incide la sua versione con il complesso degli Enigmisti (Nuova Enigmistica Tascabile, N. 493).

Nel 1975 Rita Pavone inserisce la cover del brano nel suo album Rita per tutti! con Victor e il suo V Sound (RCA Italiana, TPL1 1164).

Nel 1995 Fausto Leali partecipa con la sua cover alla compilation Mina contro Battisti - Le canzoni della nostra vita (RTI Music, RTI 0214-2).

Più recentemente, nel 2004, Fiorello l'ha riportata in auge, incidendola nel suo album A modo mio e facendone anche un video in stile anni '50.[10][16]

Scelta in versione originale (1963) da Dolce & Gabbana come colonna sonora per lo spot pubblicitario di una linea di profumi. Il cortometraggio girato ad Erice e sulla spiaggia della riserva naturale dello Zingaro nel 2012 dal fotografo Mario Testino vede protagonisti l'attrice Laetitia Casta ed il modello Noah Mills.[17][18]

La versione originale del 1963 è scelta anche come canzone dei titoli di coda del film 2021 di Disney Pixar Luca


È inutile


Mai pubblicata su album ufficiali, è presente in diverse raccolte: Un buco nella sabbia (1964) (Fontana Records, SFON-7040) pubblicata in Giappone, La maravillosa Mina (1965) (Ronde, RLP-38080) pubblicata in Venezuela, Un anno d'amore (1986) (CGD, 35 LSM 1087), brava! (1987) (RCA Records, ND 71446) pubblicata in Germania, Una voce un cuore (1993) (Selezione dal Reader's Digest, RDIC 249), e se domani... (1994) (Discomagic Records, CD/DRIVE 570), l'unica (1994) (Fremus, CDFR 0552), Sono come tu mi vuoi (1996) (Replay Music Special, RSCD 8008), Fantastica... (1997) (Joker, MC 22142), l'immensità (1997) (SAAR Records, LP 22142), Cartoline (1998) (Replay Music, RMCD 4183), Illumination (1999) (Elleu Multimedia CD 0005), Mina (2000) (Warner Fonit, 8573 84787-2), Una storia. Il mito (2002) (MBO, 300225 2), Volume 2 - È l'uomo per me (2003) (The Intense Music, 221765-205) pubblicata in Germania, Strepitosa (2005) (SMI Sound Music International, 606 DDD), Fantastica (2007) (SAAR Records, 2590 CDB), Mina (2008) (Rhino Records, 5051442-8874-5-7), e se domani (2012) (SMI Sound Music International, SMI 606 DDD)[14]

Incisa da Mina anche in tedesco (testo di Fini Busch) con il titolo Die größte Schau per un singolo del 1964 (Polydor, 52 346) ed inserita nella raccolta dei brani di maggior successo in Germania Heisser Sand nel 1987 (Polydor, BFX 15226). Il brano è stato inciso anche in spagnolo intitolato Es inútil inserito nella raccolta Mina y sus éxitos (Philips, 56007), pubblicata in Argentina.


Tracce


Catalogo RiFi RFN NP 16038 e (senza la seconda traccia del lato B) 16057.

Lato A
  1. Città vuota (It's a Lonely Town) – 2:34 (testo: Giuseppe Cassia – musica: Doc Pomus, Mort Shuman; edizioni musicali Aberbach / BMG Ricordi)
Lato B
  1. È inutile – 1:56 (testo: Gian Pieretti – musica: Ricky Gianco; edizioni musicali D.R. / Leonardi)
  2. Valentino vale – 2:11 (testo: Vito Pallavicini – musica: Vittorio Buffoli; edizioni musicali D.R. / Leonardi)

Note


  1. Discografia singoli, su minamazzini.it, Mina Mazzini, sito ufficiale. URL consultato il 5 dicembre 2016.
  2. Città vuota/È inutile/Valentino vale, in Discografia Nazionale della Canzone Italiana, ICBSA. URL consultato il 5 dicembre 2016.
  3. Orlando R., Città vuota, su hitparadeitalia.it, Hit Parade Italia. URL consultato il 5 dicembre 2016.
  4. Dizionario Curcio, op. citata, Mina, p.1091.
  5. Michela Tulli, Mina, su vogue.it, Vogue. URL consultato il 7 dicembre 20163 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2015).
  6. Classifica settimanale vendite singoli 1964, su hitparadeitalia.it, Hit Parade Italia. URL consultato il 5 dicembre 2016.
  7. Negli anni settanta saranno definiti Dischi caldi.
  8. Classifica annuale vendite singoli 1964, su hitparadeitalia.it, Hit Parade Italia. URL consultato il 5 dicembre 2016.
  9. Classifica annuale vendite album 1965, su hitparadeitalia.it, Hit Parade Italia. URL consultato il 5 dicembre 2016.
  10. La pagina del blog "Canzoni struggenti e tristi" propone la comparazione tra i testi originali e le traduzioni nelle due lingue. Sono presenti anche link audio/video alle varie versioni.
  11. Varietà 1963-1964, in Rai Teche, RAI.it. URL consultato il 31 dicembre 2016.
  12. Varietà 1964-1966, in Rai Teche, RAI.it. URL consultato il 5 dicembre 2016.
  13. Varietà 1967-1969, in Rai Teche, RAI.it. URL consultato il 6 dicembre 2016.
  14. Dal 2012 tutte le raccolte NON fanno più parte della discografia ufficiale.
  15. (EN) Nancy Cuomo, Città vuota (1964), su Discogs, Zink Media. URL consultato il 5 dicembre 2016.
  16. (EN) Fiorello, A modo mio (2004), su Discogs, Zink Media. URL consultato il 5 dicembre 2016.
  17. Cristina Florence Galati, Dolce & Gabbana, emblema del gusto italiano, raccontato attraverso le campagne pubblicitarie, su snapitaly.it, SnapItaly.it, 20 ottobre 2015. URL consultato il 6 marzo 2018.
  18. La stessa pagina di SnapItaly: Dolce & Gabbana: la pubblicità si trasforma in cortometraggio contiene il video pubblicitario originale (versione ridotta) ed anche un breve "dietro le quinte" (in lingua inglese) sulla sua realizzazione.

Bibliografia



Collegamenti esterni


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