Control è il terzo album della cantautrice statunitense Janet Jackson, prodotto da Jimmy Jam & Terry Lewis venne pubblicato nel 1986 dalla A&M Records.
Control album in studio | |
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Artista | Janet Jackson |
Pubblicazione | 4 marzo 1986 |
Durata | 41:41 |
Dischi | 1 |
Tracce | 9 |
Genere | Contemporary R&B[1][2] Pop[1][2] New jack swing[3][4] |
Etichetta | A&M Records |
Produttore | Jimmy Jam & Terry Lewis, Monte Moir |
Registrazione | agosto-ottobre 1985 |
Formati | Vinile, MC, CD, download digitale |
Note | ![]() |
Certificazioni | |
Dischi d'oro | ![]() (vendite: 7 500+) |
Dischi di platino | ![]() (vendite: 100 000+) ![]() (vendite: 100 000+) ![]() (vendite: 300 000+) ![]() (vendite: 5 000 000+) |
Janet Jackson - cronologia | |
Album precedente Dream Street (1984)Album successivo
Control: The Remixes (1987) | |
Singoli | |
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Terzo album da solista della cantante, Control rappresentò l'indipendenza artistica della Jackson e fu il suo primo grande successo, raggiungendo la posizione numero 1 della classifica statunitense Billboard 200 mentre 5 dei 7 singoli estratti raggiunsero le prime 5 posizioni della Billboard Hot 100 tra cui la ballad When I Think of You che divenne la prima numero 1 della sua carriera.[10] L'album ricevette varie nomination e premi tra cui cinque nomination ai Grammy Awards tra cui una come "Album dell'anno" e valse un Grammy ai produttori dell'album, Jimmy Jam & Terry Lewis come "Produttore dell'anno, musica non classica".[11][12]
I due album precedenti di Janet, Janet Jackson e Dream Street, non erano stati dei grandi successi né di pubblico né di critica, in parte a causa dello stretto controllo creativo esercitato dal padre/manager Joseph e dell'inesperienza della cantante, sedicenne ai tempi della pubblicazione del suo primo lavoro. Il padre non le permise di partecipare al processo creativo e il contenuto risultò essere solo un riflesso di ciò che probabilmente avrebbe fatto sentire un padre a suo agio sentendolo cantare dalla figlia adolescente.[10]
L'album rappresentò l'inizio dell'indipendenza artistica della popstar, 19 anni all'epoca della pubblicazione: con Control non solo la cantante licenziò il padre, ma divenne anche autrice del materiale interpretato. Il disco fu coprodotto da due virtuosi delle sonorità rhythm and blues contemporanee, la coppia Jimmy Jam & Terry Lewis quasi agli esordi, che aveva già lavorato con Prince creando quello che fu definito 'il sound di Minneapolis', una sorta di synth pop mischiato con il funk e la new wave.[13] Cominciò così un sodalizio che porterà Janet a produrre assieme al duo un totale di otto album, per oltre trent'anni di collaborazione. I due passarono le ore a sintetizzare e modificare i suoni ottenuti attraverso una drum machine all'avanguardia, la Roland TR-808, ma erano anche due abili autori che avevano già abbozzato diversi pezzi e stavano cercando una voce capace di far quadrare le loro peculiari sonorità con l'energia del pop da classifica generalista. La sinergia con Janet fu istantanea, e nel giro di pochi giorni il trio stava già registrando nuovo materiale.[14] Il disco rappresentò dunque un momento cruciale per la carriera dell'artista e ne segnò la svolta decisiva.
Jimmy Jam, che ha co-prodotto l'album con il suo partner, Terry Lewis, affermò che la cantante desiderava disperatamente creare un album che dimostrasse di essere in grado di reggersi da sola[15]:
«Voleva separarsi dai suoi due album precedenti, dove era stata solo un interprete senza voce in capitolo. Stava anche uscendo da un brutto matrimonio e stava per andare a vivere da sola, lontano dalla sua famiglia. Essere una cantante e intrattenitrice era qualcosa in cui era stata spinta prima ancora di sapere davvero che era quello che voleva essere. La nostra battuta era che eravamo lì per fare in modo che Janet non fosse più percepita come "la sorellina di Michael", ma piuttosto che Michael fosse percepito come "il fratello maggiore di Janet".» |
(Jimmy Jam) |
(EN)
«This is a story about control, My control, Control of what I say, Control of what I do, And this time I'm gonna do it my way, I hope you enjoy this as much as I do, Are we ready? I am, 'Cause it's all about control, And I've got lots of it.» |
(IT)
«Questa è una storia sul controllo, Il mio controllo, Controllo di quello che dico, Controllo di quello che faccio, E questa volta farò a modo mio, Spero che vi piaccia quanto piace a me, Siamo pronti? Io lo sono, Perché tutto ha a che fare col controllo, E io ne ho molto.» |
(Janet Jackson nella canzone Control) |
L'album si apriva con l'omonima canzone Control, anticipata da questo breve parlato, che descriveva la sua indipendenza dal padre/manager e dalla sua famiglia. Seguivano l'aggressiva Nasty, che conteneva i celebri versi «No my first name ain't baby. It's Janet. Miss Jackson if you're nasty» («No, il mio nome non è baby. È Janet. Signorina Jackson, se sei cattivo») e l'iconica What Have You Done for Me Lately, entrambe estratte come singoli accompagnati da videoclip, di grande successo e entrambe arrivate alla posizione numero uno della classifica rhythm and blues di Billboard. Altri brani degni di nota erano il funk-pop The Pleasure Principle e When I Think of You, diventata la prima canzone di Janet a raggiungere il primo posto della classifica Billboard Hot 100. La ballata Let's Wait Awhile fu un altro successo, raggiungendo la posizione numero due nella stessa classifica e diventando il quinto singolo consecutivo ad entrare nei primi dieci posti.[14][16]
Recensioni professionali | |
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Recensione | Giudizio |
AllMusic[1] | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Rolling Stone[17] | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Christgau's Consumer Guide[18] | B |
Il disco ricevette critiche positive negli anni. Rob Hoerburger di Rolling Stone commentò che la 'tagliente' Janet Jackson è «più preoccupata dell'identità che delle playlist», in quanto in Control dichiara che lei non è più solo la sorella dei Jacksons.[19]
Robert Christgau lo definì un album «dai grandi beat, i suoi più profondi di sempre» aggiungendo però che la voce della cantante avrebbe dovuto maturare ulteriormente per essere presa più sul serio.[20]
AllMusic disse che l'artista, con questo album e con la sua title track, «con passione e grazia, dichiara la sua indipendenza, uscendo dall'ombra gigantesca di suo fratello Michael» affermando che «la vera genialità di Control risiede nel matrimonio della sua voce estremamente sicura di sé con i ritmi enfatici dei maghi della produzione R&B Jimmy Jam e Terry Lewis».[21]
Julian Kimble di Billboard dichiarò che «Control riguarda la liberazione. È il momento in cui Janet Jackson ha smesso di essere la sorellina di Michael e ha iniziato il cammino verso un catalogo che rivaleggia con lui. È quando ha stabilito la propria eredità, invece di vivere alle spalle della sua famiglia».[10]
Wesley Morris del New York Times sostenne che «Ha senso ammirare Control come un album sull'indipendenza. È un racconto convincente sulla libertà in cui la signora Jackson si libera dalle soffocanti richieste degli uomini per fare le proprie richieste e dove si concede il permesso di definire la propria sensualità».[2]
L'album fu il primo vero successo di Janet Jackson: vendette oltre 10 milioni di copie nel mondo[16], sette delle sue nove canzoni furono estratte come singoli, di cui sei entrarono nei primi venti posti della classifica americana, e cinque di loro si piazzarono nei primi cinque. A Jimmy Jam e Terry Lewis il disco fruttò un Grammy Award come "Produttore dell'anno (non classico)" nel 1987.[10]
Nel 1989, Rolling Stone inserì l'album al numero 28 della sua classifica dei "100 migliori album degli anni Ottanta"[15] mentre a marzo 2017, Billboard collocò l'album al quarto posto come "Album rhythm and blues di maggior successo di un'artista femminile" e al sedicesimo come "Album rhythm and blues di maggior successo di tutti i tempi".[22]
Classifica (1986) | Posizione massima |
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Australia[23] | 25 |
Canada[24] | 11 |
Germania[25] | 36 |
Giappone[26] | 57 |
Nuova Zelanda[27] | 5 |
Paesi Bassi[27] | 7 |
Regno Unito[28] | 8 |
Stati Uniti[29] | 1 |
Svezia[27] | 47 |
Svizzera[27] | 28 |
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