È considerato una pietra miliare del genere doom.[1]
Descrizione
A metà degli anni Ottanta, la scena metal è principalmente dominata dallo stile thrash e death. I Candlemass realizzano il loro primo lavoro omaggiando i Black Sabbath.[2]
Il full lenght si apre con Solitude, brano che ripercorre la sofferenza di un uomo affetto da disturbo depressivo. È ritenuto una delle migliori opere del complesso svedese, oltre ad essere diventato, col tempo, un loro classico.[3]
Demon's Gate accentua la verve doom. La voce del cantante è acuta e struggente, le tastiere introducono la track con sonorità plumbee e i riff di chitarra sono più freddi e scanditi. Il testo si focalizza su tematiche esoteriche, come la successiva Crystal Ball, ricordata per l'assolo centrale a metà tra speed ed heavy metal.[4]
Il lato B comprende Under The Oak, altro celebre brano dei Candlemass, noto soprattutto per lo struggente break centrale. Il disco si conclude con la suite acustica A Sorcerer’s Pledge.[5]
Accoglienza
Il portale metalitalia.com giudica Epicus Doomicus Metallicus come «il metro di paragone per un intero genere e la prosecuzione meglio riuscita del discorso intrapreso, ed in quegli anni interrotto, da una band storica come i Black Sabbath».[6]
La rivista Metal Hammer lo considera «l'album doom definitivo».[7]
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