Guarda la fotografia è il quindicesimo album in studio di Enzo Jannacci. Gli arrangiamenti sono stati curati da Celso Valli. È stato pubblicato dopo la sua seconda partecipazione al Festival di Sanremo, dove, con La fotografia, ha ottenuto il Premio della Critica: per l'abbinamento internazionale previsto dall'edizione del 1991, Jannacci scelse l'attrice tedesca Ute Lemper, la cui versione in lingua inglese chiude l'ascolto di questo stesso album.
Guarda la fotografia album in studio | |
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Artista | Enzo Jannacci |
Pubblicazione | 14 maggio 1991 |
Dischi | 1 |
Tracce | 9 |
Genere | Folk Pop |
Etichetta | DDD |
Registrazione | Italia |
Enzo Jannacci - cronologia | |
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Singoli | |
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La title track, evocata nel titolo stesso dell'album, rimanda, anche nella copertina, alle prime parole del testo: "Guarda la fotografia, sembra neanche un ragazzino, io son quello col vino, lui è quello senza motorino": racconta di un uomo dedito all'alcool che perde il più piccolo dei suoi due figli (nella foto "senza motorino", a differenza del maggiore, perché ha solo 13 anni) durante un tentativo di rapina a una lavanderia, e rivela tutto questo al Maresciallo dei Carabinieri accorso come lui sul luogo della tragedia, confessando, oltre al suo senso di colpa, di essere un ladro anche lui.
La strana famiglia è cantata con Giorgio Gaber: i testi sono di Gian Piero Alloisio e di Ombretta Colli.
Il brano Sogno come mafia faceva parte dello spettacolo teatrale La commedia da due lire di Paolo Rossi, e ha la stessa musica, ma eseguita più lentamente, della canzone Sturmtruppen, incisa da Cochi e Renato nel 1976; .
Il gruista è un brano del suo repertorio degli anni '60, scritto da Dario Fo e Fiorenzo Carpi: racconta di un operaio che incontra una giovane donna durante il suo lavoro lungo le pareti di un palazzo, ma in realtà sta solamente fantasticando e per questa distrazione compie un tragico volo nel vuoto.
Songo venuto è rivolto agli emigrati dal Sud, in particolare dalla "sua" Puglia, recitato in un ibrido tra lingua e dialetto, e venne scritto da Jannacci alla fine degli anni '70 per lo spettacolo teatrale "La tappezzeria", interpretato da un giovane Diego Abatantuono.
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