Il giorno in cui ho smesso di pensare è il terzo album in studio del cantautore italiano Irama, pubblicato il 25 febbraio 2022.[2] È stato anticipato dal singolo Ovunque sarai,[3] presentato in gara al Festival di Sanremo 2022, posizionandosi al quarto posto della classifica finale.[4]
Il giorno in cui ho smesso di pensare album in studio | |
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Artista | Irama |
Pubblicazione | 25 febbraio 2022 |
Durata | 36:00 |
Dischi | 1 |
Tracce | 13 |
Genere | Pop Urban |
Etichetta | Warner Music Italy |
Produttore | Giulio Nenna, Junior K, Mace, Merk & Kremont, Willy William, Shablo |
Registrazione | 2021 |
Formati | CD, LP, download digitale, streaming |
Certificazioni | |
Dischi di platino | ![]() (vendite: 100 000+) |
Irama - cronologia | |
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Singoli | |
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Il 28 marzo 2022 viene certificato disco d'oro[5] , il 16 maggio 2022 viene certificato disco di platino e il 29 agosto viene certificato doppio disco di platino.
Il progetto discografico si compone di tredici tracce curate da Giulio Nenna, Luca Faraone, Junior K, Mace, Merk & Kremont, Willy William e Shablo.[6] Il cantante collabora inoltre con Sfera Ebbasta, Rkomi, Lazza e Gué Pequeno.[7] Intervistato da Billboard Italia, Irama ha raccontato il significato dell'album:[8]
«Penso di averlo spiegato bene nel monologo scritto insieme a Giuseppe e Fabio Banfo. [...] Lì esordisco dicendo: “Non ho mai avuto paura di schiantarmi”. Queste parole racchiudono perfettamente il concetto del disco, molto eclettico e con tanti mondi dentro. È un progetto che non ha paura e ha le palle di fare musica, fregandosene degli schemi. Non voglio usare la parola sperimentale, perché la odio, voglio solo dire che è un disco fatto davvero di musica» |
Recensioni professionali | |
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Recensione | Giudizio |
Newsic[9] | 7/10 |
Rockit[10] | Positivo |
Rockol[11] | 6,5/10 |
Andrea Conti de Il Fatto Quotidiano rimane piacevolmente colpito dall'evoluzione artistica del cantautore, definendo il progetto «alieno» rispetto alla discografia italiana, poiché vicino alle musicalità statunitensi ed europee. Conti afferma che «Irama con la sua scrittura offre poi scorci profondi di riflessione intima, a nervo scoperto. Il pudore lo spinge così a portare avanti il pensiero intrecciato nelle parole delle sue canzoni e a parlare meno davanti alle telecamere».[12]
Carlo Moretti de La Repubblica apprezza gli sconfinamenti verso il gospel e R&B, sebbene «poi torni nel suo seminato, [...] riprende i ritmi dei suoi tormentoni estivi». Nonostante ciò, Moretti riscontra che si tratti di «un album maturo che sorprenderà molti».[13]
Giulia Ciavarelli di TV Sorrisi e Canzoni scrive che nell'album vi è «mix di ritmo e sonorità che incorniciano un sound in continuo divenire, [...] in cui Irama si addentra nei territori della musica urban e di matrice latin/pop».[14]
Benedetta Minoliti, scrivendo per Billboard Italia, afferma che l'album si presenta «provocatorio e liberatorio» in cui «Irama non si è voluto mettere in gioco solo con le sonorità, continuando ad identificarsi in quel sound che gli calza a pennello». La giornalista ritrova nel progetto un rischio corso dal cantautore, ovvero le collaborazioni, poiché «ha deciso di aprirsi, per la prima volta in un suo progetto, con anche artisti. [...] Aprendosi è riuscito a prendere molto dagli artisti con cui ha lavorato, incastrandosi perfettamente con il rap più old, con l’afrobeat e la trap italiana».[15]
Ernesto Assante, recensendo il disco per Rockol, riscontra che Irama rimette in discussione il pop italiano, scrivendo che «non è certo un giovane rivoluzionario, [...] rilette dal suo punto di vista, quello di un artista nato nel pieno del cambiamento, [...] alla ricerca di una nuova maturità». Sebbene il giornalista trovi la voce del cantante «potente e graffiante» riporta un limite nei brani, poiché sono presenti «pezzi che hanno poca motivazione se non quella di essere hit singole» trovandolo indeciso nell'affrontare le differenti tematiche.[11]
Classifica (2022) | Posizione massima |
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Italia[16] | 1 |
Svizzera[17] | 19 |
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