Io e te per altri giorni è una canzone dei Pooh inclusa nell'album Parsifal. Fu la prima pubblicazione realizzata dopo la defezione di Riccardo Fogli e l'entrata nel gruppo di Red Canzian. Sfiorò i vertici delle classifiche di vendita.[2]
Io e te per altri giorni singolo discografico | |
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Artista | Pooh |
Pubblicazione | 5 giugno 1973 |
Durata | 4:49 |
Genere | Pop |
Etichetta | CBS |
Produttore | Giancarlo Lucariello |
Registrazione | Milano Recording |
Velocità di rotazione | 45 giri |
Formati | vinile 17,5 cm[1] |
Pooh - cronologia | |
Singolo precedente Cosa si può dire di te?/Quando una lei va via (1972)Singolo successivo
(1973) |
Io e te per altri giorni narra la vicenda di un uomo e di una donna che decidono di nascosto di lasciare i propri partner per iniziare una nuova vita in due. Il testo, di carattere energico, mette in evidenza la determinazione dei due, pronti ad affrontare la sanzione sociale che incombe su di loro. Il pezzo nasceva durante il dibattito sul divorzio, introdotto poco prima nella legislazione italiana, ma oggetto di viva contestazione.[3] La natura dinamica del testo si rispecchia in quella della musica dei Pooh, intervallata da alcuni potenti incisi scanditi dai fiati e dagli archi dell'orchestra di Gianfranco Monaldi.
Il retro del disco, Lettera da Marienbad, racconta di un uomo che dopo una notte di viaggio attraversa la frontiera per dirigersi a una località termale mitteleuropea. Va a prendere la donna un tempo amata e in seguito fuggita per stare con un altro. Fatto sta che dopo alcuni anni la donna, pentita a causa del carattere del nuovo partner, torna a farsi sentire scrivendo una lettera al narratore, che intraprende quindi il viaggio. La villa in cui vive rinchiusa, a Marienbad, viene descritta come una sorta di ameno luogo dall'aria incantata;[4] l'atmosfera è fiabesca, ma il posto è anche oppresso da ombra e solitudine. A differenza di Io e te per altri giorni, questo brano non venne incluso nel lungo LP Parsifal per ragioni di spazio (infatti, comparve solo nella versione Stereo8 dell'album); la canzone fu nuovamente scartata in occasione dell'uscita dell'antologia I Pooh 1971-1974 e scomparve quindi dal mercato per essere poi ristampata in un'antologia solo una decina d'anni più tardi.[5]
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