La prima cosa bella/...e lavorare è un 45 giri di Nicola Di Bari, pubblicato nel 1970.
La prima cosa bella/...e lavorare singolo discografico | |
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Artista | Nicola Di Bari |
Pubblicazione | 1970 |
Durata | 3:07 |
Album di provenienza | Nicola Di Bari |
Genere | Pop |
Etichetta | RCA Italiana PM 3510 |
Produttore | Mogol |
Nicola Di Bari - cronologia | |
Singolo precedente Eternamente/La vita e l'amore (1969)Singolo successivo
Vagabondo/La mia donna (1970) |
Entrambe le canzoni sono scritte da Mogol per il testo e da Nicola Di Bari per la musica.
Il disco ha raggiunto la posizione nº1 della classifica dei 45 giri più venduti in Italia[1]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: La prima cosa bella. |
La canzone sul lato A, La prima cosa bella,[2] ha partecipato in gara alla 20ª edizione del Festival di Sanremo nella doppia interpretazione del cantautore pugliese e dei Ricchi e Poveri, classificandosi seconda dietro a Chi non lavora non fa l'amore, proposta nella duplice versione della coppia Celentano-Mori. Il brano diviene uno dei più significativi della discografia di Nicola Di Bari ed un "classico" della canzone italiana in generale ed è stato poi inserito nell'album Nicola Di Bari, pubblicato nello stesso anno.
Nell'etichetta del disco è riportata l'indicazione produzione Numero Uno, che è la casa discografica di Lucio Battisti: infatti Battisti, ascoltato il pezzo di Di Bari, si offrì di registrare il provino, e suonò quindi la chitarra, facendosi accompagnare da Franz Di Cioccio, Damiano Dattoli, Andrea Sacchi e Flavio Premoli, musicisti che collaboravano spesso alle registrazioni di Battisti.[3] L'arrangiatore Gianfranco Reverberi decise di utilizzare questa base, in quanto già ottima, aggiungendo l'orchestra d'archi arrangiata dallo stesso Reverberi.[3]
All'inizio del 2010 il brano ha avuto una nuova popolarità, dando il titolo all'omonimo film diretto da Paolo Virzì e venendo reinterpretato dalla cantante italo-marocchina Malika Ayane, per la colonna sonora del film.[4]
Il brano inciso sul lato B, ...e lavorare, verrà incluso nell'album "Nicola Di Bari" dell'anno successivo[5].
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