Meditations è un album discografico in studio del musicista jazz John Coltrane, pubblicato nel 1966 dalla Impulse! Records. Si tratta di una delle esperienze di ascolto più "estreme" dell'intera discografia di Coltrane insieme al contemporaneo Om di poco precedente. Una evasione completa da ogni canone jazz e musicale in generale.
Meditations album in studio | |
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Artista | John Coltrane |
Pubblicazione | settembre 1966 |
Durata | 40:31 |
Dischi | 1 |
Tracce | 5 |
Genere | Free jazz Hard bop Jazz modale Jazz |
Etichetta | Impulse! A-9110 mono AS-9110 stereo |
Produttore | Bob Thiele |
Registrazione | 23 novembre 1965, Van Gelder Studio, Englewood Cliffs |
John Coltrane - cronologia | |
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Recensioni professionali | |
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Recensione | Giudizio |
The Rolling Stone Jazz Record Guide | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
AllMusic | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
The Penguin Guide to Jazz | ![]() ![]() ![]() ![]() |
«Non c’è mai fine. Ci sono sempre dei suoni nuovi da immaginare, nuovi sentimenti da sperimentare.» |
(Nat Hentoff nelle note di copertina scritte per l’album Meditations) |
Il disco vede Coltrane e Pharoah Sanders come musicisti solisti principali, entrambi al sax tenore. La maggior parte delle registrazioni delle quali è composto l'album sono jazz avanguardistico, costituito da lunghi passaggi free jazz dissonanti ed estese e stridenti improvvisazioni al sassofono di difficile assimilazione. In particolare il suono degli strumenti di Coltrane e Sanders, è simile, in alcuni tratti, a delle urla lancinanti che contribuiscono a creare un clima disturbante prossimo al parossismo. Questo disco fu l'ultimo di Coltrane con il batterista Elvin Jones ed il pianista McCoy Tyner, suoi collaboratori di vecchia data.
Versioni alternative delle tracce 2–5 furono registrate nel settembre 1965 dagli stessi musicisti meno Rashied Ali e Sanders. Queste registrazioni sono state pubblicate successivamente nel 1977 sull'album postumo First Meditations (for quartet).
Il brano iniziale, The Father, The Son & The Holy Ghost, è fin dal titolo un caos di ispirazione religiosa, una danza tribale voodoo in cui i musicisti si sbizzarriscono nell'improvvisazione strumentale più "free" dando vita ad una sorta di jazz psichedelico quasi come posseduti da una forza ultraterrena. Si passa poi a Compassion, qui gli strumenti non sono più sovrapposti gli uni sugli altri, e l'atmosfera generale del pezzo è maggiormente rilassata anche se i suoni rimangono comunque non convenzionali.
La traccia posta a metà dell'album, Love, è un intermezzo di contrabbasso tra la prima e la seconda parte. La temperatura sale nuovamente in Conseguences dove le sonorità si fanno dissonanti. Si tratta di un brano in crescendo, dove il rumorismo raggiunge il climax per poi sfumare nell'ultima traccia, la sospirata oasi di pace di Serenity, l'ultima composizione sull'album, la calma dopo la tempesta.
L'album è costellato da riferimenti religiosi, ed è stato visto da molti come l'approfondimento dei temi già trattati da Coltrane in A Love Supreme.[4] Il critico musicale David Liebman spiegò:
«I cinque titoli delle composizioni che costituiscono la suite posseggono innegabilmente una forte valenza religiosa: 1. The Father and The Son and The Holy Ghost (la Santa Trinità); 2. Compassion; 3. Love (il messaggio fondamentale di Cristo); 4. Consequences (forse per quelli che non seguono i suoi dettami?); 5. Serenity (la pace eterna?)[5]» |
Tutto concorda con la dichiarazione fatta da Coltrane di "credere in tutte le religioni".
Musiche di John Coltrane.
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