Contiene esclusivamente brani cantati in inglese ed è inserito fra gli album studio nella discografia ufficiale in italiano della cantante.
Nella seconda metà del 1969 è giunto fino alla quarta posizione nella graduatoria settimanale degli album, per risultare il 19° più venduto durante lo stesso anno. L'iniziale successo di vendite ha portato alla ristampa dell'LP già a ottobre.[3]
Rimasterizzato su CD nel 2001 (EMI e PDU 5364862).
Arrangiamenti, adattamenti, orchestra e direzione d'orchestra: Augusto Martelli che si firma con lo pseudonimo Bob Mitchell.
I brani
Tutti i brani sono cover in lingua originale di canzoni straniere, eccetto Can't Help the Way I Am, traduzione curata da Art Crafer e Jimmy Nebb di Un colpo al cuore.
La presenza di ben 3 brani di questi autori e Nebb che compare anche come produttore del disco, fanno pensare a una sorta di tributo di Mina agli stessi.[senzafonte]
Escludendo gli inediti, le altre canzoni provengono dall'album Dedicato a mio padre, pubblicato nel 1967.
Inediti
I Won't Cry Anymore Versioni originali di Tony Bennett (album Because of You, 1952) e Dinah Washington.
No Arms Can Ever Hold You Brano lanciato da Pat Boone nel 1955 (singolo e album eponimo), tradotto in italiano da Mauro Gioia e Nino Rastelli col titolo Nessuno al mondo, diventa nel 1960 uno dei più importanti successi nella carriera del giovane Peppino di Capri che lo inserisce nel suo album con lo stesso titolo.[senzafonte] Sempre nel 1960 Helen Merrill incide, in italiano la sua personale cover (RCA Italiana, Epa 30-387), inserita nell'album del 1991 Helen Merrill in Italy (Liuto Records, LRS 0063/5). In italiano sarà ripreso da Mina dieci anni più tardi nell'album ...quando tu mi spiavi in cima a un batticuore... del 1970 e da Oliver Fonsi nell'album Night club - Made in Italy (Nuova Canaria).
You're Mine You Risale al 1933 nell'esecuzione di Guy Lombardo e la sua banda musicale, the "Royal Canadians", ma è anche titolo e brano di un album di Sarah Vaughan pubblicato nel 1962.
Can't Help the Way I Am
Lo stesso argomento in dettaglio: Allegria/Un colpo al cuore.
I Want to Be Loved (But Only by You) Ballata scritta da Savannah Churchill, incisa insieme con "The Sentimentalists" su un singolo del 1947, che raggiunse il primo posto nella classifica "R&B Juke Box" americana. Nello stesso anno e successivamente è stata ripresa anche con successo da altri cantanti, per esempio Lionel Hampton nel 1947.[senzafonte]
And My Heart Cried Altro brano scritto dal binomio Art Crafer, Jimmy Nebb; canzone meno nota rispetto a No Arms Can Ever Hold You (Like These Arms of Mine) e Can't Help the Way I Am degli stessi autori.[senzafonte] Del pezzo esiste una versione di Lennie Peters (col nome d'arte Gary Hall) su un singolo del 1964.
I'll Never Be Free {{cnSingolo di successo negli USA}} per Kay Starr con Tennessee Ernie Ford nel 1950.
Tracce
Lato A
I Won't Cry Anymore – 3:02 (testo: Fred Wise – musica: Al Frisch; edizioni musicali Chappell)
No Arms Can Ever Hold You – 2:38 (testo: Art Crafer – musica: Jimmy Nebb; edizioni musicali Metron)
I Should Care – 3:15 (testo: Paul Weston – musica: Paul Weston, Sammy Cahn, Axel Stordahl; edizioni musicali Southern) – 1967
Lazy River – 2:49 (testo: Sidney Arodin – musica: Hoagy Carmichael; edizioni musicali Southern) – 1967
You're Mine You – 3:18 (testo: Edward Heyman – musica: Johnny Green; edizioni musicali Chappell)
Can't Help the Way I Am (Un colpo al cuore) – 3:19 (testo: Art Crafer, Jimmy Nebb – musica: Giancarlo Bigazzi, Mario Capuano; edizioni musicali Duomo)
Lato B
I Want to Be Loved – 2:30 (Savannah Churchill; edizioni musicali Chappell)
And My Heart Cried – 3:10 (testo: Art Crafer – musica: Jimmy Nebb; edizioni musicali PDU)
That Old Feeling – 3:33 (testo: Lew Brown – musica: Sammy Fain; edizioni musicali Curci) – 1967
The Man That Got Away – 2:44 (testo: Ira Gershwin – musica: Harold Arlen; edizioni musicali Morris E.H.) – 1967
Johnny Guitar – 2:41 (testo: Peggy Lee – musica: Victor Young; edizioni musicali Chappell) – 1967
I'll Never Be Free – 3:38 (Bennie Benjamin, George David Weiss; edizioni musicali D.R.)
Note
Discografia album, su minamazzini.it, Mina Mazzini, sito ufficiale. URL consultato il 6 marzo 2017.
Mina for You, in Discografia Nazionale della Canzone Italiana, ICBSA. URL consultato il 6 marzo 2017.
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