Focus II (Moving Waves) è il secondo album della band progressive rock olandese dei Focus, pubblicato nell'ottobre 1971.
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Moving Waves album in studio | |
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Artista | Focus |
Pubblicazione | Ottobre 1971 |
Durata | 41:40 |
Dischi | 1 |
Tracce | 6 |
Genere | Rock progressivo |
Etichetta | Imperial Records |
Produttore | Mike Vernon |
Registrazione | 13 Aprile - 14 maggio 1971, Sound Techniques e Morgan Studios di Londra |
Formati | LP, MC, CD, Download digitale |
Focus - cronologia | |
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(1972) |
Si tratta del primo album dei Focus che mostra i tratti caratteristici della band. L'album uscì originalmente nel formato di LP, con una durata che rientra nella media del periodo e del genere di 41:40 minuti. Nell'album si ritrova una fusione tra rock e classica, che trova ampi spazi nel progressive rock, genere reinterpretato dai Focus, in questo album più maturo rispetto ad "In and Out of Focus".
L'album si apre con un brano con forti sonorità hard rock, Hocus Pocus. Ad un riff paragonabile a quelli dei coevi Led Zeppelin, Black Sabbath o Deep Purple si alternano uno jodel cantato dall'organista-flautista Thijs van Leer e a ripetuti assoli e virtuosismi di chitarra elettrica, batteria e flauto traverso. Le Clochard è un breve brano di chitarra acustica suonato da Jan Akkerman, in contrapposizione alle sonorità del brano precedente, paragonabile a Horizons suonato da Steve Hackett in Foxtrot dei Genesis.
Janis è un altro brano di natura classico-barocca, dominato dal flauto traverso di van Leer accompagnato da una delicata chitarra acustica e da una leggera batteria. Moving Waves è la breve title-track, l'unico brano dell'album con un testo di senso compiuto. Focus II, ultimo brano del lato A, mostra lo stile caratteristico dei Focus: forte influenza di tastiere, con un treno di batteria che segue in maniera leggera l'intero pezzo e alcuni riff ripetuti di chitarra elettrica.
Eruption è una suite, formato tipico del rock progressivo, che occupa l'intero lato B. È una rivisitazione della storia di Orfeo ed Euridice di Jacopo Peri, quasi completamente strumentale. Al suo interno dominano i virtuosismi di Jan Akkerman, accompagnati da flauti, tastiere, batteria, basso e mellotron. Ha toni piuttosto epici, con riff che riaffiorano più volte all'interno del brano.
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