New York Dolls è l'album di debutto del gruppo musicale omonimo di genere glam/hard rock, pubblicato nel 1973 dall'etichetta Mercury Records.
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New York Dolls album in studio | |
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Artista | New York Dolls |
Pubblicazione | 1973 |
Durata | 42:44 |
Dischi | 1 |
Tracce | 11 |
Genere | Hard rock Proto-punk Glam rock Glam punk |
Etichetta | Mercury Records |
Produttore | Todd Rundgren |
New York Dolls - cronologia | |
Album precedente — Album successivo
(1974) |
Recensioni professionali | |
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Recensione | Giudizio |
AllMusic | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Ondarock | Pietra Miliare |
Piero Scaruffi | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Spesso sottovalutato dalla stampa musicale alla sua pubblicazione nel 1973, ma a posteriori indicato dai critici come un album fondamentale per la storia del rock, è stato classificato al 213º posto nella lista dei 500 album più grandi di tutti i tempi stilata dalla rivista Rolling Stone.
Già dalle prime esibizioni nel 1971, la band aveva cercato di fondere insieme le più variegate influenze musicali dei suoi membri, la depravazione dei Velvet Underground; la furia degli Stooges e degli MC5; il sound, le movenze, e lo stile di vita dei Rolling Stones del periodo di Sticky Fingers e Goats Head Soup circa; l'aspetto androgino di David Bowie e Marc Bolan; ed infine il blues di Muddy Waters, Bo Diddley, e soci; il tutto mescolato con una immagine smaccatamente glam con trucchi pesanti, capigliature folte, stivali col tacco alto, ecc.
Nel 1973 i New York Dolls (nel frattempo il batterista Billy Murcia, deceduto, era stato sostituito da Jerry Nolan) entrano in studio di registrazione per incidere su nastro il loro unico sound registrando il primo album ufficiale, l'omonimo New York Dolls. Alla produzione viene chiamato Todd Rundgren, che però lascia ampia libertà di manovra alla band stessa.
L'album si apre con la scatenata e "rollingstoniana" Personality Crisis che ispirerà la nascita del punk rock[senza fonte], probabilmente il loro brano più famoso, dove un attacco urlato genera una furibonda dichiarazione d'intenti di perversione e fragilità psicologica. La prima facciata continua con Looking for a Kiss e Vietnamese Baby, introdotta da un colpo di gong, tutti brani veloci, duri, senza un attimo di sosta, che creano un clima di tensione e violenza interrotto solo dalla quasi acustica Lonely Planet Boy. La violenza sonora di Frankestein rialza poi il ritmo generale dell'album.
La seconda facciata, si apre con la saltellante Trash, infarcita di coretti beat sopra le righe e dal ritmo trascinante. Subway Train è sorretta dal cantato strascicato "alla Jagger" di Johansen e dal controcanto della chitarra di Johnny Thunders. Bad Girl, è uno dei pezzi più duri e con maggiori accenni di quel "punk" ancora a venire. La più cantabile Pills, cover drogata di un brano di Bo Diddley, provvede a stemperare l'atmosfera con la sua introduzione di armonica blueseggiante. Private World ha un ritmo calypso (con tanto di campanacci e pianoforte), ma sonorità chitarristiche metalliche e pesanti. Il brano finale dell'album, Jet Boy è un hard-rock che, posto in chiusura, si tramuta in una jam strumentale, cosa abbastanza rara per lo stile del gruppo.
L'album, come del resto la band stessa, fu per anni snobbato e sottovalutato dalla critica (che considerava i New York Dolls come delle copie americane sbiadite dei Rolling Stones), e le vendite non esaltanti portarono alla conclusione dell'avventura del gruppo che si sciolse dopo l'incisione di un secondo album, Too Much Too Soon, senza suscitare troppi clamori. Il lascito artistico dei Dolls si farà prepotentemente sentire negli anni seguenti, dove le band influenzate saranno numerose: Sex Pistols, Dead Kennedys, Guns N' Roses, Hanoi Rocks, Jane's Addiction, The Runaways, Kiss, Aerosmith, ecc.
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