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Nobody Home è una canzone dei Pink Floyd contenuta nell'album The Wall, pubblicato nel 1979.

Nobody Home
ArtistaPink Floyd
Autore/iRoger Waters
GenereArt rock
Rock progressivo
Edito daHarvest Records (GB), EMI (IT), Bob Ezrin, David Gilmour, Roger Waters
Pubblicazione originale
IncisioneThe Wall
Data1979
Durata3:26

Gran parte della canzone descrive lo stato mentale di Syd Barrett nel 1967 e, nell'intervista "Behind The Wall", David Gilmour ha detto che il brano descrive ciò che la maggior parte delle rockstar vivono durante i loro tour. In particolare i versi

«I got nicotine stains on my fingers. I got a silver spoon on a chain. Got a grand piano to prop up my mortal remains»

si riferiscono a Richard Wright, che, in quegli anni, assumeva cocaina e ne stava diventando dipendente[1].


Composizione


Il brano dura 3 minuti e 26 secondi. All'inizio della canzone si sentono delle voci provenienti da una televisione, sovrastate dalla voce di Pink che, ubriaco, dice qualcosa ad una ragazza in fuga da lui. Subito dopo entra la voce di Roger Waters accompagnata solo da un pianoforte. Man mano che la canzone va avanti si aggiungono archi, fiati, un basso elettrico e un sintetizzatore. Il testo è piuttosto malinconico e così anche la voce di Waters.
Il brano finisce improvvisamente, con un accordo del pianoforte che viene mantenuto per poco tempo, seguito nuovamente da alcune voci provenienti da una televisione.


Trama


Come le altre canzoni dell'album The Wall, Nobody Home narra una parte della storia di Pink, il protagonista.

Pink, dietro la solitudine del suo muro psicologico, descrive la sua vita solitaria. Infatti, anche se ha tutto, sa che quando tenterà di stabilire un contatto con l'esterno fallirà. La qualità di registrazione del brano, soprattutto del pianoforte iniziale, suggerisce che Pink si trovi in un locale.


Versione video


Il filmato inizia mostrando Pink (Bob Geldof) seduto sulla poltrona della sua stanza d'albergo che guarda la televisione. In corrispondenza del verso «I got electric light», l'uomo comincia a cambiare rabbiosamente i canali; a questa scena si alternano alcuni flashback, in cui Pink cerca di telefonare, senza successo, alla moglie. Nella scena successiva Pink si ritrova seduto sulla sua poltrona a guardare la televisione non nella sua camera d'albergo, bensì in un luogo che sembra uno dei terreni inglesi bombardati durante la seconda guerra mondiale e in cui si trovano, sparse, molte coppie di martelli incrociati, simbolo storico del film. Lì, in un nuovo flashback, il Pink bambino prende posto dell'adulto e, spinto dalla curiosità, si incammina in quella landa, passando accanto a cadaveri putrefatti ed arrivando vicino ad una trincea, nella quale entra.


Curiosità


Durante il famoso concerto a Berlino, Roger Waters ha un brusco calo di voce e non riesce a pronunciare le parole "on the TV". Si riprende subito, incoraggiato dal pubblico. Un'altra ipotesi è invece che Waters abbia intenzionalmente lasciato cantare quelle parole al pubblico, senza avere nessun calo di voce.


Esecutori



Note


  1. Nicholas Schaffner, Saucerful of Secrets: The Pink Floyd Odyssey, 1ª ed., Harmony, 1991, ISBN 0-517-57608-2.
  2. Vernon Fitch, Richard Mahon, Comfortably Numb - A History of The Wall 1978-1981, 2006, p. 94.

Bibliografia



Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Nobody Home

Nobody Home ist ein Titel der britischen Rockband Pink Floyd aus dem 1979 veröffentlichten Konzeptalbum The Wall.

[en] Nobody Home

"Nobody Home" is a song from the Pink Floyd album The Wall.[1][2] This song was one of several to be considered for the band's "best of" album, Echoes: The Best of Pink Floyd.[3]

[es] Nobody Home

Nobody Home (del Inglés, Nadie en casa) es una canción del álbum The Wall de 1979, lanzado por Pink Floyd. También aparece en la película Pink Floyd: The Wall sobre el álbum. En la canción «Pink» describe su vida aislada dentro del muro mental creado por él mismo. No tiene a nadie a quién hablarle y lo único que posee son sus cosas materiales. La canción describe lo que Roger Waters dice haber vivido durante el tour de 1977 (el primer tour de la banda en grandes estadios). Adicionalmente, la canción contiene algunas referencias al miembro fundador, Syd Barrett. La canción fue escrita luego de la discusión entre Waters, Gilmour y el coproductor Bob Ezrin durante la producción de The Wall, en la que Gilmour y Ezrin trataban de convencer a Waters de incluir otra canción en el álbum. Waters, entonces, escribió «Nodody Home» y la presentó, dos días después, a la banda. Fue la última canción que se escribió de The Wall. En el 30º aniversario de The Wall, en el episodio del In the Studio with Redbeard (show de radio de EE.UU.), David Gilmour reveló que «Nobody Home» era una de sus canciones preferidas del álbum.
- [it] Nobody Home



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