Sheherazade, pubblicato nel 1995, è un album della cantante italiana Ornella Vanoni.
Sheherazade album in studio | |
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Artista | Ornella Vanoni |
Pubblicazione | 1995 |
Dischi | 1 |
Tracce | 15 |
Genere | Pop |
Etichetta | CGD |
Produttore | Mario Lavezzi |
Ornella Vanoni - cronologia | |
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Per far lievitare con spregiudicata fantasia le quattordici canzoni dell'album (ma una, Per l'eternità, è ripetuta in due versioni differenti), la Vanoni si è sbizzarrita con una varietà di collaboratori piuttosto insolita per lei. Oltre all'amico di sempre Mario Lavezzi, che ha prodotto l'album, sono stranamente uniti nella diversità parolieri come l'immancabile Mogol, Avogadro e la stessa Ornella, due cantautori sensibili come Grazia Di Michele e Giorgio Conte, musicisti multilingue come il chitarrista franco-vietnamita Nguyén Lé e il cantante folk ugandese Geoffrey Oryema, jazzisti doc come Gerry Mulligan e Furio Di Castri, l'arrangiatore americano Bob Rose e tanti altri. Ma, per l'occasione, è scoppiato anche un vero colpo di fulmine musicale della Vanoni per il sardo Paolo Fresu, che fa sentire la sua lirica tromba con sordina "alla Miles Davis" in diversi bei momenti di Shéhérazade.
Giacomo Pellicciotti, Ornella la rossa è Sheherazade, in la Repubblica, 1º novembre 1995.
Ornella partecipa alla stesura di quasi tutti i testi dell'album, compreso anche Bello amore, che avrebbe dovuto presentare al Festival di Sanremo 1996, ma poche ore prima della prova d'orchestra al Teatro Ariston, la melodia del brano (di Giuseppe Barbera) fu eseguita in un programma radiofonico della RAI, con un altro testo, da Emilia Pellegrino, la quale, avendo tentato senza successo la carriera di cantante presso il Centro Europeo Tuscolano di Mogol, secondo la stampa, avrebbe sottratto uno spartito con la melodia "incriminata" durante le attività musicali del CET, per poi riutilizzarla, mossa da frustrazione, per una sorta di vendetta personale (possibilmente favorita da qualcuno dell'ambiente). La stampa e la discografia si schierarono a favore della Vanoni, definendo la sua una delle più belle canzoni in gara, e fu la Vanoni stessa a ritirarsi per prima dalla competizione, prima ancora di una decisione ufficiale della commissione del Festival di Sanremo[1]. La Vanoni dichiarò in una conferenza stampa che la sua partecipazione al Festival sarebbe comunque stata un "di più", impegnata com'era nella tournée di Sheherazade (scenografia di Arnaldo Pomodoro e costumi di Gianfranco Ferré[2]), che stava riscuotendo un grandissimo successo (inizialmente era previsto addirittura un album dal vivo). Bello amore fu comunque inclusa in una nuova ristampa di Sheherazade, che ricevette il disco d'oro per le vendite.
Il singolo apripista dell'album fu Per l'eternità interpretata con l'intervento vocale del fido produttore Mario Lavezzi. Come secondo estratto fu scelto Rossetto e cioccolato, brano diventato poi iconico nella carriera dell'artista.
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