Storie di tutti i giorni/L'amore che verrà è un singolo di Riccardo Fogli, pubblicato nel 1982.
Storie di tutti i giorni/L'amore che verrà singolo discografico | |
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Artista | Riccardo Fogli |
Pubblicazione | 1982 |
Durata | 3:51 |
Album di provenienza | Collezione |
Genere | Pop |
Etichetta | Paradiso |
Produttore | Giancarlo Lucariello |
Formati | 7" |
Riccardo Fogli - cronologia | |
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Compagnia/Piccoli tradimenti (1982) |
Storie di tutti i giorni è stata presentata nella XXXII edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, dove risultò vincitrice.
Il brano, che fa parte dell'album Collezione, è stato scritto dallo stesso Fogli insieme a Guido Morra e Maurizio Fabrizio, ed è stato prodotto da Giancarlo Lucariello[1].
Con Storie di tutti i giorni, Riccardo Fogli tornava ad un Festival di Sanremo a ben otto anni di distanza da quella che sino ad allora era stata la sua prima e unica partecipazione.[2]
A quel Festival del 1974, con il suo brano Complici non aveva raggiunto la finale[2][3]. Stavolta, però, Fogli era reduce dal successo estivo del singolo Malinconia (12° singolo più venduto del 1981[4], con cui aveva vinto la Gondola d'oro di Venezia), e dunque tornava al Festival da grande favorito[1][2][5][6] (come in parte annunciato da una copertina del settimanale TV Sorrisi e Canzoni, intitolata "Riccardo Fogli cerca al Festival una conferma"[1][5][7][8]).
Fogli interpretò per la prima volta la sua Storie di tutti i giorni nel corso della seconda serata eliminatoria del Festival, che andò in scena al Teatro Ariston venerdì 29 gennaio 1982[9]: Fogli, vestito in un elegante smoking[1], era accompagnato dal chitarrista Roberto Puleo[1].
Come appartenente al gruppo B, ovvero quello dei Big (anche se l'altro gruppo, quello delle "Novità", includeva anche cantanti affermati come Claudio Villa ed Orietta Berti, entrambi - tra l'altro - esclusi dalla finale[10] e non senza qualche strascico di polemica da parte del "reuccio"[7][11][12]), era qualificato di diritto alla finalissima[10][11].
Nella serata finale del Festival di sabato 30 gennaio, Storie di tutti i giorni fu - secondo quanto stabilito dalla scaletta - la nona canzone a essere eseguita, dopo Solo grazie di Fra' Giuseppe Cionfoli e prima di Tu stai di Bobby Solo.[13]
Al termine dello spoglio dei voti, la canzone di Riccardo Fogli risultò classificata al primo posto davanti a Felicità di Al Bano e Romina Power e a Soli di Drupi.[7][10][11]
La canzone vincitrice venne indovinata anche dal popolare mago Giucas Casella[12][13], che - "giocandosi la carriera" (come disse lui) - nel corso della prima serata di giovedì 28 gennaio 1982 aveva consegnato una busta gialla con all'interno il suo pronostico nelle mani del giornalista del " Corriere della Sera " Mario Luzzatto Fegiz, il quale a sua volta l'aveva depositata in una cassaforte del Casinò di Sanremo[14]). La previsione di Casella venne letta subito dopo la proclamazione dei vincitori sul palco dell'Ariston.
La vittoria di Riccardo Fogli non mancò di suscitare polemiche: si parlò, all'epoca di "vittoria annunciata", se non addirittura decisa a tavolino in virtù di accordi presi con le etichette discografiche.[9]
A queste illazioni - mai provate[9] - Fogli replicò ovviamente seccato, asserendo che gli addetti ai lavori conoscevano le canzoni già da prima del Festival e che, evidentemente, Storie di tutti i giorni era stata semplicemente considerata una delle migliori e, che le polemiche, in fondo, fanno parte del Festival.[13]
Lasciate da parte le polemiche del Festival, il brano venne premiato anche in termini di vendite: il singolo raggiunse il primo posto delle classifiche e fu il 14º più venduto del 1982 (il secondo tra i brani sanremesi dopo Felicità di Al Bano e Romina Power).[15].
Le "storie di tutti i giorni" raccontate dalla canzone sono un po' le storie della maggior parte delle persone, ovvero le storie della cosiddetta gente "comune", gente la cui vita scorre monotonamente e un po' stancamente, ovvero - come dice il testo - senza guai seri, ma pure senza grandi successi, in attesa di un grande amore che sembra non arrivare mai: è gente che magari ha in testa grandi idee, ma probabilmente non riuscirà mai a realizzarle, anche perché nessuno è disposto ad ascoltarle; e intanto il tempo passa inesorabilmente e queste persone vengono rinnegate persino dagli amici di un tempo, che - avendo preso altre strade - fingono di non ricordarsi più di loro. E si finisce così per cedere quasi inevitabilmente al fatalismo, pensando che nulla potrà mai cambiare.
A dispetto di un certo alone di malinconia che pervade il testo, la melodia è piuttosto ritmata sin dall'inizio del pezzo.
Il brano è introdotto dal suono di un pianoforte e di una chitarra elettrica.[1]
Predecessore | Canzone vincitrice del Festival di Sanremo | Successore | ![]() |
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Per Elisa | 1982 | Sarà quel che sarà |
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