The Seventh Deadly Sin è il settimo album del rapper statunitense Ice-T. Pubblicato il 12 settembre del 1999, è distribuito dalla Coroner Records e dalla Atomic Pop. Nonostante le partecipazioni di Buckshot e Ras Kass, The Seventh Deadly Sin diviene il primo album di Ice-T a non entrare nelle classifiche statunitensi, venendo anche stroncato dalla critica specializzata.
The Seventh Deadly Sin album in studio | |
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Artista | Ice-T |
Pubblicazione | 12 settembre 1999 |
Durata | 74:14 |
Dischi | 1 |
Tracce | 21 |
Genere | Hip hop Gangsta rap Hardcore hip hop West Coast hip hop |
Etichetta | Coroner Records, Atomic Pop Roadrunner Records, Coroner Records (Europa) Roadrunner Records (Australia) Metal Mind Productions, Roadrunner Records (Polonia) Hammer Müzik (Turchia) Maxi Records (Russia) |
Produttore | Ice-T (esec.), Hen-Gee (esec.), DJ Ace, Iz, Marc Live, Trails Of Flowalistics, Mad Rome, Ross Avila, SLEJ Da Ruff Edge |
Registrazione | The Crackhouse; New York 1998-1999 |
Formati | album, CD |
Ice-T - cronologia | |
Album precedente (1996) Album successivo
Pimp to Eat (2000) | |
Singoli | |
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La copertina e il titolo dell'album fanno riferimento al film Seven.
Recensioni professionali | |
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Recensione | Giudizio |
AllMusic | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Robert Christgau | C+[2] |
Rolling Stone | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Spin | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
The Source | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Stephen Thomas Erlewine di Allmusic gli assegna un voto di 2.5/5 stelle, scrivendo: «con un artwork uscito direttamente dal film sul serial killer Seven, il settimo album di Ice-T sembra stranamente fuori luogo nel 1999 [...] Ice-T in realtà non ritorna al suo suono classico degli anni ottanta/prima metà degli anni novanta, quando era un giocatore chiave nell'età d'oro dell'hip hop, ma lui non sembra nemmeno interessato a restare aggiornato [ai tempi]. Il risultato è un prodotto che ricorda occasionalmente O.G. o Iceberg [...] non ha sempre successo, ma offre un cambiamento rispetto alle sue due ultime pubblicazioni mediocri.»[1]
Il critico di The Village Voice Christgau recensisce il settimo prodotto di Ice-T con una "C+": «[...] Ice pretende l'assoluzione per aver inventato il gangsta rap che «ha cambiato il corso del mondo». Forse non è ridicolo come sembra. Ma certamente non può essere fatta questa affermazione per questa raccolta ritagliata di storie vanitose su "pappone-erba-biz". Guardando dopo O.G. è una processione di mascelle cadute per i rapper del passato che speravi fossero andati in pensione, inclusi Brother Marquis, Ant Banks, King Tee, Onyx, Kam e, sempre ultimo e sempre non meno importante, Too Short.» Christgau chiude la sua recensione a 7th Deadly Sin con l'ennesimo riferimento a Cop Killer: «dimostra principalmente, immagino, che non puoi mai trovare un assassino di poliziotti quando non ne hai bisogno.»[2]
Durata totale: 74:14
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