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Un sabato italiano è il primo album in studio del cantautore italiano Sergio Caputo, pubblicato nel 1983.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Sabato italiano (disambigua).
Un sabato italiano
album in studio
ArtistaSergio Caputo
Pubblicazione1983
Dischi1
Tracce10
GenereJazz
Pop
Swing
EtichettaCGD
ProduttoreNanni Ricordi
Sergio Caputo - cronologia
Album precedente
Sergio Caputo
(1981)
Album successivo
Italiani mambo
(1984)

Descrizione


Il ventinovenne cantautore romano, mentre svolge ancora l'attività di pubblicitario, ottiene il primo vero contratto discografico, dopo alcuni anni di gavetta. Grazie a un buon battage promozionale, il suo stile si impone per la sua originalità, fino a fare di Caputo una vera rivelazione discografica, apportatore di una nuova via dei cantautori, laddove all'estero numerosi artisti e gruppi avevano già intrapreso vie artistiche che si potevano ricondurre a una corrente, tutt'altro che conservatrice, detta dei pentiti del rock.

Lo swing la fa da padrone in questi dieci pezzi, e in generale l'atmosfera che si respira è quella dei locali notturni, sottobosco della vita mondana della capitale. L'io narrante di questi brani sembra essere proprio un cantante di night club, dedito dunque suo malgrado alla vita notturna e a un tenore sregolato, foriero di alterne fortune, per questo capace di sviluppare un punto di vista atipico e meno illusorio del cittadino comune, dal quale tuttavia non vuole prendere le distanze, forse perché il suo lavoro è frutto di necessità e non di vocazione.

La copertina ritrae Caputo davanti a un bar che si trovava a Piazza Cavour in Roma, dove ora è situata la multisala Adriano, e che prima era più semplicemente il cinema Adriano (già teatro) con annesso bar. La maglietta indossata da Caputo ritrae un famoso poster dell'artista Guy Peellaert che, imitando l'articolo di un giornale, recita "Frankie Goes to Hollywood": esattamente la stessa fonte di ispirazione per l'omonimo gruppo pop che farà successo dal 1984. Sul retrocopertina è indicata una serie di cocktail o bevande, abbinati con ciascuna canzone, con relative ricette, i cui nomi sono talvolta inclusi anche nel testo stesso.

La prima traccia inizialmente è intitolata Citrosodina ma, dopo qualche mese, Caputo riceve una telefonata dall'industria farmaceutica che produceva il digestivo, che lo invitava a dire "è un medicinale, leggere attentamente le avvertenze e le modalità d'uso".

Fu così che il titolo fu cambiato in Bimba se sapessi e furono reincise le prime parole del brano, cambiate in "idrofobina vegetale" (che non esiste in natura) al posto di "citrosodina granulare", modificando anche le note di copertina relative alle bevande. Oggi le prime copie dell'album con il titolo originale Citrosodina - e la relativa spiegazione su come assumerla - sono rarissime e particolarmente ricercate dai collezionisti, con quotazioni che raggiungono diverse centinaia di euro. Quanto alla canzone, essa racchiude in nuce i tratti salienti del protagonista "viveur". L'appellativo "bimba" rivolto a un generico personaggio femminile (ancorché messo in evidenza dal titolo "forzoso"), può avere indotto una certa critica ad accostare erroneamente lo stile di Caputo a quello di Fred Buscaglione.

Le successive canzoni presentano altri avventori notturni: in Io e Rino cui racconta delle rocambolesche e surreali avventure in giro per la città con il suo amico Riccardo Rinetti (detto Rino, che è anche produttore del disco insieme a Kiko Fusco).[1] Mettimi giù gioca sulle varie accezioni del titolo stesso. Caputo racconta che l'idea gli sarebbe venuta guardando in TV, senza audio, la celebre scena di King Kong con in mano Ann: cosa mai poteva urlare la ragazza? "Mettimi giù..." Così ha annotato i molteplici sensi in cui poteva essere intesa l'espressione.[2] E le bionde sono tinte mette in guardia dalle facili illusioni, come molte avventrici dei locali che sono bionde e conturbanti solo all'apparenza. Cimici e bromuro è una parentesi che rimanda al periodo della leva, e ai giorni trascorsi nella "neuro militare", da cui alla fine uscirà con il congedo illimitato in base all'art. 28 ("La nevrastenia costituzionale e l'isterismo con evidente anomalia del carattere")[3].

Il vecchio lato B si apre con la famosa title-track ambientata "nella Roma felliniana", in cui "le stelle sono accese", la fa da padrone "la musica di ieri", le donne degli amici sono "abissi imperscrutabili", e "il peggio sembra essere passato". Mercy bocù, serenata del single appena abbandonato, fu depositata con la grafia sbagliata (che in francese sarebbe "merci beaucoup"), perché pensava Caputo che fosse più facile che passasse per le radio. Anche Week end pone l'accento sull'uomo senza compagnia, e sembra fare da introduzione a Night, dove tutti gli elementi di certa vita notturna convergono in questo microcosmo, dove è anche ambientata la conclusiva Spicchio di luna: la dedica alla luna rispecchia l'animo del cantante notturno e si confonde con i tratti di una donna. Dal ritornello Caputo trarrà spunto per intitolare il suo primo live nel 1987. Dire "ne approfitto per fare un po' di musica", come se fosse una scelta estemporanea, nasconde la necessità di doverlo fare per amore o per forza. L'album è presente nella classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre secondo Rolling Stone Italia alla posizione numero 37.[4]


Tracce


  1. Bimba se sapessi (Citrosodina)
  2. Io e Rino
  3. Mettimi giù
  4. E le bionde sono tinte
  5. Cimici e bromuro
  6. Un sabato italiano
  7. Mercy bocù
  8. Week end
  9. Night
  10. Spicchio di luna

Formazione



Note


  1. "Un sabato italiano memories", Oscar Mondadori, 2013, pagg. 11-13
  2. "Un sabato italiano memories", Oscar Mondadori, 2013, pag. 114
  3. "Un sabato italiano memories", Oscar Mondadori, 2013, pag. 260
  4. I 100 dischi italiani più belli di sempre secondo Rolling Stone

Collegamenti esterni


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