Volta la carta è una canzone scritta da Fabrizio De André e Massimo Bubola e inclusa nell'album Rimini.[1][2]
Volta la carta | |
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Artista | Fabrizio De André |
Autore/i | Fabrizio De André, Massimo Bubola |
Genere | Musica d'autore Folk rock |
Esecuzioni notevoli | PFM |
Pubblicazione originale | |
Incisione | Rimini |
Data | 1978 |
Gli autori per il testo hanno tratto ispirazione e frasi da alcune ballate e filastrocche popolari. Bubola lo definisce "surrealismo popolare", ricco di immagini naïf dietro le quali si nascondono verità terribili.[3]
La forma narrativa è quella delle filastrocche, basata sull'alternazione di immagini e situazioni agresti con scenari di guerra, dove amore e disamore si annullano reciprocamente.[4]
Il gioco della carta da girare è riferita ai tarocchi e la tiritera (volta la carta) è tratta da un'antica rima popolare genovese:
«Vortâ a carta e se vedde a Morte |
Da un'altra filastrocca tradizionale vengono estrapolati alcuni altri versi con rispettive immagini di carte: La donnina che semina il grano, volta la carta e si vede il villano.
Nell'ultima strofa si fa riferimento alla filastrocca di Madama Dorè e alla canzone tradizionale del Trentino Oi Angiolina bell'Angiolina. De André e Bubola, nel finale, mescolano i vari elementi, per cui Angiolina si innamora di un carabiniere (come Gina Lollobrigida in Pane, amore e fantasia) e di un ragazzo straniero, e alla fine si abbandona alle illusioni e ai desideri:
«Ritaglia i giornali |
Nel brano intervengono anche Dori Ghezzi e il tenore Vicenzo La Puma.[5]
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