Le Ephemera hanno pubblicato il loro album di debutto Glue su RCA Records nel 1996, ma i risultati commerciali deludenti (5 000 copie vendute in Norvegia e 1.000 in Giappone) non hanno portato al rinnovo del contratto.[1]
Il loro primo successo è arrivato quattro anni dopo con il secondo disco Sun, che ha fruttato loro una candidatura ai premi Spellemann, il principale riconoscimento musicale norvegese, nella categoria Miglior gruppo pop. Hanno vinto il premio due anni dopo grazie all'album successivo, Balloons and Champagne, e ancora una volta nel 2003 grazie al terzo disco Air,[2] il loro maggior successo commerciale, che ha venduto 26 000 copie a livello nazionale[3] ed è stato il loro primo ingresso nella classifica norvegese, dove ha raggiunto la 2ª posizione.[4]
Sempre nel 2003 hanno intrapreso una tournée che ha toccato città della Norvegia e della Germania insieme a Heidi Marie Vestrheim.[5][6] Il quinto loro album del 2004 Monolove si è piazzato 7º nella classifica nazionale[7] e ha venduto 10 000 copie in poche settimane.[8]
Nel 2019, per la prima volta dopo quindici anni, le Ephemera sono tornate a pubblicare musica originale con il singolo Magic, che ha anticipato l'album Seasons, uscito nel 2020.[9]
Formazione
Christine Sandtorv – voce, chitarra
Inger Lise Størksen – chitarra, cori
Jannicke Larsen – tastiere, glockenspiel, cori
Discografia
Album in studio
1996 – Glue
2000 – Sun
2001 – Balloons and Champagne
2003 – Air
2004 – Monolove
2020 – Seasons
Raccolte
2004 – Score
EP
2001 – Last Thing
Singoli
1996 – Temporarily Happy
1996 – Glue
2000 – Saddest Day
2000 – Gift/Dream a Little Dream of Me
2001 – Tornado
2002 – Happy, Grateful, Aware
2003 – Girls Keep Secrets in the Strangest Ways
2003 – Countrysong
2004 – Dead Against the Pain
2004 – On the Surface
2005 – Paint Your Sky
2019 – Magic
2019 – Hopeful
2020 – Too Good to Be
Note
(NO) Ephemera, su mic.no. URL consultato il 28 luglio 2020.
(NO) Søk: Ephemera, su spellemann.no, Spellemannprisen. URL consultato il 28 luglio 2020.
(NO) Robert Hoftun Gjestad, Tilbake uten hemmeligheter, su aftenposten.no, Aftenposten. URL consultato il 28 luglio 2020.
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