Nel corso della loro carriera hanno venduto oltre 25 milioni di copie dei loro album.[1][2] Dal 1986 al 1997 il gruppo ha ottenuto 24 successi consecutivi nella classifica Top 20 del Regno Unito, mentre negli Stati Uniti sono entrati nella Top 20 (Billboard Hot 100) i brani A Little Respect, Chains of Love e Always.
Etichettati come "le definitive superstar del synthpop", i due membri della band sono soprattutto popolari nel Regno Unito e nell'Europa continentale, in particolare in Germania, Danimarca e Svezia, ma anche in Sud America (soprattutto in Argentina, Cile e Perù). Fin dai tempi della sua fondazione il gruppo ha avuto un legame con la comunità LGBT, tantoché il cantante Andy Bell nel tempo è divenuto un'icona gay.
Storia
Il musicista e tastierista Vince Clarke, già membro e fondatore di altri due gruppi, Depeche Mode e Yazoo, dopo lo scioglimento dell'ultima band militò per breve tempo nel duo The Assembly[3] (in coppia con l'ingegnere del suono Eric Radcliffe) nel 1983; alla ricerca di un nuovo cantante al termine dell'avventura con The Assembly mise un annuncio su Melody Maker alla quale rispose anche Andy Bell che per l'audizione si era preparato ascoltando Alison Moyet (la cantante degli ex Yazoo), Siouxsie and the Banshees e i Communards[4]. Clarke e Bell fondarono così gli Erasure a Londra nel 1985.
Dai primi singoli ai grandi successi
Dopo aver pubblicato il primo singolo "Who Needs Love Like That" ed un secondo, "Heavenly Action", che non raccolse un grande successo, fu con il brano "Oh L'amour" che nel 1985 entrarono nelle classifiche di Australia, Francia e Germania raggiungendo un discreto successo. In Italia invece il brano passò per le radio ma rimase pressoché sconosciuto. Il loro primo album Wonderland, pubblicato nel giugno del 1986, riscosse all'incirca lo stesso successo dei singoli.[5][6]
Dal secondo album The Circus uscito nel 1987, fu estratto il singolo "Sometimes", che raggiunse il secondo posto nella "UK Singles Chart" ed in Germania. Lo stesso album ebbe un buon successo e rese al duo musicale la prima notorietà. Questi primi due album vennero prodotti da Flood (pseudonimo di Mark Ellis), un produttore discografico destinato a ricoprire un ruolo importante nella musica elettronica degli anni Novanta (aveva già prodotto "Movement" dei New Order e "E già" di Lucio Battisti e curerà in seguito la produzione di "Violator" dei Depeche Mode).
Il loro terzo album The Innocents pubblicato nell'aprile del 1988 fu il primo disco di platino sia in Gran Bretagna che negli USA e fu seguito dai successi di Crackers International EP (1988), Wild! (1989) e Chorus (1991). Tutti divenuti successi mondiali e di cui gli estratti singoli di maggior successo furono raccolti in "Pop! The First 20 Hits" uscito nel 1992 per il mercato britannico e statunitense.
Nel 1990 inoltre, parteciparono al Cole Porter tribute album Red Hot + Blue (prodotto da Red Hot Organization) con una reinterpretazione del brano Too Darn Hot.
Anche il sesto album I Say I Say I Say (1994) raggiunse i primi posti nei mercati anglosassoni.
Nel 2000 l'album Loveboat segnerà il ritorno di Flood nel ruolo di produttore.
Formazione
Andy Bell - voce
Vince Clarke - chitarra, sintetizzatori
Discografia
Album in studio
1986 – Wonderland (Mute Records)
1987 – The Circus (Mute Records)
1988 – The Innocents (Mute Records)
1989 – Wild! (Mute Records)
1991 – Chorus (Mute Records)
1994 – I Say I Say I Say (Mute Records)
1995 – Erasure (Mute Records)
1997 – Cowboy (Mute Records)
2000 – Loveboat (Mute Records)
2003 – Other People's Songs (Mute Records)
2005 – Nightbird (Mute Records)
2006 – Union Street (Mute Records)
2007 – Light at the End of the World (Mute Records)
2011 – Tomorrow's World (Mute Records)
2013 – Snow Globe (Mute Records)
2014 – The Violet Flame (Mute Records)
2017 – World Be Gone (Mute Records)
2018 – World Beyond (Mute Records)
2020 – The Neon (Mute Records)
2021 – The Neon Remixed (Mute Records)
2022 - Day-Glo (Based on a True Story)
Live
1987 – The Two Ring Circus
2005 – The Erasure Show
2006 – Acoustic Live
2007 – Live at the Royal Albert Hall
2011 – Tomorrow's World Tour (Live At The Roundhouse)
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