Sono considerati uno dei gruppi rock più longevi della storia.
Storia
I Golden Earring fotografati a Top of the Pops nel 1974
Fondati nel 1961 a L'Aia (Den Haag) dal chitarrista George Kooymans e dal bassista Rinus Gerritsen, con il nome di 'The Golden Earrings', con la 's' finale (che verrà poi abbandonata dal 1970), iniziano come un gruppo beat. L'esordio discografico è datato 1965, grazie al singolo di successo Please Go, mentre la prima canzone ad arrivare al numero 1 nei Paesi Bassi è Dong-Dong-Di-Ki-Di-Gi-Dong nel 1968[1].
Nel 1968 entra a far parte del gruppo l'eclettico Barry Hay, un buon chitarrista ritmico, ma soprattutto cantante e flautista, che porterà alla band una forte influenza in stile Jethro Tull, Jefferson Airplane, The Doors, Led Zeppelin e Sun Ra, fino all'album Eight Miles High del 1969, che spiana loro la strada in modo definitivo verso il grande pubblico, grazie alla cover/suite di ben 19 minuti del brano omonimo dei Byrds. Cominciano le grandi tournée, in cui arrivano a suonare come spalla a band come The Who, Santana, Ted Nugent, The Doobie Brothers, Rush, 38 Special, e Eric Clapton[1].
George Kooymans nel 1974
Nel 1970 entra nel gruppo il batterista Cesar Zuiderwijk e, come ospiti, il virtuoso chitarrista blues Eelco Gelling dai Cuby & the Blizzards e il sassofonista Bertus Borgers.
Da qui quindi la graduale virata verso parametri più hard rock (il flauto viene pian piano abbandonato), attraverso i tre album Golden Earring (1970), Seven Tears (1971), e Together (1972) per poi giungere all'apice del loro successo con l'album Moontan del 1973, che lanciò il gruppo in tutto il mondo. Questo album è infatti divenuto famoso soprattutto perché contiene il più grande successo che una band olandese sia mai riuscita a realizzare a livello mondiale, il singolo Radar Love, numero 1 in classifica nei Paesi Bassi per ben 4 settimane e anche numero 1 in Spagna, numero 7 nelle charts inglesi, numero 13 in quelle americane, guadagnandosi un posto fra le Billboard Hot 100, ed entrando anche nelle top ten belga e tedesca.
Barry Hay in 1974
Ascoltando Radar Love si può facilmente intuire perché sia stata tanto apprezzata: contiene tutti gli ingredienti necessari per il successo, come il sound orientato alla radio, una buona dose di groove, un riff carico di ritmo e, non ultimo, il testo basato sulle parole di Comin' On Strong di Brenda Lee, che l'hanno resa a detta di molti la miglior 'car song' o 'driving song' di tutti i tempi; infine da segnalare anche l'intermezzo di chitarra accompagnata dai fiati dopo lo stacco della batteria. La canzone è stata reinterpretata parecchie volte da altri artisti (circa 300, fra i quali gli U2, i White Lion, i R.E.M., e Bryan Adams) e compare anche un paio di volte in qualche episodio de I Simpson. Moontan rese i Golden Earring un fenomeno mondiale, ma dovettero aspettare il 1982 per essere riconosciuti all'estero, con la canzone Twilight Zone, tratta dall'album Cut, numero 1 nella Billboard Mainstream Rock Tracks degli Stati Uniti[1].
Tra il 1969 e il 1984 i Golden Earring hanno fatto ben 13 tournée da headliner negli Stati Uniti d'America, con gruppi di spalla come Kiss ed Aerosmith.
Formazione
Barry Hay - voce, chitarra, flauto, sassofono
George Kooymans - chitarra
Rinus Gerritsen - basso, tastiere
Cesar Zuiderwijk - batteria
Discografia
Album in studio
1965 - Just Ear-rings (Polydor Records, 007)
1967 - Winter-Harvest (Polydor Records, 736 068)
1968 - Miracle Mirror (Polydor Records, 184 120)
1969 - On the Double (Polydor Records, 2-236 823/24) 2 LP
1969 - Eight Miles High (Polydor Records, 656 019)
1970 - Golden Earring (Polydor Records, 2340 003)
1971 - Seven Tears (Polydor Records, 2344 008)
1972 - Together (Polydor Records, 2925 009)
1973 - Moontan (Polydor Records, 2925 017)
1975 - Switch (Polydor Records, 2485 585)
1976 - To the Hilt (Polydor Records, 2310 436)
1976 - Contraband (Polydor Records, 2310 491)
1977 - Live (Polydor Records, 2625 034) Live, 2 LP
1978 - Grab It for a Second (Polydor Records, 2344 118)
1979 - No Promises...No Debts (Polydor Records, 2344 142)
1980 - Prisoner of the Night (Polydor Records, 2344 161)
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