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I Pecksniff sono stati un gruppo musicale indie pop italiano di origini emiliane, nati a Colorno nel 1998 e divenuti noti per la loro semplicità compositiva, strumentale e d'interpretazione della musica indie; dopo il loro debutto nel 2001 con Pecksniff, hanno pubblicato altri tre album riscontrando un buon successo nella scena musicale indipendente-underground italiana.

Pecksniff
Paese d'origine Italia
GenereIndie pop
Indie rock
Lo-fi
Folk
Rock alternativo
Periodo di attività musicale1998  2008
2011 (1ª reunion)
2013 (2ª reunion)
EtichettaBlack Candy Records
Album pubblicati5
Studio4
Live1
Sito ufficiale

Biografia


«... è una cosa interna: le canzoni sono più pensate, come gli arrangiamenti. Forse prima c'era una foga adolescenziale, un voler spaccare e mettere in discussione tutto, compreso il concetto di canzone. Oggi siamo rientrati nei ranghi: volevamo semplicemente realizzare delle belle canzoni e abbiamo concluso che la forma canzone ed un certo approccio alla storia della musica siano comunque produttivi.»

(Stefano Poletti, Voce e Leader dei Pecksniff - 2005)

I Pecksniff nascono come trio nel 1998 a Colorno in provincia di Parma, dall'unione dei fratelli Stefano e Marcello Poletti, rispettivamente voce-basso e batteria, con il chitarrista Filippo Bergonzi all'insegna e ricerca di sonorità punk-hardcore dalle sfumature folk.[1][2][3]

Dopo aver autoprodotto una serie di cassette promozionali, i Pecksniff, pubblicano il loro omonimo album d'esordio nel 2001. Ma per la band, è il 2002 l'anno della svolta, che decide di abbandonare ll punk degli inizi per spostarsi a sonorità più tendenti al folk, alla musica indie (Twee) e quel lo-fi di matrice statunitense, sullo stile dei primi Pavement,[2][4] Belle and Sebastian e Bright Eyes.[5] Conseguentemente avviene anche una radicale mutazione di line-up dove viene abbandonata la fisionomia del trio in favore di una più articolata orchestrina e nella quale hanno trovato posto, oltre un nuovo batterista Massimo Morini in sostituzione di Marcello Poletti, Patrizia Dall'Argine alla voce e synth, Fabrizio Battistelli al flauto e synth e Simone Sommi ai synth, dove questi ultimi tre componenti del gruppo, oltre a utilizzare i loro strumenti di esecuzione, dovranno suonare con una serie di strumenti giocattolo.[6][7]

Nel 2003 esce Elementary Watson, l'album, mixato e registrato da Amerigo Verardi[8] che fa esordire i Pecksniff nella "nuova versione", viene considerato dalla band l'album di debutto.

L'apice del successo per i Pecksniff arriva un anno dopo, nel 2004, quando pubblicano The Book Of Stanley Creep, album prodotto dalla Black Candy Records che varca i confini nazionali, distribuito in diversi paesi come Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Hong Kong, Canada e Giappone,[9] e che conferma la direzione intrapresa dal gruppo verso l'indie e a discapito delle sonorità punk rock degli esordi. Album che li accompagna come protagonisti in un tour per l'Italia 2004/2005, tra cui si ricorda la partecipazione al Rimini Rock Festival, MI AMI Festival, Musica nelle Valli, Epicentro Rock Festival, Arezzo Wave,[10][11] e condiviso il palco con artisti come Isobel Campbell, Okkervil River, Sondre Lerche, Baustelle, Bandabardò,[12] Bugo, Dente, Aidoru, Three in One Gentleman Suit, Caboto, Altro, Fine Before You Came e molti altri.

Il sodalizio con la Black Candy prosegue con Honey You're Murdering Me, album che viene pubblicato il 12 ottobre 2006 e presentato ufficialmente in live una settimana dopo nella trasmissione televisiva Larsen, programma di Futura TV dedicato alla musica indipendente. Nella stessa puntata viene trasmesso il video di Wonder Boy / Monster Land, primo singolo estratto da Honey You're Murdering Me. Segue l'uscita del video relativo al brano Water & Whiskey che vede la partecipazione come attore di Bob Corn, e diversi live per l'Italia tra la fine del 2006, per tutto il 2007 fino al 12 gennaio 2008, al concerto live di Fucecchio (Firenze), ultima data in live e la fine di ogni attività del gruppo.

Tuttavia tre anni più tardi, il 12 marzo 2011, nella reunion organizzata nella "tana" dei Pecksniff[13] un locale del paese d'origine,[5] viene riconfermato Il definitivo scioglimento della band.[14]

Nel 2013, l'album The Book Of Stanley Creep è stato inserito nella classifica di Rockit.it e riconosciuto nei migliori trecento album prodotti in Italia compresi tra il 1997-2012, piazzandosi al 273º posto.[15]


Formazione



Tabella riassuntiva



Discografia



Album Studio



Singoli, demo, EP



Album Live



Video



Partecipazioni a compilation


AnnoTitolo compilation - EtichettaNumero e titolo traccia
1999Atomic Milk-Throwers - Snowdonia - (SEXXX007 · CD)1 Barbarella VS Earth / 12 Self Addiction
2004Playing The Indie Game - Suiteside - (SS 010 · CD)8 I'm A Sailor
2004Losing Today 02 - Losing Today - (LTIT 002 · CD)15 Inside Of Me A Forest
2004Ouzel Collage 2004 - Ouzel Records - (ouz29 · File, MP3)17 The Bees Attack!
2006Breaking Down The Barriers 1995-2005, Ten Years Of Afe - Afe Records - (afe080mp3 · 391xFile)284 Another Song About Michelle (Alternative Version)
2006Musicabbandonata - Recycled Music - (R039 - CDr)19 Pacey & Dawson (inedito)

Curiosità



Note


  1. mtv.it - PECKSNIFF, su mtv.it. URL consultato il 26 ottobre 2012.
  2. eventi.parma.it - Pecksniff - Ispirati tanto dall’indie-pop quanto dal lo-fi di matrice statunitense, su eventi.parma.it. URL consultato il 26 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  3. musicclub.it - Pecksniff, su musicclub.it. URL consultato il 26 ottobre 2012.
  4. repubblica.it - Concerti allo Space come negli anni '60, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 26 ottobre 2012.
  5. kronic.it - Più musicisti. Sempre scanzonati., su kronic.it. URL consultato il 29 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  6. impattosonoro.it - Pecksniff – Elementary Watson, su impattosonoro.it. URL consultato il 28 ottobre 2012.
  7. Rolling Stone, Pecksniff: Il futuro della musica italiana? un gioco da bambini - articolo di Emilio Cozzi, Quadratum Editore, Dicembre 2006, pag.46
  8. liverock.it - Pecksniff, su liverock.it. URL consultato il 26 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2005).
  9. pecksniff.it - un po' di novità sparse qua e là... Il nostro cd vienne distribuito in: (GIF), su pecksniff.it. URL consultato il 30 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
  10. musicplace.it - Arezzo wave 2005: il programma completo, su musicplace.it. URL consultato il 28 ottobre 2012.
  11. italiawave.com - Arezzo Wave 2005, su italiawave.com. URL consultato il 28 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2013).
  12. arcifuori.it - Bandabardò, un inno all'allegria., su arcifuori.it. URL consultato il 29 ottobre 2012.
  13. laseradiparma.it - A tu per tu col registra Stefano Poletti, sue le immagini per la musica in ascesa [collegamento interrotto], su laseradiparma.it. URL consultato il 30 ottobre 2012.
  14. audiocoop.it - PECKSNIFF: LA REUNION, su audiocoop.it. URL consultato il 28 ottobre 2012.
  15. rockit.it - ROCKIT TOP ALBUM 1997-2012 : LA CLASSIFICA, su rockit.it. URL consultato l'8 maggio 2013.
  16. rockit.it / Pecksniff - Elementary Watson, su rockit.it. URL consultato il 26 ottobre 2012.
  17. rockol.it - Pecksniff, su rockol.it. URL consultato il 26 ottobre 2012.
  18. rockit.it / Pecksniff - The Book of Stanley Creep, su rockit.it. URL consultato il 26 ottobre 2012.
  19. rockol.it / Pecksniff - The Book of Stanley Creep, su rockol.it. URL consultato il 26 ottobre 2012.
  20. rockit.it / Pecksniff - Honey You're Murdering Me, su rockit.it. URL consultato il 26 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  21. societa.panorama.it - "Le band": Luca Carboni, video in esclusiva su Panorama.it, su societa.panorama.it. URL consultato il 28 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2012).
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