I The Jelly Jam sono un supergruppo musicale rock progressivo statunitense formatosi nel 2001.
The Jelly Jam | |
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Paese d'origine | ![]() |
Genere | Rock progressivo |
Periodo di attività musicale | 2001 – in attività |
Etichetta | Mascot Label Group |
Album pubblicati | 4 |
Studio | 4 |
Sito ufficiale | |
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In seguito alla pubblicazione dell'album Ice Cycles, avvenuta nel marzo 2000 da parte del supergruppo Platypus, composto dal cantante e chitarrista Ty Tabor (King's X), dal batterista Rod Morgenstein (Dixie Dregs, Winger), dal bassista John Myung (Dream Theater) e dal tastierista Derek Sherinian, la formazione si sciolse.
Poco tempo dopo Tabor, Morgenstein e Myung tornarono a collaborare insieme, formando un nuovo gruppo denominato appunto The Jelly Jam. Firmato un contratto discografico con la Inside Out Music, nel 2002 il trio realizzò e pubblicò il primo album, anch'esso intitolato The Jelly Jam, mentre il 14 settembre 2004 fu la volta del secondo album The Jelly Jam 2.[1]
Dopo sei anni di silenzio a causa dei vari impegni dei singoli componenti con i rispettivi gruppi, il 29 novembre 2010 i The Jelly Jam hanno annunciato la pubblicazione del loro terzo album in studio, intitolato Shall We Descend e uscito agli inizi del 2011 attraverso la Molken Music;[2] nel medesimo periodo il trio ha ripubblicato sempre attraverso la Molken Music le versioni rimasterizzate dei primi due album nel formato MP3.[3]
Il 23 marzo 2016 il gruppo ha annunciato il quarto album Profit, previsto per il 27 maggio 2016 attraverso la Mascot Label Group.[4] Il concept dell'album, secondo quanto dichiarato da Tabor, riguarda «una lotta tra il progresso e l'occupazione a tutti i costi e non pensare ad alcun futuro pagamento che sta per essere realizzato»; lo stesso ha inoltre aggiunto:[4]
«Ogni album dei The Jelly Jam è molto differente e abbiamo sicuramente scoperto nuovi terreni [musicali]. Il primo album era abbastanza direzionato sulla sua natura ed atmosfera. Il secondo era più incentrato sulla composizione e presentava un sentimento molto differente. Dal momento in cui abbiamo ottenuto Shall We Descend, eravamo tutti stati in luoghi musicali differenti. [...] Al fine di rendere Profit l'album più forte, abbiamo registrato un sacco di musica in eccesso e scelto i brani che suonavano bene insieme verso l'idea generale della storia. Musicalmente e sonicamente, abbiamo iniziato a sperimentare molti più di quanto svolto in passato. Si erge da solo come un album dall'inizio alla fine con uno scopo. Non è solo un mucchio di brani messi insieme. Si tratta di un intero viaggio attraverso una storia.» |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 131577848 · ISNI (EN) 0000 0001 1507 7025 · GND (DE) 10330548-8 · BNF (FR) cb14052917f (data) · WorldCat Identities (EN) viaf-131577848 |
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