I Warlord sono un gruppo heavy metal statunitense. Insieme a Manowar, Virgin Steele, Manilla Road ed Omen sono considerati uno dei capostipiti del sottogenere epic metal.
Warlord | |
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Paese d'origine | ![]() |
Genere | Heavy metal Epic metal Christian metal |
Periodo di attività musicale | 1981 – 1986 2001 – 2002 2011 – in attività |
Etichetta | Metal Blade Records Drakkar Entertainment |
Album pubblicati | 5 |
Studio | 3 |
Live | 0 |
Raccolte | 2 |
Sito ufficiale | |
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I Warlord nacquero nel 1981 in California, per volontà del chitarrista Bill Tsamis e del batterista Mark Zonder[1], che utilizzavano come pseudonimi rispettivamente Destroyer e Thunderchild, mentre i cantanti avranno sempre nome Damien King (I, II e III). Nel 1983 attirarono l'attenzione di Brian Slagel, fondatore e capo della Metal Blade Records, che li inserì nella compilation Metal Massacre II[1], con il brano Lucifer's Hammer[2]. Solo pochi mesi dopo, venne pubblicato l'unico album vero e proprio della formazione originale, prima della reunion del 2002. Si tratta dell'EP di sei brani Deliver Us, considerato dalla critica una pietra miliare dell'heavy metal e dell'epic metal[3][4][5], con richiami allo stile dei Rainbow e dei Rush[1]. Child of the Damned verrà nel 1997 riproposta con successo dalla band svedese Hammerfall, nel loro album d'esordio Glory to the Brave[6].
Dopo Deliver Us, i Warlord pubblicarono il singolo Aliens/Lost And Lonely Days, seguito da un home-video ...And The Cannons Of Destruction Have Begun, registrato dal vivo, ma senza pubblico. La traccia audio dell'home-video venne pubblicata a parte, su vinile, come colonna sonora del video, con l'aggiunta dei due inediti da studio: Soliloquy e MCMLXXXIV[7].
Nonostante la proposta di un contratto discografico con la Metal Blade, esso fu ritenuto dalla band non soddisfacente; i Warlord, che nel frattempo avevano perso la tastierista Diane Kornarens allora ingaggiarono il cantante Rick Anderson e registrarono con lui un demo di due tracce, "Father" e "Thy Kingdom Come". Il nastro fu proposto ad alcune major, ma il rifiuto di esse a pubblicare il nuovo album dei Warlord minò definitivamente la voglia della band di continuare la carriera musicale. I Warlord si sciolsero nel 1985[1], quando Bill Tsamis si trasferì dalla California in Florida[8].
Tsamis lavorò ad un progetto musicale dai toni mistici, chiamato My Name Is Man, che tentò senza successo di trasporre cinematograficamente. Non trovando produttori, formò allora una nuova band chiamata Lordian Guard, con alla voce la moglie, con cui pubblicò due album. Molte delle canzoni presenti sul primo omonimo album dei Lordian Guard sono brani che avrebbero dovuto far parte del mai pubblicato My Name Is Man o di un ipotetico secondo album dei Warlord. L'altro membro sempre presente in formazione, il batterista Mark Zonder, trovò il successo entrando a far parte dei Fates Warning.
Diventati un gruppo di culto i Warlord si riformarono nel 2001 dando alla luce l'album Rising Out of the Ashes[9], composto per buona parte da canzoni già comparse dai Lordian Guard. Per l'occasione, Tsamis e Zonder reclutarono Joacim Cans cantante degli Hammerfall, con il quale suonarono anche al Wacken Open Air festival di quell'anno, affiancati da membri della band italiana Black Jester. Questo concerto fu il primo vero concerto nella storia degli Warlord. Dopo il concerto, il gruppo si sciolse nuovamente.
Nel 2011 William Tsamis, attraverso la fan page ufficiale su Facebook (Warlord Battle Choir), ha annunciato che il gruppo è entrato in studio per la registrazione di un nuovo album. Uno spezzone di una nuova traccia chiamata "Night of the fury" è stata inserita su Youtube. Successivamente è stato rivelato che oltre al batterista Mark Zonder e al chitarrista Bill Tsamis, sarà della partita il cantante Rick Anderson (Damien King III), che già in precedenza aveva cantato su alcuni demo dei Warlord e poi ha fatto parte del gruppo italiano Martiria[10] con cui ha registrato 4 album nel periodo 2003-2011.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 159774220 · ISNI (EN) 0000 0001 0676 2290 · LCCN (EN) no98027055 · GND (DE) 10315846-7 · BNF (FR) cb14647476m (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-no98027055 |
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