Nella sua carriera di musicista oltre ad avere ricoperto il ruolo di bandleader, ha suonato anche il contrabbasso e la tromba basso.
Carriera musicale
Non ancora ventenne, Barber creò la sua prima formazione di cui faceva inizialmente parte anche il chitarrista Alexis Korner[1] e nella quale in seguito confluirono i trombettisti Ben Cohen e Dick Hawdon. Dopo il fallito tentativo di unirsi a Ken Colyer, Barber modificò la line-up arruolando il trombettista Pat Halcox, il clarinettista Monty Sunshine, il vocalist e suonatore di banjo Lonnie Donegan (successivamente sostituito da Eddie Smith dopo la registrazione di Rock Island Line) e la cantante Ottilie Patterson, che aveva un repertorio blues e si ispirava principalmente a Bessie Smith, e con cui Barber fu sposato dal 1959 al 1983. Questa formazione divenne popolare a seguito di varie incisioni di successo, fra le quali Whistling Rufus, Bobby Shafto, Hushabye e Petite Fleur, brani che contribuirono al ritorno del jazz tradizionale sulla scena musicale inglese.
Benché gli anni sessanta vedessero l'esplosione del rock e il conseguente declino del jazz, Barber decise in controtendenza di ricreare la Chris Barber's Jazz and Blues Band, e il suo repertorio tradizionale vide la contaminazione con musiche di matrice blues e gospel[2]. Questo anche grazie all'esperienza accumulata alla fine del decennio precedente, quando il complesso di Barber aveva collaborato con bluesmen di fama quali Big Bill Broonzy, Sister Rosetta Tharpe, Brownie McGhee, Sonny Terry, Otis Spann e Muddy Waters. Il nuovo sound della formazione di Barber agevolò il contributo negli anni seguenti di altri celebri artisti blues – Sonny Boy Williamson, Memphis Slim e Howlin' Wolf fra tutti. Inoltre, già dagli inizi degli anni sessanta la sua formazione ebbe l'opportunità di acquisire esperienze in terra statunitense, dove in più occasioni Barber si trovò a fianco delle orchestre che vedevano esibirsi Earl Hines, Woody Herman, Count Basie, Louis Armstrong, Duke Ellington e Dave Brubeck[3].
Pat Halcox, 1975
Poco dopo la sezione ritmica divenne elettrificata e nel gruppo fu chiamato a suonare il chitarrista John Slaughter; e con questa formazione germogliarono Battersea Rain Dance e Drat That Fratle Rat. In seguito la formazione andò incontro ad altri cambiamenti: furono reclutati il fiatista John Crocker e Pete York, quest'ultimo proveniente da esperienze rock con lo Spencer Davis Group[2]. Le scelte di Barber orientate verso il jazz e il blues non impedirono al musicista di mantenere la relazione a tutto campo con la vita culturale londinese e con gli ambienti musicali della capitale. Amico di Paul McCartney che spesso incontrava nei club di Londra, arrivò persino a incidere Cat Call, un suo brano strumentale che risaliva al periodo in cui i Beatles si esibivano al Cavern[4] e originariamente creato alla fine degli anni cinquanta col titolo Catswalk[5]. Agli inizi degli anni sessanta, Barber aveva incrociato il nascente Blues inglese tramite la collaborazione con l'armonicista Cyril Davies e con Alexis Korner, con cui peraltro aveva già avuto modo di suonare all'inizio della carriera; il chitarrista, anche grazie a quelle esperienze musicali, avrebbe presto raccolto attorno a sé e formato una generazione di strumentisti nati da radici blues[1]. Questo portò a dire che Barber «è notevolmente sottovalutato per i suoi contributi alla scena musicale inglese» poiché «se Alexis Korner è considerato il padre del British Blues, allora Chris Barber dev’esserne ritenuto il progenitore»[6].
Chris Barber nel 2014
I successivi decenni videro Barber impegnato nella prosecuzione dei suoi disegni musicali che consistettero in registrazioni culminanti in Take Me Back to New Orleans, assieme al pianista Dr. John, New Orleans Overture e Concerto for Jazz Trombone and Orchestra; incisioni alternate a tournée, fra le quali emerge Echoes of Ellington, nella quale Barber si avvale della collaborazione di Russel Procope e Wild Bill Davis, membri dell'orchestra di Duke Ellington.
Nel 1994, dopo un periodo di intermittenza dovuto alla condizioni di salute di Halcox, la formazione andò in tour per celebrare il quarantesimo anniversario di vita[2][7].
Nel 2001 la Jazz and Blues Band contava otto elementi, e dieci anni dopo fu allargata ad altri tre membri diventando la Big Chris Barber Band, con una sezione ritmica formata da contrabbasso e batteria, una chitarra elettrica, e una sezione di sette fra ottoni e legni[8].
Discografia
1954 - Original Copenhagen Concert
1955 - Echoes of Harlem
1956 - Guest Artist Lonnie Donegan
1956 - Chris Barber Plays, Vol. 2
1956 - Chris Barber Plays the Music of Clarence and Spencer Williams
1956 - Chris Barber in Concert
1957 - Chris Barber Plays, Vol. 4
1957 - Petite Fleur
1957 - Chris Barber Plays, Vol. 3
1958 - Chris Barber in Concert, Vols. 1 & 2
1958 - Chris Barber in Concert, Vol. 3
1958 - Chris Barber in Concert, Vol. 2
1959 - Here Is Chris Barber
1960 - Bandbox No. 1
1961 - Blues Book, Vol. 1
1962 - In Budapest
1962 - Tad Tavern
1962 - Louis Jordan Sings
1963 - Bestsellers: Chris Barber & Papa Bue's Viking Jazzband
1964 - Chris Barber
1964 - It's Tight Like That
1964 - Good Morning, Blues!
1965 - Folk Barber Style
1968 - Live in East Berlin
1971 - Get Rolling
1972 - The World of Chris Barber
1973 - Chris Barber & Lonnie Donegan
1973 - In East Berlin 2
1973 - In East Berlin 1
1974 - Smiler
1974 - Drat That Fratle Rat
1975 - The Grand Reunion Concert
1975 - Jubilee Album 4
1975 - Tishomingo Blues
1975 - Jubilee Album 3
1975 - Jubilee Album 2
1975 - Jubilee Album 1
1976 - Echoes of Ellington, Vol. 1
1977 - In Concert
1978 - Echoes of Ellington
1978 - Sideways
1979 - Live in Berlin
1979 - Up Jumped the Blues
1979 - Swing Is Here
1980 - Take Me Back to New Orleans
1980 - Come Friday
1982 - Barbican Blues
1982 - Ice Cream
1982 - Special
1982 - Re Union
1982 - Star Portrait
1983 - Stories 1
1983 - Stories 2
1983 - Stories 3
1984 - Who's Blues
1984 - Concert for the BBC
1985 - Live in '85
1985 - Jazz Holiday
1987 - The Trad. Jazz Scene, Vol. 2
1990 - Dixieland
1993 - Copulatin' Jazz: The Music of Perseverance Hall
1994 - 40 Years Jubilee
1994 - Collaboration
1994 - Echoes of Ellington [Limited]
1994 - Hot Gospel
1994 - All That Jazz
1995 - 40 Years Jubilee: Live at Sagewerk
1996 - Live and Studio Recordings-DCD
1996 - At the BBC Wireless Days 1961-62
1997 - That's It Then
1997 - Live at the BP Studienhaus
1998 - Jazz Jamboree
1999 - Down on the Bayou
1999 - Cornbread, Peas & Black Molasses
2000 - Stardust
2000 - Mardi Gras at Marquee
2000 - With Zenith Hot Stompers
2000 - Panama
2000 - Live in Munich
2000 - In His Element
2000 - His New Orleans Friends
2000 - He's Got the Whole World in His Hands: UK Studio Recordings
2000 - Barber in Concert
2000 - The Skiffle Sessions: Live in Belfast 1998
2001 - Misty Morning
2002 - The First Eleven
2002 - Jazz Band Favourites
2002 - American Jazz Band
2003 - One of Your Smiles
2004 - Chris Barber in Switzerland
2007 - Chris Barber
2007 - Can't Stop Now: European Tour 2007
2008 - Outstanding Album
2008 - Concert 80
2008 - South Rampart Street Parade
2008 - Concert 80
2008 - Concert 80, Vol. 2
2008 - This Moment to Be Free
2009 - Boaters Bowlers & Bowties: The Best of Barber, Ball & Bilk
???? - Jazz Me Blues: the 70s
???? - 1961-1962
???? - Hits from the Golden Era of Traditional Jazz
(EN) Bruce Elder, Artist Biography, su allmusic.com, Allmusic. URL consultato il 30 agosto 2014.
(EN) Ian Carr, Digby Fairweather, Brian Priestley, Jazz - The Rough Guide 2nd ed., Rough Guide Ltd, London, 2000, pag. 38.
(EN) Julian Purser, The Chris Barber Story, su chrisbarber.net, chrisbarber.net. URL consultato il 17 luglio 2014.
Barry Miles, Paul McCartney - Many Years From Now, Rizzoli, Milano, 1997, pag. 349.
Bill Harry, Beatles - L’enciclopedia, Arcana, Roma, 2001, pag. 177.
È l’opinione, fra le altre, dell’impresario musicale Harold Pendleton in un’intervista concessa al periodico musicale Melody Maker,
(EN) Chris Barber, su themarqueeclub.net, The Marquee Club. URL consultato il 30 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2014).
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