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John Aloysius Fahey (Washington, 28 febbraio 1939Salem, 22 febbraio 2001) è stato un chitarrista e compositore statunitense.

John Fahey
Nazionalità Stati Uniti
GenereFolk
Blues
Musica sperimentale
Periodo di attività musicale1959  2001
EtichettaTakoma Records
Sito ufficiale

Virtuoso della 6 corde, colto etnomusicologo e personaggio schivo ed enigmatico, Fahey è stato una delle figure più peculiari e affascinanti della moderna musica americana.[1][2] Fahey è tuttora considerato da buona parte dei critici uno dei più influenti chitarristi di sempre.[3]


Biografia


Nato a Washington, crebbe a Takoma Park, nella periferia della capitale, in una famiglia con l'abitudine di passare il week-end suonando bluegrass e country[4]. Cominciò a suonare la chitarra folk, perfezionando il finger-picking e lo stile, ispirandosi a compositori classici contemporanei come Charles Ives e Béla Bartók.

Nel 1959, fondò la propria etichetta discografica, la Takoma Records[5], quindi, produsse il primo album, Blind Joe Death. Nel 1963, si trasferì a Los Angeles, in California, per proseguire gli studi universitari di Filosofia e Religione, conseguendo una specializzazione in folklore, con una tesi sulla musica di Charley Patton[6].

Gli album che pubblicò negli anni sessanta utilizzano, perlopiù, accordature e ritmi inconsueti, ripresi dalle tecniche blues degli anni venti, che rimanevano la base della sua musica. Le sue influenze, però spaziavano dalla musica sinfonica di Ralph Vaughan Williams, al blues di Skip James, dal canto gregoriano, ai cori tibetani, sintetizzate dai suoi epici arpeggi di chitarra.

Del 1965 è The Transfiguration of Blind Joe Death, da parte della critica considerato uno dei suoi capolavori[7]. I suoi album prendevano sempre più la forma di mosaici di stili differenti. Intanto, la sua etichetta pubblicò artisti come Mike Bloomfield e The Fabulous Thunderbirds.

Nel 1968 uscì The Yellow Princess, uno dei suoi dischi più apprezzati[8].

Nel 1971 pubblicò America, buon successo di critica[9] disco ancor più austero e minimalista, in cui spicca la lunga The Voice of the Turtle[2]. I critici, per definire il suo stile, rubarono alla pittura la definizione "American Primitivism"[10], riferito al suo approccio quasi naïf ad arditi componimenti neoclassici.

Ad America seguirono un altro buon successo[11], Of Rivers and Religion, nel 1972, e, nel 1973, Fare Forward Voyagers (Soldier's Choice), composto di due lunghissimi e monolitici brani, When The Fire And The Rose Are One e Fare Forward Voyagers, spesso annoverato come uno dei suoi capolavori[12][13], ma anche come il suo disco più sperimentale[14].

Nel 1979 vendette la Takoma Records.

Fahey continuò ad ampliare la sua imponente discografia producendo album di elevata qualità[15], rimanendo aperto alla sperimentazione nel rispetto della tradizione.

Nel 1996 con l'eredità lasciatagli dal padre, fondò la Revenant records, con l'intento di pubblicare reinterpretazioni di vecchie registrazioni blues[4].

Nel 2001 subì un intervento di sestuplo by-pass. Tuttavia, il 22 febbraio di quell'anno, morì a Salem[16].


Discografia



Album



Live



Compilation



Note


  1. http://www.scaruffi.com/vol1/fahey.html
  2. John Fahey - America :: Le pietre miliari di Onda Rock
  3. David Fricke, 100 Greatest Guitarists: David Fricke's Picks, su rollingstone.com, Rolling Stone. URL consultato il 2 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2017).
  4. Washington City Paper: John Fahey, 1939–2001 Archiviato il 12 febbraio 2003 in Internet Archive.
  5. Concord Music Group Press Room : Label : Takoma Archiviato il 29 ottobre 2013 in Internet Archive.
  6. John Fahey | AllMusic
  7. The Transfiguration of Blind Joe Death - John Fahey | AllMusic
  8. The Yellow Princess - John Fahey | AllMusic
  9. John Fahey - America
  10. https://rateyourmusic.com/genre/American+Primitivism/
  11. Of Rivers and Religion - John Fahey | AllMusic
  12. John Fahey - Fare Forward Voyagers
  13. John Fahey - Fare Forward Voyagers :: Le pietre miliari di Onda Rock
  14. Fare Forward Voyagers (Soldier's Choice) - John Fahey | AllMusic
  15. John Fahey | AllMusic
  16. John Fahey, 61, Guitarist And an Iconoclast, Is Dead - New York Times

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 12501264 · ISNI (EN) 0000 0000 6308 7650 · Europeana agent/base/88635 · LCCN (EN) n83176171 · GND (DE) 130584967 · BNF (FR) cb13994787s (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n83176171
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[en] John Fahey (musician)

John Aloysius Fahey (/ˈfeɪhi/ FAY-hee;[1] February 28, 1939 – February 22, 2001) was an American fingerstyle guitarist and composer who played the steel-string acoustic guitar as a solo instrument. His style has been enormously influential and has been described as the foundation of the genre of American primitive guitar, a term borrowed from painting and referring mainly to the self-taught nature of the music and its minimalist style. Fahey borrowed from the folk and blues traditions in American roots music, having compiled many forgotten early recordings in these genres. He would later incorporate 20th-century classical, Portuguese, Brazilian, and Indian influences into his work.[2]

[es] John Fahey

John Aloysius Fahey (Washington D.C, 28 de febrero de 1939 – Salem, Oregón; 22 de febrero de 2001) fue un guitarrista virtuoso y compositor estadounidense.[1] Su estilo se ha descrito como Guitarra Primitiva Americana, término utilizado para referirse al aprendizaje auto-didáctico de la guitarra. Fahey exploró a lo largo de su carrera con géneros como el folk, el blues, la música tradicional estadounidense, los ritmos portugueses, brasileros e incluso música de la India.[2] Pasó la mayor parte de sus últimos años en la pobreza y con múltiples quebrantos de salud, aunque disfrutó de cierta popularidad en dicha etapa como pintor abstracto. Murió en el año 2001 debido a complicaciones en una cirugía de corazón. En el 2003, fue ubicado en la posición Nro. 35 en la lista de los "100 Mejores Guitarristas de Todos los Tiempos" de la revista Rolling Stone.[3]
- [it] John Fahey

[ru] Фэи, Джон

Джон Фэи (англ. John Fahey; 28 февраля 1939, Вашингтон, округ Колумбия, США — 22 февраля 2001) — американский гитарист, в основу стиля которого в начале карьеры вошли блюз и американская народная музыка, а позже и бразильские и португальские мотивы[1]. Фэи был известен своей грубостью, отчужденностью и необычным чувством юмора. Последние годы он провел в нищете с тяжелым состоянием здоровья. В 2003 году, спустя 2 года после смерти, журнал Rolling Stone поставил его на 35 строчку списка «Ста лучших гитаристов всех времен».[2]



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