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Curtis Ousley, noto come King Curtis (Fort Worth, 7 febbraio 1934New York, 13 agosto 1971), è stato un sassofonista statunitense. Nel 1965 firmò un contratto con la Atlantic Records e registrò con artisti come Aretha Franklin, John Lennon ed altri.

King Curtis
Nazionalità Stati Uniti
GenereSoul
Rhythm and blues
Funk
Rock
Jazz
Periodo di attività musicale1950  1971
Strumentosassofono
EtichettaCapitol Records, Prestige Records, Atlantic Records, Atco Records

Nel 1971, a soli 37 anni, è stato ucciso a coltellate durante una lite.

Era noto per i suoi riff e per gli assoli intensi e growl come quelli di I Put a Spell on You (con Nina Simone), Yakety Yak o Memphis Soul Stew.[1]


Biografia



Jazzista


Originario del Texas, ha iniziato a suonare il sassofono da piccolo specializzandosi non solo nel jazz, ma anche nel R&B e nel pop/folk. Ha collaborato con Lionel Hampton prima di trasferirsi a New York nel 1952, dove è diventato un apprezzato turnista per diverse case discografiche. Ha registrato con Andy Williams, Oliver Nelson, Jimmy Forrest, Nat Adderley, Wynton Kelly, e Nina Simone.[2] Durante questo periodo, impara a comporre ed arrangiare la musica, e anche a suonare la chitarra.

Stilisticamente, Curtis prese ispirazione da Lester Young, Louis Jordan, Illinois Jacquet, Earl Bostic, e Gene Ammons.[3] Conosciuto per il suo sincopato e percussivo stile, era sia versatile che potente nell'esecuzione. Da turnista, mise insieme una band che includeva Richard Tee, Cornell Dupree, Jerry Jemmott, e Bernard Purdie.


Svolta rock


Curtis si divertiva a suonare sia pezzi jazz sia pezzi rhythm and blues, ma decise che avrebbe avuto maggiori possibilità di guadagni come musicista rhythm and blues. Dagli anni cinquanta fino alla metà dei sessanta, lavorò come turnista, incidendo a suo nome e con altri come i The Coasters, con i quali registrò Yakety Yak e Charlie Brown. Buddy Holly lo scritturò per una sessione in studio, durante la quale incisero Reminiscing.

Nel 1965 firmò per la Atlantic Records e registrò i suoi brani di maggior successo, Memphis Soul Stew e Ode to Billie Joe (1967). Nel 1966 Curtis incise tre brani con Jimi Hendrix, Linda Lou, Baby How About You e I Can't Take It. Inediti, i nastri andarono distrutti in un incendio nell'archivio della Atlantic. Fu il leader dei Kingpins, il gruppo d'accompagnamento di Aretha Franklin. I Kingpins aprirono il concerto dei Beatles nel 1965 allo Shea Stadium. Curtis produsse anche dei dischi, lavorando spesso con Jerry Wexler e registrando per la Groove Records, inclusa la canzone di Joe South Games People Play con il chitarrista Duane Allman.[4]

Nel marzo 1971 apparve con Aretha Franklin e i Kingpins al Fillmore West, concerto che venne pubblicato negli album Aretha Live at Fillmore West e Live at Fillmore West, quest'ultimo a nome suo. Nel luglio 1971, Curtis suonò in It's So Hard e I Don't Wanna Be a Soldier, due brani presenti nell'album Imagine di John Lennon.[5] Insieme ai The Rimshots, registrò la sigla della serie televisiva Soul Train, intitolata Hot Potatoes.

Il 17 giugno del 1971 Curtis suonò al Montreux Jazz Festival, insieme a Champion Jack Dupree, accompagnato da Cornell Dupree alla chitarra, Jerry Jemmott al basso e Oliver Jackson alla batteria. L'esibizione venne pubblicata postuma nel 1973 nell'album King Curtis & Champion Jack Dupree – Blues at Montreux dalla Atlantic.[6]


Morte


Curtis venne ucciso il 13 agosto 1971, accoltellato durante una lite con un paio di spacciatori fuori dal suo appartamento di Manhattan. Curtis stava cercando di trasportare un climatizzatore a casa sua quando Juan Montanez si rifiutò di spostarsi dall'entrata del palazzo. Ne nacque una rissa e Montanez accoltellò Curtis. Curtis morì poco tempo dopo al Roosevelt Hospital.[7][8] Nel marzo 1972, Montanez fu condannato a sette anni di carcere per omicidio di secondo grado, ma uscì alla fine del 1977 per buona condotta.[9]

Il giorno del funerale di Curtis, la Atlantic Records chiuse i propri uffici in segno di lutto.[10] Il reverendo Jesse Jackson officiò la cerimonia funebre, e il gruppo di Curtis, i Kingpins, suonarono Soul Serenade. Tra i partecipanti al funerale ci furono Aretha Franklin, Cissy Houston, Stevie Wonder, Brook Benton e Duane Allman.[11] Aretha cantò lo spiritual Never Grow Old, mentre Stevie Wonder eseguì la canzone Abraham, Martin and John and now King Curtis.[12]

Curtis fu sepolto in una tomba di granito rosso al Pinelawn Memorial Park di Farmingdale, New York, lo stesso cimitero dove sono sepolti Count Basie e John Coltrane.[13]


Premi e riconoscimenti


Nel 1970 ha vinto il Grammy Award per la "miglior interpretazione strumentale R&B" (Games People Play).

Nel marzo 2000 è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame.[14]


Discografia


King Curtis
King Curtis and The Kingpins

Note


  1. lastfm.it
  2. Colin Larkin, King Curtis [collegamento interrotto], in Oxford Music Online, 15 febbraio 2010. URL consultato il 16 febbraio 2010.
  3. Gary Theroux e Howard Rye, Curtis, King, in Oxford Music Online, 15 febbraio 2010. URL consultato il 16 febbraio 2010.
  4. Arnold Shaw, Honkers and Shouters, New York, Macmillan Publishing Company, 1978, pp. 460–466.
  5. (EN) Imagine, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 21 maggio 2009.
  6. King Curtis & Champion Jack Dupree – Blues at Montreux, su Discogs. URL consultato il 22 settembre 2017.
  7. Kernfield, Barry Dean, New Grove Dictionary of Jazz, Grove's Dictionaries, 1988, p. 544.
  8. Tortorici, Frank, "King Curtis", VH1, su vh1.com. URL consultato il 10 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2011).
  9. Hittin' The Web with The Allman Brothers Band, Hittin' The Web with The Allman Brothers Band :: Where Music Plus Friends Equals Family, su Allmanbrothersband.com. URL consultato il 6 giugno 2016 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2016).
  10. Poe Randy e Gibbons, Billy F, Sky Dog, Backbeat Books, p. 195.
  11. John Tobler, NME Rock 'N' Roll Years, Reed International Books Ltd, 1992, p. 229.
  12. Jet, Vol. 40, No. 23, Johnson Publishing Company, 2 settembre 1971, pp. 54, 55, 56.
  13. Curtis "King" Ousley (1934 - 1971) - Find A Grave Memorial, su Findagrave.com. URL consultato il 20 gennaio 2016.
  14. rockhall.com

Bibliografia



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 195756 · ISNI (EN) 0000 0000 8079 586X · Europeana agent/base/64695 · LCCN (EN) n87118070 · GND (DE) 134426541 · BNE (ES) XX900098 (data) · BNF (FR) cb13892888r (data) · CONOR.SI (SL) 180840035 · WorldCat Identities (EN) lccn-n87118070
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[es] King Curtis

King Curtis (Curtis Ousley, Fort Worth, de Texas, 7 de febrero de 1934 - Nueva York, 13 de agosto de 1971) fue un músico estadounidense de soul jazz, southern soul, R&B y hard bop, saxofonista tenor. Su carrera se truncó a los 37 años cuando fue asesinado a manos de unos fanáticos del crack, politoxicómanos.

[fr] King Curtis

Curtis Ousley (7 février 1934 à Fort Worth au Texas, 13 août 1971 à New York), qui a joué sous le nom de King Curtis, est un saxophoniste ténor, alto et soprano américain qui a joué du jazz, du R&B et de la soul.
- [it] King Curtis



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