Mario Castelnuovo-Tedesco nacque a Firenze il 3 aprile del 1895 in una famiglia di banchieri senesi di origine ebraica. Suo padre era Amedeo, i suoi fratelli maggiori Ugo (nato nel 1890, avvocato) e Guido (nato nel 1891, ingegnere). Mostrò fin da piccolo un precoce talento musicale. Ricevute le prime lezioni di piano dalla madre, Noemi Senigaglia, si iscrisse al Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, dove studiò pianoforte con Edgardo Del Valle de Paz (1861-1920), pianista e compositore allievo di Beniamino Cesi presso il Conservatorio di Napoli, e quindi composizione con Ildebrando Pizzetti, che, giunto a Firenze da Parma nel 1908, era il musicista allora più significativo in città (a lui Castelnuovo-Tedesco dedicherà anche uno dei suoi "Caprichos de Goya").
Ottenuto nel 1914 il diploma di pianoforte e nel 1918 quello di composizione, Castelnuovo-Tedesco riscosse sin dall'inizio della carriera ottimi consensi in tutta Europa come concertista e compositore. La sua produzione attrasse l'attenzione di Alfredo Casella, che la incluse nel repertorio della Società Nazionale di Musica (fondata da Casella nel 1917) e già nel 1922 opere di Castelnuovo-Tedesco furono eseguite a Salisburgo al primo festival della International Society for Contemporary Music. Nel 1925, con La mandragola, vinse un importante concorso di composizione e l'opera fu rappresentata al Teatro La Fenice di Venezia.
Arturo Toscanini e la New York Philharmonic Orchestra presentarono in prima rappresentazione diverse opere di Castelnuovo-Tedesco, inclusi I profeti (Concerto per violino no. 2) nel 1933 con Jascha Heifetz come solista e, nel 1935, il Concerto per violoncello con Gregor Piatigorsky come solista. Nel 1932 Castelnuovo-Tedesco incontrò a Venezia per la prima volta Andrés Segovia con il quale stabilì una collaborazione destinata a protrarsi negli anni e che avrebbe fatto di Castelnuovo-Tedesco uno dei più importanti compositori del Novecento per chitarra classica.
A Firenze prese parte attiva alla vita musicale e culturale, non solo con la sua musica ma con una vasta produzione saggistica e collaborando con Vittorio Gui alla nascita del Maggio Musicale Fiorentino.[1] Nel 1939 a causa delle leggi razziali promulgate dal regime fascista, i compositori ebrei italiani si trovarono senza lavoro, le loro opere messe al bando. Al pari dei colleghi Renzo Massarani e Vittorio Rieti, Castelnuovo-Tedesco si vide costretto a lasciare l'Italia con la sua famiglia. Grazie all'aiuto offertogli da Arturo Toscanini, Jascha Heifetz e Albert Spalding, si trasferì negli Stati Uniti, dapprima a New York, dove al suo arrivo nel 1939 poté esibirsi come solista al pianoforte per la prima esecuzione del suo Concerto n.2 per pianoforte con la New York Philharmonic Orchestra, in un concerto diretto da John Barbirolli.
Ricevette quindi un contratto (e un lavoro stabile) a Hollywood con la Metro-Goldwyn-Mayer affermandosi come stimato autore di colonne sonore per film. 11 sono quelle che furono a lui accreditate, ma tra il 1940 e il 1971 furono oltre 200 quelle a cui collaborò (non accreditato) nel ruolo di compositore di musiche originali o come arrangiatore.[2] Accanto alla carriera cinematografica, Castelnuovo-Tedesco continuò la sua attività di compositore di musica classica e dal 1946 lavorò come insegnante di composizione al conservatorio di Los Angeles.
Ebbe tra i suoi allievi musicisti del calibro di Elmer Bernstein, Jerry Goldsmith, John Williams, Henry Mancini, André Previn, Nelson Riddle. Aveva anche stretti contatti con Robert Strassburg[3] Nel 1946 Castelnuovo-Tedesco ottenne la cittadinanza americana, ma rimase molto legato all'Italia, tornandovi di frequente in visita o per lavoro. Nel 1958 vinse il Concorso Campari con l'opera Il mercante di Venezia, che fu rappresentata nel 1961 al Maggio Musicale Fiorentino sotto la direzione di Franco Capuana con Rosanna Carteri e Renato Capecchi. Castelnuovo-Tedesco morì a Beverly Hills in California il 17 marzo 1968.
Nel 2000 il ricchissimo archivio contenente i manoscritti musicali e la corrispondenza epistolare del compositore fu donato nella sua interezza dagli eredi alla Library of Congress di Washington a formare la Mario Castelnuovo-Tedesco Collection.[4] Il fondo, che il compositore stesso aveva avviato nel 1966, si era già arricchito tra il 1970 e il 1978 con una serie di donazioni da parte della vedova. Consiste oggi in 161 scatole di materiale manoscritto. Il catalogo è accessibile online.[5] Nel 2005 venne pubblicata in Italia, con il titolo Una vita di musica: un libro di ricordi, l'autobiografia del Maestro, che aveva scritto nel dopoguerra.[6]
Il 23 gennaio 2018, ottant’anni dopo le leggi razziali e nel 50º anniversario della morte, gli sono stati dedicati il Premio del Presidente della Repubblica Italiana e la Medaglia della Camera dei Deputati.
Composizioni
Castelnuovo-Tedesco fu un autore molto prolifico. Nel corso della sua carriera scrisse, tra l'altro, sei opere liriche, cinque oratori, undici ouverture per altrettanti lavori shakespeariani, quattro balletti, concerti per pianoforte, violino, chitarra, violoncello, arpa e oboe, oltre cento composizioni per pianoforte e altrettante per chitarra, più di cento composizioni corali, quasi quattrocento composizioni vocali e un gran numero di composizioni cameristiche.
Dotato di una vena melodica ricchissima e fluente, Castelnuovo-Tedesco eccelse soprattutto nel campo della musica vocale: «Ho scritto una grande quantità di melodie vocali nella mia vita; ne ho pubblicate centocinquanta (per non parlare di quante sono rimaste inedite nel cassetto) e le ho composte in tutte le lingue che conosco - italiano, francese, inglese, tedesco, spagnolo, latino. La mia ambizione e, ancora più, una urgenza profonda, è sempre stata quella di unire la mia musica ai testi poetici che hanno destato il mio interesse e la mia emozione, per coglierne l'espressione lirica».[7]
Compositore colto e raffinato, musicò autori come Dante, Cavalcanti, Petrarca, Vogelweide, Cervantes, Shakespeare, Lorca, Whitman. Accanto agli autori classici e contemporanei, la propria cultura ebraica fu fonte di continua ispirazione per il compositore, che scrisse opere di argomento biblico o per la liturgia sinagogale. La preparazione tecnica solidissima gli permise di avere un dominio assoluto della forma e del contrappunto. Nel secondo dopoguerra fu criticato (anche aspramente) per il suo linguaggio conservatore, legato in egual misura al romanticismo tardo ottocentesco, all'impressionismo e al folklore spagnolo.
Oggi è ricordato dal grande pubblico soprattutto per la sua produzione per chitarra, strumento a cui si dedicò con attenzione per tutta la vita, e a cui regalò alcune delle sue pagine più ispirate e autobiografiche. Un elenco delle sue opere più famose comprende i seguenti brani:
Opere per pianoforte
English Suite (1909)
Questo fu il carro della morte op.2 (1913)
Il raggio verde (1916)
I naviganti op. 13 (1919)
Alghe (1919)
I cipressi op. 17 (1920)
La sirenetta e il pesce turchino (1920)
Vitalba e biancospino (1921)
Le danze del re David. Rapsodia ebraica op. 37 (1925)
Alt Wien. Rapsodia viennese (1923)
Piedigrotta (1924)op. 32
Tre corali su melodie ebraiche (1926)
Sonata (1928)
Candide (1944)
Suite nello stile italiano op.138 (1947)
Evangelion (1947)
Six canons, op.142
Greeting cards op.170 (1954)
Ricercare sul nome di Dallapiccola (1958)
Sonatina zoologica op.187(1961)
Opere per chitarra
Variazioni (attraverso i secoli...) op. 71 (1932)
Sonata (omaggio a Boccherini) op. 77 (1934)
Capriccio diabolico (omaggio a Paganini) op. 85a (1935)
Tarantella e Aranci in fiore op. 87 (1936)
Variations plaisantes sur un petite air populaire op. 95
Rondò op. 129 (1946)
Escarramán op. 177 (1955)
Tre preludi mediterranei (in memoriam Renato Bellenghi) (1955)
Passacaglia (omaggio a Roncalli) op. 180 (1956)
24 Caprichos de Goya op. 195 (1961)
Appunti op. 210 (1967)
Suite op.133
Concerti
Concerto n. 1 (L'Italiano) per violino e orchestra (1924)
Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra (1928)
I profeti, Concerto n. 2 per violino e orchestra op. 66 (1933)
Concerto per violoncello e orchestra (1935)
Concertino per arpa e orchestra da camera op. 93 (1937)
Concerto n. 1 per chitarra e orchestra op. 99 (1939)
Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra (1939)
Sérénade per chitarra e orchestra, op. 118 (1943)
Concerto n. 2 per chitarra e orchestra op. 160 (1953)
Concerto per due chitarre e orchestra op. 201 (1962)
Composizioni vocali
Coplas op. 7 (1915), per canto e pianoforte
33 Shakespeare Songs op. 24 (1921-1922), per canto e pianoforte
1930 op. 36 (1925), per canto e pianoforte
Quattro sonetti da "La Vita Nova" op. 41 (1926), per canto e pianoforte
Due sonetti del Petrarca op. 74a (1933), per canto e pianoforte
Trois poèmes de la Pléïade op. 79 (1934), per canto e pianoforte
Romancero gitano op. 152 (1951), per coro misto e chitarra
Ballata dall'esilio op. R180a (1956), per canto e chitarra
Platero y yo op. 190 (1960), per narratore e chitarra
The Divan of Moses-Ibn-Ezra op. 207 (1966), per canto e chitarra
Musica da camera
Trio n. 1 op. 49, per violino, violoncello e pianoforte
Sonata op. 50 (1928), per violoncello e pianoforte
Sonata - quasi una fantasia op. 56 (1929), per violino e pianoforte
Trio n. 2 op. 70, per violino, violoncello e pianoforte
Toccata op. 83 (1935), per violoncello e pianoforte
Sonata op. 128, per clarinetto e pianoforte
Quintetto op. 143 (1951), per chitarra e archi
Fantasia op. 145 (1950), per chitarra e pianoforte
Concerto da camera op. 146 (1950), per oboe e archi
Sonatina canonica op. 196 (1961), per due chitarre
Les guitares bien tempérées op. 199 (1962), per due chitarre
Sonatina op. 205 (1965), per flauto e chitarra
Ecloghe op. 206 (1966), per flauto, corno inglese e chitarra
Sonata op. 208 (1967), per violoncello e arpa
Fuga elegiaca op. R210a (1967), per due chitarre
Quintetto n 1 per pianoforte e archi op 69 (1932)
Quintetto n 2 per pianoforte e archi op 155 " Ricordi della campagna toscana " (1951)
Opere liriche e musiche di scena
La mandragola op.20 - in 3 atti da Machiavelli (1920-23 prima esecuzione 1926 Venezia, Teatro la Fenice; revisione del 2° Atto 1928 Wiesbaden, Staatsoper)
The Merchant of Venice op.181 - in 3 atti da Shakespeare(1956 prima esecuzione il 25 maggio 1961 Firenze, Teatro comunale)
All's well that ends well op.182 - in 3 atti (1955-58; ineseguita)
Saul op.191 - in 3 atti da Vittorio Alfieri (1958-60; ineseguita)
The importance of being Earnest - L'importanza di esser Franco op.198 - in 3 atti da Oscar Wilde; libretto inglese e italiano (del compositore) (1961-62 prima esecuzione 1972 Auditorium RAI di Roma; 1975 New York, La Guardia)
Aucassin et Nicolette op.98 - per marionette (Teatro Comunale di Firenze, 1952 con Suzanne Danco)
Savonarola di Rino Alessi op. 81 - in 3 musica di scena (Piazza della Signoria di Firenze 1935 diretta da Fernando Previtali con Memo Benassi, Fosco Giachetti, Filippo Scelzo, Ernesto Sabbatini, Pio Campa, Carlo Tamberlani, Nando Tamberlani, Luigi Almirante e Carlo Lombardi)
I giganti della montagna di Pirandello op.95 - musica di scena (Firenze 1936)
Balletti
Bacco in Toscana op.39 - (Teatro alla Scala di Milano 1931 con Iris Adami Corradetti)
The Octoroon Ball op.136 - (? 1947)
Colonne sonore
Elenco completo degli 11 film, dei quali Castelnuovo-Tedesco fu accreditato come "autore della colonna sonora"
Mario Castelnuovo-Tedesco, ''Una vita di musica: un libro di ricordi, a cura di James Westby e con un'introduzione di Mila De Santis, Fiesole: Cadmo, 2005.
Mario Castelnuovo-Tedesco, Music and Poetry: Problems of a Song-Writer, in «The Musical Quarterly», gennaio 1944, vol. XXX, n. 1, p. 102-11.
Bibliografia
Mario Castelnuovo-Tedesco, Una vita di musica: un libro di ricordi, a cura di James Westby con un'introduzione di Mila De Sanctis, Fiesole: Cadmo, 2005 (autobiografia del compositore)
James Westby, Catalogo delle opere [di Mario Castelnuovo-Tedesco]: composizioni, bibliografia, filmografia. Fiesole, Cadmo, 2005 (pubblicato come vol.2 dell'autobiografia del compositore).
Cosimo Malorgio, Censure di un musicista: la vicenda artistica e umana di Mario Castelnuovo-Tedesco. Torino: Paravia, 2001
Alberto Compagno: Gli anni fiorentini di Mario Castelnuovo-Tedesco. Carrara, 2000
Corazon Otero, Mario Castelnuovo-Tedesco: su vida y su obra para guitarra. Lomas de Bezares: Ediciones musicales Yolotl, 1987
Nick Rossi, Catalogue of Works by Mario Castelnuovo-Tedesco. New York: International Castelnuovo-Tedesco Society, 1977.
Aloma Bardi, "Mario Castelnuovo-Tedesco amico dei musicisti napoletani". In Pier Paolo De Martino e Daniela Margoni Tortora (a cura di). Musica e musicisti a Napoli nel primo Novecento. Napoli: Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, 2012.
Angelo Gilardino, "Mario Castelnuovo-Tedesco". Supplemento di Guitar 10 (2005).
Guido M. Gatti. "Ricordo di Mario Castelnuovo Tedesco". In Annuario Accademia Nazionale di S. Cecilia (1969).
Cesare Orselli, CASTELNUOVO TEDESCO, Mario, in Dizionario biografico degli italiani, vol.21, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1978. URL consultato il 30 gennaio 2017.
Mario Castelnuovo-Tedesco, su Casa Ricordi, 1997. URL consultato il 30 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2016). Ricuperato tramite Internet Archive.
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