Viene citato fra i maggiori esponenti della computer music contemporanea[2] e i suoi album +/- (1996), 0°C (1998), matrix (2000), dataplex (2005) e test pattern (2008) sono considerati pionieristici nell'ambito della musica astratta contemporanea.[1] Viene inoltre ricordato per essere uno dei pochi artisti sonori noti a livello internazionale.[1]
Durante la propria carriera, Ikeda ha realizzato numerose installazioni sonore in tutto il mondo,[1] suonato con il gruppo multimediale Dumb Type,[2][3] e lavorato come professore di incisione alla Musashino Art University di Tokyo.[4] Attualmente vive e lavora a Parigi.[1]
Stile musicale
Le sue composizioni, generalmente austere ed astratte[5][6] e strettamente correlate al sottogenere della musica glitch, possono essere "collage" astratti di campionamenti oppure il risultato di una modulazione dei parametri sonori applicati a pochissime fonti a volte accompagnate da un ritmo.[2][5][7] Per realizzare la propria musica, Ikeda ha spesso adoperato i suoni provenienti da apparecchiature digitali, quali stridii di connessioni fax, rumori di fonti radio, segnali prodotti da un computer o da codici Morse e altri.[8] Sebbene i suoi brani ricordino a volte il minimalismo sperimentale di La Monte Young e Alvin Lucier,[2][6] alcune delle sue pubblicazioni più recenti risentono l'influenza del dub e della techno minimale.[2]
Discografia
1995 - 1000 Fragments (Cci recordings)
1996 - +/- (Touch)
1998 - Time and Space (Staalplaat)
1998 - 0°C (Touch)
1998 - Mort Aux Vaches (live recording at VPRO Radio; Staalplaat)
AA.VV., Millesuoni. Deleuze, Guattari e la musica elettronica, a cura di Roberto Paci Dalò e Emanuele Quinz, Napoli, Cronopio, 2006, ISBN88-89446-13-7.
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