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Sergio Maltagliati (Pescia, 26 settembre 1960) è un compositore, programmatore, artista e trombonista italiano, attivo nel campo dell'arte digitale e computer music.

Sergio Maltagliati
Sergio Maltagliati nel suo studio (2022)
Nazionalità Italia
GenereMusica sperimentale
Musica elettronica
Computer music
Musica contemporanea
Periodo di attività musicale1980  in attività
StrumentoComputer
EtichettaQuantum Bit - Atopos
Album pubblicati3
Opere audiovisive2
Sito ufficiale

Biografia


Nato a Pescia provincia di Pistoia località Paradisino,[1] Sergio Maltagliati frequenta il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, diplomandosi nel 1980 in Trombone.

Collabora in seguito, con la Big band di Adalberto Bettini,[2] l'Orchestra ritmica romana Studio M,[3][4] e come orchestrale nel 26º Festival Puccini a Torre del Lago, direttore Gianpiero Taverna, regista Sylvano Bussotti[5]. Dal 1981 al 1982 fa parte, sempre come trombonista della Banda musicale della Guardia di Finanza,[6] diretta da Fulvio Creux.

Successivamente si occupa di pittura, arte digitale[7] e dal 1997[8] di musica mediata e fruibile anche attraverso Internet,[9][10]realizzata con l'utilizzo di software (autom@tedVisualMusiC 1.0 è il primo) automatici e generativi autoprodotti. Programmatore sperimentale di Visual Music (Musica visiva),[11] progetta e realizza opere automatiche sonoro/visuali interattive e web-based.[12] [13] Il suo lavoro è stato esposto, presentato in festival, gallerie e istituzioni anche internazionali,[14] tra cui: HyperArt Web Gallery (New York);[15] Istanbul Contemporary Art Museum;[16] Melbourne Fringe Festival;[17] Electonic Language Festival (San Paolo del Brasile);[18] Galleria Il Gabbiano (La Spezia);[19] Ente Concerti Castello di Belveglio (Asti);[20] CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea (La Spezia);[21] Galleria Leonardi (Genova); Digital Pocket Gallery (Helsinki); Biblioteca Nazionale (Firenze); YEAH C-Minivideoart Festival, Eyedrum Gallery Atlanta, GA (USA);[22] Museo della Civiltà Romana (Roma);[23] PEAM Festival (Pescara); Mac,n-Museo di arte Contemporanea e del '900 (Monsummano Terme); Galleria di Palazzo del Carmine Caltanissetta;[24] Salone dei 500, Palazzo Vecchio (Firenze); Accademia d’Arte Scalabrino (Montecatini Terme);[25] Museo NUOVA ERA (Bari);[26] Salons de Musique Strasbourg (France);[27][28] Sound Art Museum (Roma);[29] Museum of Contemporary Art Merida Yucatan (Mexico); MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo (Roma) 2007[30] e 2018/19;[31] Galerie De Meerse Hoofddorp (Amsterdam); Istituto Italiano di Cultura (Il Cairo);[32] PAN (palace arts Naples Italy); Art Laboratory Berlino;[33] Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci (Prato). [34]

È un compositore che si aggiunge alla fine degli anni ottanta, alla corrente artistica fiorentina, operante dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi, denominata Musica d’Arte (Musica visiva e Fluxus)[35] comprendente Sylvano Bussotti,[36] Giuseppe Chiari, Giancarlo Cardini, Albert Mayr,[37] Marcello Aitiani, Daniele Lombardi, Pietro Grossi.[38] Questi musicisti, hanno sperimentato l'interazione tra suono, gesto e visione, una sinesteticità dell'arte frutto delle avanguardie storiche, da Kandinsky al Futurismo, a Scriabin e Arnold Schönberg, fino al Bauhaus.[39][40] Maltagliati si concentra in particolare, sull’interazione tra suono e immagine e sull’evoluzione del linguaggio musicale del Novecento nel campo della Musica elettronica e Computer music, Fluxus e Musica visiva, collaborando attivamente con il pioniere della Musica elettronica e Computer music Pietro Grossi.[41]

Nel 2021 il Centro Studi Luigi Dallapiccola lo ha ufficialmente inserito nell’Archivio del 900 Musicale Fiorentino, (albero genealogico a cura del musicologo Mario Ruffini) riconoscendolo come uno dei compositori più significativi del 900, attivi a Firenze. [42]

Invito: unicum graphic, realizzato da Grossi, per la serata dedicata a Maltagliati in via Capodimondo.
Invito: unicum graphic, realizzato da Grossi, per la serata dedicata a Maltagliati in via Capodimondo.

Sergio Maltagliati in particolare è accomunato e più vicino nella sua attività a Pietro Grossi,[43] sia per la predilezione del Bit sia per una visione comunitaria e partecipativa del prodotto artistico e della sua fruizione. La sua musica o visual music come la definisce ci fa rendere più consapevoli che la visione del mondo intorno a noi è sempre più subordinata, mediata dalle tecnologie digitali e dai mezzi di comunicazione di massa, che per la loro stessa struttura, modificano profondamente la nostra percezione della realtà e della cultura. Infatti Maltagliati dal 1997 utilizza prevalentemente la Rete, [44] con installazioni sonoro-visuali interattive. Nello stesso anno realizza la prima opera interattiva e collaborativa italiana attraverso Internet netOper@,[45][46] che ha coinvolto come autori ed esecutori più di trenta net-artisti (tra cui John Dunn e Caterina Davinio).[47] La prima performance è avvenuta nella casa studio di Pietro Grossi in via Capodimondo a Firenze, luogo fondamentale a quanto pare per l’evoluzione della Musica contemporanea, visto che lo stesso locale, aveva già ospitato nel 1963 uno dei primi studi di Fonologia Musicale al mondo, lo studio S2FM di Firenze.[48]

Sergio Maltagliati nel 2001 prova con giovani esecutori una performance.
Sergio Maltagliati nel 2001 prova con giovani esecutori una performance.

Il suo lavoro[49]degli anni 80 e 90 è incentrato anche nel coinvolgere, (attuando progetti educativi che diventano stimoli per l’elaborazione di nuove strategie didattiche) ragazzi come esecutori di performance nell'esempio del Music Circus realizzato nel 1984 a Torino da John Cage in cui riunì 800 bambini di età fra i 4 e i 12 anni. Ed è proprio il musicista americano (incontrato nel 1991 a Zurigo per l'esecuzione di Europeras 1 & 2) ha apprezzato questo aspetto dell'operare di Maltagliati, perché riesce a coinvolgere ragazzi nel ruolo di performers.[50] Questi lavori, oltre che propedeutici alla fruizione musicale, ed in particolare ad un suo diverso e più consapevole ascolto, tendono ad estendere il concetto di creazione artistica alla collaborazione dell'esecutore, spesso sprovvisto di una formazione musicale tradizionale. Partendo da materiali sonori di uso comune (una sorta di Musica concreta) o dalla semplice esplorazione di un determinato paesaggio sonoro si sviluppano percorsi creativi materializzati in veri spettacoli, opere musicali in cui suoni, voci, silenzi e movimenti, trovano una coerenza ed espressiva convivenza.[51][52][53]

Per Sergio Maltagliati l'opera è sempre comunitaria: l'autore non è il creatore geniale, piuttosto colui che dà l'input iniziale. Su questa linea vanno segnalati altri due suoi lavori, neXtOper@_1.03 (2001) e midi_Visu@lMusiC.

Sergio Maltagliati e Pietro Grossi galleria Il Gabbiano, 1997.
Sergio Maltagliati e Pietro Grossi galleria Il Gabbiano, 1997.

NeXtoper@ (idea incompiuta di Pietro Grossi)[54] è un lavoro collaborativo e interattivo attraverso Internet del 2001-2002 che utilizzava l'allora rete gsm dei telefoni cellulari (con progetto didattico-educativo)[55] dove l'Opera lirica tradizionale viene scomposta e riproposta in una nuova veste digitale. La sua componente strutturale parola, suono e immagine è tradotta in linguaggi della comunicazione contemporanea: immagini e frequenze sonore prese a prestito dall'universo dei telefoni cellulari, delle chat room e delle e-mail, loghi, icone, suonerie, banner e piccoli disegni in codice ASCII.[56]

Midi_Visu@lMusiC (2005) propone musica e immagini su cellulare I-Mode.

Risale al 1999 la prima versione del software autom@tedVisualMusiC[57] con il quale riesce ad inglobare, dopo anni di sperimentazioni e l’utilizzo di svariati software, in una unica produzione artistica, immagine e suono, come teorizzato dalle avanguardie artistiche di inizio 900.[58][59]


Lavori più significativi


Da fine anni 70 il suo catalogo comprende composizioni per strumenti musicali tradizionali, (partiture dove nei segni grafici e nella posizione spaziale delle note sul pentagramma è privilegiato l’aspetto visivo), performance, insieme a dipinti, opere grafiche e sonore digitali e interattive,[60] destinate indifferentemente all'occhio e all'orecchio, che sono spesso il frutto (vista la sua doppia formazione di studi musicali e visuali) della conversione in immagini (e viceversa) di un preciso pensiero musicale, codificato in una particolare scrittura musicale.[61]


Composizioni strumentali


Iridem 2 per due strumenti: clarinetto e trombone (1991)
Iridem 2 per due strumenti: clarinetto e trombone (1991)

Opere e performance


Musica intorno alla Gabbia allestimento scenico Spedale degli Innocenti Firenze
Musica intorno alla Gabbia allestimento scenico Spedale degli Innocenti Firenze

Nella struttura dell'opera, è stato volutamente invertito il ruolo tradizionale tra il pubblico e la scena. Gli interpreti hanno occupato, geometricamente il vasto spazio della sala ponendo il pubblico prima sul palcoscenico e inducendolo poi a muoversi intorno ai gruppi sonori e visuali. La parte musicale si è basata sul valore interdisciplinare della musica, ispirandosi alle ricerche di John Cage sul principio di "catturare e controllare i rumori in funzione di elementi musicali". La parte coreografica e scenica dell'opera, realizzata dal pittore Edoardo Salvi ha costituito un ininterrotto dinamismo di forme e di situazioni spaziali, collegando immagine, gesto e suono.

Il materiale sonoro è prodotto da partitura grafico-sonora ottenuta da disegni commestibili nell'esempio delle carte di grafica commestibile realizzate da John Cage con ricette di Cucina macrobiotica (vedi cat. La Biennale di Venezia 1993 pag.772). Parte vocale, da variazioni di alcune pagine del Mushroom Book (Libro sui Funghi) scritto dal musicista John Cage. [64]


Computer Visu@lMusiC


Circus 8/1 (screenshot).
Circus 8/1 (screenshot).

L'utilizzo delle nuove tecnologie permette a Maltagliati di far interagire nella medesima opera suono, immagine e testo, offrendo allo spettatore un'esperienza multisensoriale, con una particolare attenzione alla componente sonora, figlia della migliore tradizione di ricerca sul suono elettronico e sintetico. Il software autom@tedVisualMusiC[66] nasce da una collaborazione con il pioniere della Musica elettronica e Computer music Pietro Grossi. La parte visuale invece si ispira alle ricerche condotte dal pittore astrattista Luigi Veronesi sul rapporto colore-nota musicale-durata.[67] Il codice di programmazione viene scritto sulla base e sulle esperienze dei programmi realizzati da Grossi negli anni 80 nel linguaggio BASIC (Windows PC) e BBC BASIC con computer Acorn Archimedes (teorizzati nella HomeArt), una programmazione apparentemente senza logica, un'arte articiale affidata ad una casualità, o meglio ad una oggettiva condizione che pone l'artista in una situazione, che lo libera dai processi creativi personali nella misura desiderata, fino a diventare, ad opera conclusa non tanto l'autore quanto l'ascoltatore di una musica, che lui stesso non avrebbe mai coscientemente concepito. Il risultato è ottenuto con questo programma informatico automatico e generativo che, partendo da una semplice sequenza sonoro-visuale, genera innumerevoli e infinite variazioni. Complesse composizioni visual-sonore, che si evolgono in continuazione, con l'ascoltatore-fruitore in un ruolo predominante. Facendo scorrere liberamente il mouse sulle immagini si ottengono differenti combinazioni sonore: la superficie dell'immagine genera dei campioni differenti di colore e di musica.[68]


Lavori


Sound Life 3.01_autom@tedVisualMusiC software (screenshot) 2001.
Sound Life 3.01_autom@tedVisualMusiC software (screenshot) 2001.
Atari-MEGA STE utilizzato da Maltagliati (con software Cubase) dal 92 al 97.
Atari-MEGA STE utilizzato da Maltagliati (con software Cubase) dal 92 al 97.

Nei primi anni 60 Grossi, compie ricerche di musica elettronica programmata, usando una metodologia comune con l'Arte visiva, l'Arte cinetica e Optical art di quel periodo. Romano Rizzato realizza un lavoro grafico, ispirato a suoi quadri di Arte cinetica e Optical degli anni sessanta concepito però, con il solo fine di poter essere letto e utilizzato come vero e proprio spartito musicale. Maltagliati usa 11 frequenze di suoni, da 395 a 405 Hertz (le stesse registrate da Grossi), combinate in base a quanto suggerisce la grafia della pittura-partitura di Rizzato. Il materiale sonoro è poi variato dal software autom@tedMusiC Generative Music software (versione 2.5) che genera in modo completamente automatico un ascolto sempre diverso.[75][76]


Discografia


(CD Audio - DVD)

(cd 1): S. Bussotti, G. Cardini, G. Chiari, D. Lombardi. (cd 2): P.Grossi, G.Chiari, G.Cardini, A.Mayr, D.Lombardi, M.Aitiani, S.Maltagliati (Atopos music 1999-2008). Il percorso di più di cinquant’anni della cultura musicale a Firenze, dalla fine della seconda guerra mondiale al 2000, è attestato in questi due CD Audio. Questo documento sonoro, contiene l’incontro di compositori e pianisti che sono i protagonisti della Musica d’Arte a Firenze, fenomeno significativo della storia del secondo Novecento. Suono Segno Gesto Visione a Firenze

È un progetto iniziato nel 1997: Maltagliati partendo da programmi grafici (HomeArt) di Pietro Grossi ne ha creati di nuovi, intervenendo nel codice di programmazione e aggiungendo una originale traccia sonoro/musicale che, in parallelo al fluire di segni e colori, genera molteplici variazioni visive e sonore.[77] È il primo DVD che documenta il pensiero di Pietro Grossi accomunando la sua attivita' musicale e visuale.[78]


Audio Tape


(Musicassetta)

Recorder from original tape Quantum Bit Limited Edition


Note


  1. Mappa Pescia antica, su archive.org, 1960.
  2. Big Band Bettini (JPG), su commons.wikimedia.org, 1983.
  3. Studio M in concert (foto) (PNG), su commons.wikimedia.org, 1982.
  4. Studio M in concert (articolo quotidiano Il Tempo), su archive.org, 1981.
  5. 26° Festival Pucciniano, manifesto (JPG), su commons.wikimedia.org, 1980.
  6. Banda Guardia di Finanza, su archive.org, 1981.
  7. Ad libitum. Musica da vedere, su fondazionebonotto.org, 2003.
  8. Immagini per Ascoltare, su lognet.it, 1997 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 1997).
  9. Net Art Italiana, su zeusnews.it, 2002.
  10. E io te le SUONO su Internet di Roberta Bosco, su archive.org, 1999.
  11. Centenario di Pietro Grossi al museo Pecci, su archive.org.
  12. ’’Italica - Galleria - Arte digitale RAI International’’, su italica.rai.it. URL consultato il 1º febbraio 2001 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2007).
  13. Current Positions of Italian Netart, su javamuseum.org, 2002.
  14. Digital Souls Online Gallery, su digitalsouls.com, 2001.
  15. (EN) Hyperart gallery New York City, su hyperart.com (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2001).
  16. (EN) Istanbul Contemporary Art Museum, su istanbulmuseum.org.
  17. Melbourne Fringe Festival, su archive.org, 1996.
  18. (EN) ELECTRONIC LANGUAGE INTERNATIONAL FESTIVAL, su file.org.br (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2011).
  19. Un poeta di squisita bellezza, su cittadellaspezia.com, 2021.
  20. Ente Concerti Belveglio-Asti, su archive.org, 1980.
  21. Attraverso l’arte – galleria Il Gabbiano 1968-2018 Cinquant’anni di ricerca artistica., su camec.museilaspezia.it, 2022.
  22. Eyedrum Art Gallery, su yeahisay.wordpress.com, 2010.
  23. Infinite Spaces Festival of media and time based art, su museociviltaromana.it, 2010.
  24. LIBRETTO DIGITALE Cento idee in cento libretti, su calogerobarba.it, 2005.
  25. Maltagliati all'Accademia di Faustina Tori, su archive.org, 1991.
  26. Prodotto Garantito, su archive.org, 1997.
  27. Collective JukeBox 3.1 Strasbourg France, su joy.nujus.net, 2001.
  28. catalog SALONS DE MUSIQUE, su archive.org, 2001.
  29. radioartemobile, su zerynthia.it (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2012).
  30. Net Space: viaggio nell’arte della rete Improvvisazioni del software, su parc.beniculturali.it, MAXXI Museum Roma, 2007 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2012).
  31. When Sound Becomes Form: sperimentazioni sonore 1950-2000 (PDF), su maxxi.art, ed. Manfredi per MAXXI, 2018/19.
  32. ELETTRORUMORISMI Futuristi FESTIVAL Internazionale della Musica 2009, su pdelfino.blogspot.com, 2009.
  33. Synaesthesia 3 History of the Senses, su artlaboratory-berlin.org, 2013.
  34. Centenario di Pietro Grossi al Museo Pecci, su archive.org, 2017.
  35. Attraversamenti, La musica in Toscana dal 1945 ad oggi 2002, su danielelombardi.it. URL consultato il 10 settembre 2002.
  36. IRCAM Parigi, su brahms.ircam.fr, 2021.
  37. Albert Mayr e il movimento artistico fiorentino, su centrostudidallapiccola.it. URL consultato il 10-10-2021.
  38. Sperimentazioni sonore in Italia, su archive.org, MAXXI, 2018.
  39. Suono segno gesto visione a Firenze, su argonline.it, Ugo Barlozzetti, 2008.
  40. FIRENZE: PRESENTATA LA CARTELLA «SEGNI FIRENZEANNODUEMILATRE», su met.provincia.fi.it, 2003.
  41. Direzione Generale Archivi DGA, su siusa.archivi.beniculturali.it, Pietro Grossi, 2022.
  42. Novecento musicale a Firenze, su centrostudidallapiccola.it, Mario Ruffini-Centro Studi Dallapiccola, 2021.
  43. Net Opere di Luca Cartolari, su quantum-bit.it. URL consultato il 6 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2010).
  44. La netart italiana su javamuseumdi Andrea Borgnino RAI.it, su le-musee-divisioniste.org. URL consultato il 25 luglio 2002 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2005).
  45. C’era qualcosa prima della NetArt in Italia?, su ecointernazionale.com, 2021.
  46. ArtBase Rhizome, su rhizome.org. URL consultato il 10 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2013).
  47. Net Opera: primo esperimento italiano di opera multimediale collettiva online, su apogeonline.com.
  48. Archivio Beni Culturali-musica, su musica.san.beniculturali.it.
  49. Progetto educativo, su freemanifesta.org.
  50. letter written by John Cage (JPG), su commons.wikimedia.org, 1991.
  51. l70 ragazzi in un'Opera Musicale, su archive.org, 1985.
  52. Mega-Affresco per pittori in erba; Suoni e colori in piazza, su archive.org, 1989.
  53. neXtOper@, su edueda.net.
  54. Alviani-Grossi (PDF), su visualmusic.it, Carlo de Incontrera, 19 febbraio 2010.
  55. La musica classica si suona sul telefonino, su toscana.lafragola.kataweb.it. URL consultato il 1º ottobre 2002.
  56. neXtOper@1.01 for cell.phones, su rhizome.org, Rhizome New Museum, 20 febbraio 2010.
  57. Arte Generativa, su poesiavisualnosnovosmedia.blogspot.com, 2013.
  58. autom@tedVisualMusiC, su neural.it. URL consultato il 24 ottobre 2001 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2007).
  59. Computer Music, su lafavolablu.it, 2004.
  60. I dieci artisti che dipingono con il computer, su archive.org, 2015.
  61. Catalogo lavori su Banca Dati Compositori Italiani (PDF), su cidim.it:8080, 2022.
  62. Performance 12 Così, su archive.org, 1993.
  63. NetOpera, su archive.org, Luca Lepore, 1999.
  64. Il Palato in Sib (PDF), su visualmusic.it, 1999.
  65. Performance, su archive.org, 2019.
  66. automatedVisu@lMusiC: guardare la musica, su random-magazine.net, 2001.
  67. Luigi Veronesi biografia, su macn.it, 2020.
  68. Improvvisazioni su software di Flavia De Sanctis Mangelli, su archive.org, pubblicato il 29.03.07 quotidiano L'Unità.
  69. oper@PixeL, su youtube.com, video, 2003.
  70. ’’Steinberg-Service-User Page’’, su service.steinberg.de. URL consultato il 28-13-2004 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 1999).
  71. galleria Il Gabbiano, catalogo della mostra di Renzo Cresti, su archive.org, 1997.
  72. APP_Visu@lMusiC_0.1, su youtube.com. URL consultato il 2011.
  73. PiGro: interdisciplinarietà e computer a cura di Lucilla Saccà, su galleriailponte.com. URL consultato il 6 novembre 2018.
  74. Studio di Fonologia Musicale di Firenze S 2F M, su hackerart.org. URL consultato il 13 novembre 2019.
  75. ’’Battimenti’’, su visualmusic.it.
  76. ’’original Battimenti by Pietro Grossi’’, su antsrecords.com. URL consultato il 10 novembre 2000.
  77. Sperimentazioni sonore in Italia 1950-2000 (PDF), su maxxi.art, 2018.
  78. Circus 8 dvd, su archive.org, 2008.
  79. Audio registrazione dal nastro originale per la musicassetta (MP3), su archive.org, 1996.

Bibliografia


Pubblicato in occasione della mostra When Sound becomes form, al MAXXI di Roma, il volume raccoglie una selezione di documenti dedicati alla storia dell’avanguardia sonora in Italia, dalla metà degli anni Cinquanta al Duemila.

La storia degli ultimi decenni della musica in Toscana rivela non solo la contaminazione tra sperimentazione e tradizione, ma anche l’importanza delle nuove tecnologie e il loro impatto sulla produzione e la cultura musicale. Percorso fotografico di Silvia Lelli e Roberto Masotti. Contributi di Bruno Corà, Daniel Soutif, Daniele Lombardi, Gino Castaldo, Paolo Somigli.

Pubblicato in occasione della mostra Netspace: viaggio nell'arte della rete, il volume raccoglie documentazione di lavori artistici generati da software che si inquadrano in quel filone di esperimenti artistici che, nell’ambito della Net art, si distingue come software art, o arte del software.

Il volume, catalogo dell’omonima mostra, vuole essere una analisi degli interscambi creatisi nell’arte del 900 delle Avanguardie fra il linguaggio visivo e quello sonoro. Un tentativo di raccogliere gli stimoli che la musica, e il suono ha dato alla pittura, attraverso le opere di cinquantadue artisti contemporanei, italiani e stranieri, le cui creazioni sono pagine-partiture. Incentrato sulla problematica degli interscambi tra due linguaggi fondamentali quali il linguaggio visivo e quello sonoro, il volume cerca le contaminazioni che si vengono spesso a determinare tra due linguaggi artistici diversi.


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[en] Sergio Maltagliati

Sergio Maltagliati (born 1960 in Pescia, Italy) is an Italian[3] Internet-based artist, composer, and visual-digital artist.[4] His first musical experience with the Gialdino Gialdini Musical Band was in the early 70s.
- [it] Sergio Maltagliati



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