Sergio Maltagliati (Pescia, 26 settembre1960) è un compositore, programmatore, artista e trombonista italiano, attivo nel campo dell'arte digitale e computer music.
Sergio Maltagliati
Sergio Maltagliati nel suo studio (2022)
Nazionalità
Italia
Genere
Musica sperimentale Musica elettronica Computer music Musica contemporanea
Nato a Pescia provincia di Pistoia località Paradisino,[1]
Sergio Maltagliati frequenta il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, diplomandosi nel 1980 in Trombone.
Collabora in seguito, con la Big band di Adalberto Bettini,[2] l'Orchestra ritmica romana Studio M,[3][4] e come orchestrale nel 26º Festival Puccini a Torre del Lago, direttore Gianpiero Taverna, regista Sylvano Bussotti[5]. Dal 1981 al 1982 fa parte, sempre come trombonista della Banda musicale della Guardia di Finanza,[6] diretta da Fulvio Creux.
Successivamente si occupa di pittura, arte digitale[7] e dal 1997[8] di musica mediata e fruibile anche attraverso Internet,[9][10]realizzata con l'utilizzo di software (autom@tedVisualMusiC 1.0 è il primo) automatici e generativi autoprodotti. Programmatore sperimentale di Visual Music (Musica visiva),[11] progetta e realizza opere automatiche sonoro/visuali interattive e web-based.[12][13]
Il suo lavoro è stato esposto, presentato in festival, gallerie e istituzioni anche internazionali,[14] tra cui: HyperArt Web Gallery (New York);[15] Istanbul Contemporary Art Museum;[16] Melbourne Fringe Festival;[17] Electonic Language Festival (San Paolo del Brasile);[18]
Galleria Il Gabbiano (La Spezia);[19] Ente Concerti Castello di Belveglio (Asti);[20] CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea (La Spezia);[21] Galleria Leonardi (Genova); Digital Pocket Gallery (Helsinki); Biblioteca Nazionale (Firenze); YEAH C-Minivideoart Festival, Eyedrum Gallery Atlanta, GA (USA);[22] Museo della Civiltà Romana (Roma);[23] PEAM Festival (Pescara); Mac,n-Museo di arte Contemporanea e del '900 (Monsummano Terme); Galleria di Palazzo del Carmine Caltanissetta;[24] Salone dei 500, Palazzo Vecchio (Firenze); Accademia d’Arte Scalabrino (Montecatini Terme);[25] Museo NUOVA ERA (Bari);[26] Salons de Musique Strasbourg (France);[27][28] Sound Art Museum (Roma);[29] Museum of Contemporary Art Merida Yucatan (Mexico); MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo (Roma) 2007[30] e 2018/19;[31] Galerie De Meerse Hoofddorp (Amsterdam); Istituto Italiano di Cultura (Il Cairo);[32] PAN (palace arts Naples Italy); Art Laboratory Berlino;[33]Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci (Prato).
[34]
È un compositore che si aggiunge alla fine degli anni ottanta, alla corrente artistica fiorentina, operante dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi, denominata Musica d’Arte (Musica visiva e Fluxus)[35] comprendente Sylvano Bussotti,[36]Giuseppe Chiari, Giancarlo Cardini, Albert Mayr,[37] Marcello Aitiani, Daniele Lombardi, Pietro Grossi.[38] Questi musicisti, hanno sperimentato l'interazione tra suono, gesto e visione, una sinesteticità dell'arte frutto delle avanguardie storiche, da Kandinsky al Futurismo, a Scriabin e Arnold Schönberg, fino al Bauhaus.[39][40]
Maltagliati si concentra in particolare, sull’interazione tra suono e immagine e sull’evoluzione del linguaggio musicale del Novecento nel campo della Musica elettronica e Computer music, Fluxus e Musica visiva, collaborando attivamente con il pioniere della Musica elettronica e Computer music Pietro Grossi.[41]
Nel 2021 il Centro Studi Luigi Dallapiccola lo ha ufficialmente inserito nell’Archivio del 900 Musicale Fiorentino, (albero genealogico a cura del musicologo Mario Ruffini) riconoscendolo come uno dei compositori più significativi del 900, attivi a Firenze.
[42]
Invito: unicum graphic, realizzato da Grossi, per la serata dedicata a Maltagliati in via Capodimondo.
Sergio Maltagliati in particolare è accomunato e più vicino nella sua attività a Pietro Grossi,[43] sia per la predilezione del Bit sia per una visione comunitaria e partecipativa del prodotto artistico e della sua fruizione. La sua musica o visual music come la definisce ci fa rendere più consapevoli che la visione del mondo intorno a noi è sempre più subordinata, mediata dalle tecnologie digitali e dai mezzi di comunicazione di massa, che per la loro stessa struttura, modificano profondamente la nostra percezione della realtà e della cultura. Infatti Maltagliati dal 1997 utilizza prevalentemente la Rete,
[44] con installazioni sonoro-visuali interattive. Nello stesso anno realizza la prima opera interattiva e collaborativa italiana attraverso Internet netOper@,[45][46] che ha coinvolto come autori ed esecutori più di trenta net-artisti (tra cui John Dunn e Caterina Davinio).[47] La prima performance è avvenuta nella casa studio di Pietro Grossi in via Capodimondo a Firenze, luogo fondamentale a quanto pare per l’evoluzione della Musica contemporanea, visto che lo stesso locale, aveva già ospitato nel 1963 uno dei primi studi di Fonologia Musicale al mondo, lo studio S2FM di Firenze.[48]
Sergio Maltagliati nel 2001 prova con giovani esecutori una performance.
Il suo lavoro[49]degli anni 80 e 90 è incentrato anche nel coinvolgere, (attuando progetti educativi che diventano stimoli per l’elaborazione di nuove strategie didattiche) ragazzi come esecutori di performance nell'esempio del Music Circus realizzato nel 1984 a Torino da John Cage in cui riunì 800 bambini di età fra i 4 e i 12 anni. Ed è proprio il musicista americano (incontrato nel 1991 a Zurigo per l'esecuzione di Europeras 1 & 2) ha apprezzato questo aspetto dell'operare di Maltagliati, perché riesce a coinvolgere ragazzi nel ruolo di performers.[50] Questi lavori, oltre che propedeutici alla fruizione musicale, ed in particolare ad un suo diverso e più consapevole ascolto, tendono ad estendere il concetto di creazione artistica alla collaborazione dell'esecutore, spesso sprovvisto di una formazione musicale tradizionale. Partendo da materiali sonori di uso comune (una sorta di Musica concreta) o dalla semplice esplorazione di un determinato paesaggio sonoro si sviluppano percorsi creativi materializzati in veri spettacoli, opere musicali in cui suoni, voci, silenzi e movimenti, trovano una coerenza ed espressiva convivenza.[51][52][53]
Per Sergio Maltagliati l'opera è sempre comunitaria: l'autore non è il creatore geniale, piuttosto colui che dà l'input iniziale. Su questa linea vanno segnalati altri due suoi lavori, neXtOper@_1.03 (2001) e midi_Visu@lMusiC.
Sergio Maltagliati e Pietro Grossi galleria Il Gabbiano, 1997.
NeXtoper@ (idea incompiuta di Pietro Grossi)[54] è un lavoro collaborativo e interattivo attraverso Internet del 2001-2002 che utilizzava l'allora rete gsm dei telefoni cellulari (con progetto didattico-educativo)[55] dove l'Opera lirica tradizionale viene scomposta e riproposta in una nuova veste digitale. La sua componente strutturale parola, suono e immagine è tradotta in linguaggi della comunicazione contemporanea: immagini e frequenze sonore prese a prestito dall'universo dei telefoni cellulari, delle chat room e delle e-mail, loghi, icone, suonerie, banner e piccoli disegni in codice ASCII.[56]
Midi_Visu@lMusiC (2005) propone musica e immagini su cellulare I-Mode.
Risale al 1999 la prima versione del software autom@tedVisualMusiC[57] con il quale riesce ad inglobare, dopo anni di sperimentazioni e l’utilizzo di svariati software, in una unica produzione artistica, immagine e suono, come teorizzato dalle avanguardie artistiche di inizio 900.[58][59]
Lavori più significativi
Da fine anni 70 il suo catalogo comprende composizioni per strumenti musicali tradizionali, (partiture dove nei segni grafici e nella posizione spaziale delle note sul pentagramma è privilegiato l’aspetto visivo), performance, insieme a dipinti, opere grafiche e sonore digitali e interattive,[60] destinate indifferentemente all'occhio e all'orecchio, che sono spesso il frutto (vista la sua doppia formazione di studi musicali e visuali) della conversione in immagini (e viceversa) di un preciso pensiero musicale, codificato in una particolare scrittura musicale.[61]
Composizioni strumentali
Iridem 2 per due strumenti: clarinetto e trombone (1991)
1979 Stigma per Flauto, clarinetto, corno, tromba, due tromboni.
1980 Fogli di Diario lirica per mezzo soprano-flauto e pianoforte (prima esecuzione - Belveglio Asti 1980).
1982 Disegno per un organico sonoro indefinito.
1983 Iridem per trombone e clarinetto.
1984 Inciclo per trombone solo.
1985 da Iridem coro di voci bianche.
1986 Parole al Vento voce ed effetti sonori sintetizzati.
1987 La Luce dell'Asia coro di voci bianche.
1988 L'Occhio nell'Acqua del Tempo trombone solo.
1980/89 Sintassi in Rosso e Nero per voce e pianoforte (prima esecuzione -Villa Renatico Martini Monsumano Terme 1989). Registrazione multitraccia analogico Soundcraft 760 e computer Atari ST 1040.
1990/91 K.1-626 M. per coro-orchestra-nastro magnetico e oggetti (prima esecuzione -Teatro Manzoni Pistoia 1990). Le opere di Mozart sono trasformate in parole, suoni, rumori e colori. È il Requiem, incompiuto e catalogato al numero 626, che diventa una visualizzazione grafico-pittorica, poi frammentata e ricomposta in 626 elaborati (come il totale delle opere scritte da Mozart), letti come spartiti della partitura finale del lavoro.
1991 Sinfonia (prima esecuzione - ex Palazzo comunale Montevettolini 1991).
1991 Iridem 2 per clarinetto e trombone.
1993 Aria48 da parti strumentali e arie di 51 opere (e 48 Arie) per canto e orchestra.
IMMAGINE dodici per 12 sequenze visuali e sonore (timbri elettronici di rumori) con programma musicale Cubase e grafico Pop Art su computer Atari. La partitura del lavoro diventa una sequenza visuale da fruire insieme all'ascolto della musica.
Opere e performance
1984/1985 Musica intorno alla Gabbia atto unico per musica-mimica e figure zoo- antropomorfe: prima esecuzione Quarrata (Pistoia). L'ambiente scenico è stato poi ricostruito presso lo Spedale degli Innocenti a Firenze.
Musica intorno alla Gabbia allestimento scenico Spedale degli Innocenti Firenze
Nella struttura dell'opera, è stato volutamente invertito il ruolo tradizionale tra il pubblico e la scena. Gli interpreti hanno occupato, geometricamente il vasto spazio della sala ponendo il pubblico prima sul palcoscenico e inducendolo poi a muoversi intorno ai gruppi sonori e visuali. La parte musicale si è basata sul valore interdisciplinare della musica, ispirandosi alle ricerche di John Cage sul principio di "catturare e controllare i rumori in funzione di elementi musicali". La parte coreografica e scenica dell'opera, realizzata dal pittore Edoardo Salvi ha costituito un ininterrotto dinamismo di forme e di situazioni spaziali, collegando immagine, gesto e suono.
1989 Revolution variazioni delle nove sinfonie di Ludwig van Beethoven. Variazione visual-sonora dalle nove sinfonie di Beethoven. La parte visiva dell'opera consiste in una grande pittura di circa trecento metri quadrati, a cui hanno lavorato duecento ragazzi di scuola media guidati dal pittore Andrea Dami. Il dipinto suddiviso in sedici grandi strisce si è composto lentamente in sincronia con la musica durante la performance. La parte musicale, ha raggruppato quattro diverse situazioni sonore: musica strumentale, parole, suoni e rumori.
1993 12 esperienza sonora per libere improvvisazioni con pietre, rami di fiume e Tastiera elettronica dove il pubblico è stato coinvolto nella performance, (prima esecuzione – Villa Renatico Martini Monsummano Terme).[62]
Alla ricerca dei Silenzi perduti per 10 nastri magnetici (musicassetta), 7/10 lettori audio con 10 esecutori.
Variazione Cromatica cinque2 per strumenti musicali tradizionali e nastro magnetico.
Invenzioni Cromatiche 16/4 intervento grafico musicale di 100 ragazzi su misura di 16/4.
1999 Il Palato in SIb Musica da tavola, performance per voci / suoni e musica, con progetto didattico educativo.
Il materiale sonoro è prodotto da partitura grafico-sonora ottenuta da disegni commestibili nell'esempio delle carte di grafica commestibile realizzate da John Cage con ricette di Cucina macrobiotica (vedi cat. La Biennale di Venezia 1993 pag.772).
Parte vocale, da variazioni di alcune pagine del Mushroom Book (Libro sui Funghi) scritto dal musicista John Cage.
[64]
2001/2002 neXtOper@
2019 Alla ricerca dei Silenzi perduti 2, per coro di flauti dolci-diritti e suoni della natura, è una performance che coinvolge duecento giovani esecutori. Durante l’happening, la musica che orbita intorno ad un sistema tonale tradizionale, esce dal suo luogo deputato: la sala da concerto, diventando così solo una componente di un più vasto universo (paesaggio) sonoro, per cercare di affinare la sensibilità, propria dell’ascolto, in ogni momento e situazione della nostra vita.[65]
Computer Visu@lMusiC
Circus 8/1 (screenshot).
L'utilizzo delle nuove tecnologie permette a Maltagliati di far interagire nella medesima opera suono, immagine e testo, offrendo allo spettatore un'esperienza multisensoriale, con una particolare attenzione alla componente sonora, figlia della migliore tradizione di ricerca sul suono elettronico e sintetico.
Il software autom@tedVisualMusiC[66] nasce da una collaborazione con il pioniere della Musica elettronica e Computer music Pietro Grossi. La parte visuale invece si ispira alle ricerche condotte dal pittore astrattista Luigi Veronesi sul rapporto colore-nota musicale-durata.[67] Il codice di programmazione viene scritto sulla base e sulle esperienze dei programmi realizzati da Grossi negli anni 80 nel linguaggio BASIC (Windows PC) e BBC BASIC con computer Acorn Archimedes (teorizzati nella HomeArt), una programmazione apparentemente senza logica, un'arte articiale affidata ad una casualità, o meglio ad una oggettiva condizione che pone l'artista in una situazione, che lo libera dai processi creativi personali nella misura desiderata, fino a diventare, ad opera conclusa non tanto l'autore quanto l'ascoltatore di una musica, che lui stesso non avrebbe mai coscientemente concepito. Il risultato è ottenuto con questo programma informatico automatico e generativo che, partendo da una semplice sequenza sonoro-visuale, genera innumerevoli e infinite variazioni. Complesse composizioni visual-sonore, che si evolgono in continuazione, con l'ascoltatore-fruitore in un ruolo predominante. Facendo scorrere liberamente il mouse sulle immagini si ottengono differenti combinazioni sonore: la superficie dell'immagine genera dei campioni differenti di colore e di musica.[68]
Lavori
1999 Circus 5.05
2001 Net Surfing 3.0
Variazioni Goldberg (1° versione) musica Johann Sebastian Bach e Computer music transcription by Pietro Grossi (Software TAUMUS Sintetizzatore TAU2, IBM 370/168) Institutes of CNR CNUCE and IEI - Pisa, Italy 1980.
autom@ted MusiC 1.02
Sound Life 3.01
Sound Life 3.01_autom@tedVisualMusiC software (screenshot) 2001.
2002 PIxeLs
Oper@pixeL, l’utilizzo delle nuove tecnologie, permette in questo lavoro, di generare composizioni audiovisuali sempre diverse, utilizzando immagini e frequenze sonore prese a prestito dall’universo dei telefoni cellulari, delle chat room e delle e-mail, con loghi, icone, suonerie, banner e piccoli disegni in codice Ascii. Questi nuovi linguaggi della comunicazione contemporanea si intrecciano con una componente storica: l’Opera lirica tradizionale, presentata in questa nuova entità digitale e interattiva.[69]
2003 Variazioni Goldberg (2° versione) musica Johann Sebastian Bach e Computer music transcription by Pietro Grossi.
Atari-MEGA STE utilizzato da Maltagliati (con software Cubase) dal 92 al 97.
2005 MIDI_Visu@lMusiC, un esempio di utilizzo artistico-creativo del software MIDI Cubase nato su piattaforma Atari ST, utilizzato in prevalenza, per i lavori dal 1992 al 97: l'immagine è disegnata direttamente nella finestra Key del software, su una grande tastiera musicale virtuale.[70] Le ricerche iniziano nei primi anni novanta, e tutto il lavoro è antologicamente documentato in una mostra dal titolo Partiture per floppy disk (su Floppy disk) nel 1997 presso la Galleria Il Gabbiano di La Spezia. Il catalogo pubblicato dal Comune della Spezia-Assessorato alla Cultura, contiene uno scritto introduttivo del musicologo Renzo Cresti e scritti teorici dell'autore.[71] Nel 2005 il progetto midi_Visu@lMusiC è riproposto per telefono cellulare i-mode.
2008/09 Circus4/8
2010 APP_Visu@lMusiC_0.1 (Visu@lMusiC on Android mobile phone).[72]
2012 autom@tedVisuaL, nuovo software che genera variazioni grafiche sempre diverse, scritto sulla base del codice dei programmi QBASIC di HomeArt. Queste immagini sono destinate ad essere raccolte negli HomeBooks, libri (oggi anche e-books) unici, teorizzati da Pietro Grossi nel 1991. Questa prima versione, autom@tedVisuaL 1.0 ha prodotto 45 unicum grafici raccolti in una pubblicazione.[73]
CA12G92E2 (da lavori grafici originali di John Cage) software autom@tedVisualMusiC 4.01.
2014 autom@tedMusiC 2.0 generative music software. Questo programma può essere configurato per creare musica in differenti stili, generando una nuova e originale composizione ad ogni ascolto.
2016 Capriccio n°5 dai24 Capricci per violino di Niccolò Paganini (1967) registrazione originale del 1967 di computer music di Pietro Grossi variazione con autom@tedMusiC software.
2019 Battimenti (autom@tedMusiC 2.5) dalle frequenze dei battimenti usati e registrati, nello Studio di Fonologia Musicale di Firenze S 2F M,[74] nel 1965 da Pietro Grossi. Sergio Maltagliati nel 2016 (con opere pittoriche del Maestro Romano Rizzato)
Nei primi anni 60 Grossi, compie ricerche di musica elettronica programmata, usando una metodologia comune con l'Arte visiva, l'Arte cinetica e Optical art di quel periodo. Romano Rizzato
realizza un lavoro grafico, ispirato a suoi quadri di Arte cinetica e Optical degli anni sessanta concepito però, con il solo fine di poter essere letto e utilizzato come vero e proprio spartito musicale. Maltagliati usa 11 frequenze di suoni, da 395 a 405 Hertz (le stesse registrate da Grossi), combinate in base a quanto suggerisce la grafia della pittura-partitura di Rizzato. Il materiale sonoro è poi variato dal software autom@tedMusiC Generative Music software (versione 2.5) che genera in modo completamente automatico un ascolto sempre diverso.[75][76]
Discografia
(CD Audio - DVD)
Suono, segno, gesto visione a Firenze
(cd 1): S. Bussotti, G. Cardini, G. Chiari, D. Lombardi.
(cd 2): P.Grossi, G.Chiari, G.Cardini, A.Mayr, D.Lombardi, M.Aitiani, S.Maltagliati (Atopos music 1999-2008).
Il percorso di più di cinquant’anni della cultura musicale a Firenze, dalla fine della seconda guerra mondiale al 2000, è attestato in questi due CD Audio. Questo documento sonoro, contiene l’incontro di compositori e pianisti che sono i protagonisti della Musica d’Arte a Firenze, fenomeno significativo della storia del secondo Novecento. Suono Segno Gesto Visione a Firenze
CIRCUS_8 dvd video Quantum Bit Limited Edition (2009) QuBIT 005
È un progetto iniziato nel 1997: Maltagliati partendo da programmi grafici (HomeArt) di Pietro Grossi ne ha creati di nuovi, intervenendo nel codice di programmazione e aggiungendo una originale traccia sonoro/musicale che, in parallelo al fluire di segni e colori, genera molteplici variazioni visive e sonore.[77] È il primo DVD che documenta il pensiero di Pietro Grossi
accomunando la sua attivita' musicale e visuale.[78]
The Wave Structure of Matter Quantum Bit Netlabel (2011) QuBIT 007
CIRCUS_5.1 DVD (digital edition) Quantum Bit Netlabel (2012). Le immagini sono generate da autom@tedVisuaL1.02 software. La musica dal software autom@tedMusiC1.03. QuBIT 013
BATTIMENTI 2.5 audio Cd - numbered copy of limited edition (2019) Cd
Audio Tape
(Musicassetta)
1992 Trasparenze
1993 Alla ricerca dei silenzi perduti
1995 Serie di colore per flauti
1996 Per una sola nota Omaggio a/per Giacinto Scelsi[79]
When Sound Becomes Form Sperimentazioni sonore in Italia dal 1950 al 2000 ed. Manfredi-ISBN 978-88-99519-86-5 (2019)
Pubblicato in occasione della mostra When Sound becomes form, al MAXXI di Roma, il volume raccoglie una selezione di documenti dedicati alla storia dell’avanguardia sonora in Italia, dalla metà degli anni Cinquanta al Duemila.
The Information Society An International Journal Volume 34, 2018-Issue 3 (2018)
Encyclopedia of Computer Art by Marylynn Lyman ed. Learning Press New York - ISBN 978-1-280-25168-9 (2016)
Encyclopedia of New Media Art by Joe Street ed. Orange Apple - ISBN 978-1-283-48829-7 (2016)
80 identikit digitali by Carlo Mazzucchelli ed. Delos Digital - ISBN 9788867756414 (2015)
INVISIBILIDADES revista ibero-americana de pesquisa em educacao, cultura e artes - ISSN 1647-0508 (2014)
Enore Zaffiri-Saggi e materiali by Andrea Valle & Stefano Bassanese ISBN 9788890341328 (2014)
Topología Barcelona, Athens. Triton ISBN 978-84-938482-5-5 (Triton Barcelona)ISBN 3-85486-212-1(2014)
HomeBook 45 unicum graphics, by Pietro Grossi, Sergio Maltagliati, ed. lulu.com, 2012. ISBN 978-1-4716-1419-4
Random Valentina Tanni, LINK Editions, Brescia 2011-ISBN 978-1-4477-1182-7
Sguardi Sonori/Infinite Spaces, by Ennio Morricone, Enrico Saggese, Roberto Vittori, Neil Leonard, Gualtiero Marchesi, (2010) ed.Comune di Roma-FaticArt.
Generative Art, by Celestino Soddu, Enrica Colabella, (2009) ed. Domus Argenia Publisher.
Luigi Agostini, Il Senso Trascurato, ed. lulu.com, 2009.
Daniele Lombardi, Attraversamenti, la musica in Toscana dal 1945 ad oggi, Firenze 2009, Regione Toscana, Consiglio Regionale, Edizioni dell'Assemblea.
La storia degli ultimi decenni della musica in Toscana rivela non solo la contaminazione tra sperimentazione e tradizione, ma anche l’importanza delle nuove tecnologie e il loro impatto sulla produzione e la cultura musicale. Percorso fotografico di Silvia Lelli e Roberto Masotti. Contributi di Bruno Corà, Daniel Soutif, Daniele Lombardi, Gino Castaldo, Paolo Somigli.
Pubblicato in occasione della mostra Netspace: viaggio nell'arte della rete, il volume raccoglie documentazione di lavori artistici generati da software che si inquadrano in quel filone di esperimenti artistici che, nell’ambito della Net art, si distingue come software art, o arte del software.
Tommaso Tozzi, Arte delle reti / Net Art - Elementi per un atlante: liste e linee temporali, Carrara, ed. UCAN, 2007.
Ugo Barlozzetti, Segni FirenzeAnnoDuemilatre Musica e arti visive: Marcello Aitiani, Giancarlo Cardini, Giuseppe Chiari, Pietro Grossi, Daniele Lombardi, Albert Mayer, Sergio Maltagliati, ed. Presidenza del Consiglio Comunale di Firenze, 2003.
Ad libitum. Musica da vedere, Testi: N. Cisternino, I. Gómez, F. Mariani, M. Ratti, SilvanaEditoriale, 2003.
Il volume, catalogo dell’omonima mostra, vuole essere una analisi degli interscambi creatisi nell’arte del 900 delle Avanguardie fra il linguaggio visivo e quello sonoro. Un tentativo di raccogliere gli stimoli che la musica, e il suono ha dato alla pittura, attraverso le opere di cinquantadue artisti contemporanei, italiani e stranieri, le cui creazioni sono pagine-partiture. Incentrato sulla problematica degli interscambi tra due linguaggi fondamentali quali il linguaggio visivo e quello sonoro, il volume cerca le contaminazioni che si vengono spesso a determinare tra due linguaggi artistici diversi.
Stephen Wilson, Information Arts, MIT Press, 2003. ISBN 0-262-73158-4
Daniele Lombardi, Attraversamenti, La musica in Toscana dal 1945 ad oggi 2002, Firenze, ed. Maschetto&Musolino, 2002.
Luca Lepore, NetOpera: le geniali armonie della musica interattiva, "Campus web", aprile 1999.
Roberta Bosco, E io te le SUONO su Internet, "Gulliver", agosto 1999.
Ted Warnell, THE NET OPERA, Canada, ed. Zn new media library, 1999.
Renzo Cresti; Sergio Maltagliati, Partiture per floppy disck La Spezia, ed. Assessorato Cultura Comune, "Circolo Culturale Il Gabbiano", 1997.
Mara Borzone, O Mesmo Som, La Spezia, ed. Assessorato Cultura Comune e Provincia, "Circolo Culturale Il Gabbiano", 1996.
Partiture, Montecatini Terme, ed. Assessorato alla Cultura, 1991 (CID/Arti Visive Centro Luigi Pecci Prato).
Faustina Tori, Maltagliati all'Accademia, Montecatini Terme, "La Nazione", 12 novembre 1991.
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