Fady Maalouf (in arabo: فادي معلوف; trasl.: Fādī Maʿlūf; Zahle, 20 aprile 1979) è un cantante libanese, che vive e lavora in Germania.
Fady Maalouf | |
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Nazionalità | ![]() ![]() |
Genere | Pop Soft rock Soul Pop latino Swing |
Periodo di attività musicale | 2008 – in attività |
Strumento | Voce Chitarra |
Etichetta | Columbia Records/Sony BMG Fuego |
Album pubblicati | 3 |
Studio | 3 |
Live | - |
Raccolte | - |
Sito ufficiale | |
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Cantante dedito ai generi pop, soft rock e soul[1][2] e professionalmente in attività dal 2008[2][3], ha pubblicato 3 album: Blessed (2008), Into the Light (2010) e City of Gold (2012).[4][5][6][7]. Il suo singolo di maggiore successo è Blessed del 2008.[3][8][9],
Fady Maalouf è nato a Zahle, in Libano, il 20 aprile 1979.[2][3]
Trascorre la sua infanzia, oltre che in Libano, anche in Francia e Grecia.[1] Da bambino, canta in un coro e prende lezioni di canto e pianoforte.[1]
La sua adolescenza è segnata dalla guerra civile[2][3]: all’età di 13 anni, mentre sta giocando per strada con alcuni amici, viene seriamente ferito da una granata[2]. In seguito a quell’avvenimento, deve sottoporsi ad una serie infinita di interventi chirurgici[2] In un'intervista rilasciata anni dopo al settimanale tedesco BRAVO, Maalouf riferirà che il suo viso era rimasto completamente distrutto dalla deflagrazione e deturpato dalle cicatrici[2]:
(DE)
«Wenn du 13 bist, dann ist Aussehen für dich doch total wichtig. Ich habe mich fast ein ganzes Jahr in meinem Zimmer versteckt |
(IT)
«Quando hai 13 anni, l'aspetto fisico ha per te grandissima importanza. |
Nella sua difficile situazione, Maalouf trova conforto nella musica, in particolare nel suono della sua chitarra.[2] La "folgorazione" arriva ascoltando Céline Dion all’Eurovision Song Contest, dove la cantante canadese partecipa per la Svizzera con il brano Ne partez pas sans moi.[2].
All'età di 17 anni, Maalouf inizia a studiare moda e design[2] e, dividendosi tra Beirut e un paesino nei pressi di Bordeaux, in Francia[2] , svolge in seguito un tirocinio in questo settore nella sede parigina di una ditta libanese[2]. Il suo sogno è però quello di diventare un cantante.[2].
Per realizzare questo sogno, Maalouf nel 2006 decide di lasciare il suo Paese, minato da nuovi venti di guerra[3], e di trasferirsi in Germania, precisamente ad Amburgo[2][3], dove vive il suo fratellastro[2]. Nella metropoli anseatica si guadagna inizialmente da vivere lavorando come cameriere in un bar.[2].
La grande occasione arriva nel 2007, quando decide di partecipare ai casting per la quinta edizione del talent show canoro Deutschland sucht den Superstar[2], prevista per l'anno seguente[2][3] e grazie alla quale si fa conoscere al grande pubblico. Nel talent, Maalouf ottiene il secondo posto alle spalle di Thomas Godoj[3]. In occasione dell'ultima puntata dello show, si esibisce, tra l'altro, interpretando il suo inedito Blessed.[3]
Nello stesso anno firma un contratto con la Columbia Records/Sony BMG[3] e pubblica il suo primo album che contiene questo inedito e che viene intitolato appunto Blessed[3] L'album, prodotto da Alex Christensen[2][9], raggiunge il secondo posto delle classifiche in Germania[2][3][10] Dall'album viene estratto anche il singolo omonimo, che pure raggiunge il secondo posto delle classifiche tedesche.[2][3].[9] In seguito, Maalouf realizza un altro sogno, quello di incontrare la sua cantante preferita, Céline Dion durante un concerto all'Olympiastadion di Monaco di Baviera.[9]
Nel marzo 2010, pubblica il suo secondo album, intitolato Into the Light: l'album non ottiene però il successo del precedente e si ferma soltanto al 33º posto delle classifiche tedesche e al 42º di quelle svizzere.[11] Dall'album viene estratto il singolo omonimo, che si ferma al 44º posto della classifiche tedesche.[12]
Nel 2012, pubblica quindi il suo terzo album,City of Gold, che esce stavolta su etichetta Fuego.[13]
Nell'estate 2014, il cantante rivela pubblicamente di soffrire da tempo di una grave malattia a livello muscolare, una fibromialgia cronica che gli provoca dolori tali (in particolare alla schiena) da costringerlo a rimanere lontano dalle scene.[14][15][16]
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