Originario di Hafnarfjörður, Friðrik Dór ha intrapreso la carriera musicale nel 2010 con la pubblicazione del suo album in studio di debutto Allt sem þú átt, che nel corso dell'anno ha venduto 1 948 copie fisiche, risultando uno dei dischi più venduti secondo la Félag Hljómplötuframleiðenda.[2] L'anno seguente ha totalizzato altre 700 vendite.[3] Nel 2017, invece, ha aggiunto al suo totale altre 598 unità, nel 2018, 2019 e 2020 ne ha aggiunte rispettivamente 743, 665 e 540.[4][5][6][7]
Nel 2012 viene messo in commercio Vélrænn, che è riuscito a totalizzare 923 vendite pure in suolo islandese, terminando come il 55º album più venduto nella classifica annuale.[8] Tre anni dopo ha preso parte a Söngvakeppnin, il processo di selezione nazionale per l'Eurovision Song Contest, con il brano Í síðasta skipti, raggiungendo la serata finale, ove si è classificato secondo.[9]
Nel 2016 Dönsum (eins og hálfvitar), Fröken Reykjavík e Ástin á sér stað sono state tre delle venti hit di maggior successo nella Tónlistinn, che combina dati streaming e passaggi radiofonici in territorio islandese.[10] Anche Hringd'í mig, pubblicato l'anno successivo, ha riscosso successo nazionalmente, terminando 11º nella classifica dei singoli annuale.[11] All'Íslensku tónlistarverðlaunin, il principale riconoscimento musicale islandese, ha ottenuto diverse candidature, tra cui una come Cantante dell'anno.[12][13][14]
Dætur, il quarto LP uscito nel gennaio 2021,[15] gli ha permesso di conseguire la numero uno sia nella classifica dischi che in quella dedicata ai singoli contemporaneamente, piazzando Þú al vertice di quest'ultima graduatoria; inoltre, tutte le album track tratte dal progetto sono figurate all'interno della top twenty nazionale.[16] Dallo stesso anche Bleikur og blár si è imposto in vetta alla Tónlistinn.[17]
Discografia
Album in studio
2010 – Allt sem þú átt
2012 – Vélrænn
2018 – Segir ekki neitt
2022 – Dætur
Album dal vivo
2020 – Í síðasta skipti: Friðrik D'or í Kaplakrika 06.10.18
(IS) Upplagseftirlit 2010 (PDF), su Félag Hljómplötuframleiðenda. URL consultato il 12 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2021).
(IS) Upplagseftirlit 2011 (PDF), su Félag Hljómplötuframleiðenda. URL consultato il 12 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2021).
(IS) TÓNLISTINN - PLÖTUR - 2017, su Plötutíðindi. URL consultato il 13 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2021).
(IS) TÓNLISTINN - PLÖTUR - 2018, su Plötutíðindi. URL consultato il 13 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2021).
(IS) TÓNLISTINN - PLÖTUR - 2019, su Plötutíðindi. URL consultato il 13 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2021).
(IS) TÓNLISTINN - PLÖTUR - 2020, su Plötutíðindi. URL consultato il 13 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2021).
(IS) Upplagseftirlit 2012 (PDF), su Félag Hljómplötuframleiðenda. URL consultato il 13 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2021).
(EN) Victor M. Escudero, It's María Ólafsdóttir for Iceland!, su Eurovision Song Contest. URL consultato il 13 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2015).
(IS) TÓNLISTINN - LÖG - 2016, su Plötutíðindi. URL consultato il 13 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2021).
(IS) TÓNLISTINN - LÖG - 2017, su Plötutíðindi. URL consultato il 13 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2021).
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