Paolo Mosca (Pallanza, 20 ottobre1943 – Morlupo, 30 novembre2014) è stato un giornalista, scrittore, cantautore, poeta, autore televisivo, conduttore televisivo, regista teatrale e drammaturgoitaliano.
Paolo Mosca
Paolo Mosca, terzo da sinistra, in compagnia del fratello Maurizio, del padre Giovanni e del fratello Antonello.
Ultimogenito del maestro elementare nonché giornalista, scrittore e vignettista Giovanni Mosca (1908-1983) e della maestra elementare Teresa Caracciolo (1909-2000)[1], e fratello minore del giornalista Benedetto, del designer Antonello e del giornalista Maurizio (1940-2010), Paolo Mosca nasce nella foresteria di una villa di Pallanza, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore; la madre, incinta, vi era sfollata da Milano con i suoi tre figli, mentre il padre era stato incarcerato dalla R.S.I.[1][2].
Da ragazzo scrive delle poesie, che poi musica e canta al pianoforte[2]. In seguito studia Scienze politiche, frequenta l'Accademia del Piccolo Teatro di Milano, e incomincia a esibirsi come cantante. Dotato di una voce molto ferma e potente partecipa al Cantagiro 1964 con La voglia dell'estate, canzone da lui scritta ed eseguita con cui vince il girone B della manifestazione; sempre nel 1964 partecipa al Festival delle Rose con Il the[3][4][5][6][7].
L'anno successivo, dopo aver cambiato casa discografica ed esser passato alla Dischi Ricordi, partecipa al Cantagiro 1965 con Io ritorno a casa mia. Abbandona poi il mondo della musica e si dedica negli anni successivi al giornalismo e alla scrittura, divenendo redattore e inviato. Da Nicoletta Mondadori, figlia di Alberto Mondadori, nel 1971 ha il figlio Arnoldo Mosca Mondadori. È poi direttore di periodici nazionali, tra cui Novella 2000, Playboy Italia e La Domenica del Corriere, e pubblicando numerosi libri di narrativa, saggistica e poesia che trattano di emozioni e sentimenti[3][5].
Parallelamente dirige e talvolta scrive varie commedie teatrali tra cui: Il grande bluff (dirige Carlo Dapporto e Antonella Steni), Hai mai provato nell'acqua calda? (da lui anche scritta, con Walter Chiari e Ivana Monti) e La luna sotto le scale (da lui anche scritta, con Piero Mazzarella)[3][8].
Ideatore, conduttore e autore televisivo negli anni ottanta di varie trasmissioni tra cui i varietà Il cappello sulle ventitré, in onda su RAI1 e Rosso di sera, in onda su Telereporter, diviene direttore artistico di Telemontepenice e Pan TV, opinionista di RAI Notte e conduttore di una rubrica settimanale di interviste all’interno di Unomattina[3][4][9].
Dirige anche i periodici Eva Express e Onda Tv, e nel 1995 si trasferisce a Roma per dirigere Vip; dal 2001 collabora con il quotidiano romano Il Messaggero[3][10][11].
Nel 2007 dirige al Teatro Oscar di Milano la commedia di Indro Montanelli Il petto e la coscia[12]; in questa occasione rilascia la sua ultima intervista all'emittente televisiva romana T9, al giornalista Emanuele Carioti
Nell'ottobre 2008 viene colpito da un grave ictus che lo immobilizza; aggravatosi, nell'aprile 2014 si trasferisce nella residenza assistenziale Flaminia di Morlupo, dove muore il 30 novembre[13][14].
Dopo il funerale romano del 2 dicembre, la salma viene cremata e le ceneri portate al Cimitero Monumentale di Milano, in una celletta[15][16].
Discografia parziale
Singoli
1962: In un vicolo/Stanotte sul mare (Fonit, SP 31039)
1964: La voglia dell'estate/Va bene hai vinto!! (Lord, LRN 118)
1964: Il the/L'innamorato poverissimo (Lord, LRN 120)
1965: La lascio a te/Resta così (Lord, LRN 126)
1965: Io ritorno a casa mia/Perché sei legata a me (Dischi Ricordi, SRL 10.388)
Pubblicazioni
Romanzi
Memorie d'un neonato, L'Alfiere Editrice - Collana "I Satiri" (1971)[17]
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