Pedro Almodóvar Caballero (IPA: [ˈpeðɾo almoˈðoβaɾ kaβaˈʝeɾo]; Calzada de Calatrava, 25 settembre 1949[1][2]) è un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, scrittore e musicista spagnolo.
Dai tardi anni ottanta del XX secolo è il regista più popolare del cinema spagnolo, rinomato anche a livello internazionale.
Biografia
Pedro Almodóvar alla Mostra del cinema di Venezia del 1988
Almodóvar nasce a Calzada de Calatrava, nella Castiglia-La Mancia, il 25 settembre del 1949. All'età di otto anni si trasferisce con la famiglia in Estremadura, dove studia presso i frati Francescani e Salesiani. A sedici anni si trasferisce a Madrid per studiare alla Scuola Nazionale di Cinema. Lavora per dodici anni nella società Telefónica e contemporaneamente si interessa di cinema e di teatro d'avanguardia, prendendo parte come membro del gruppo teatrale Los Goliardos. Nello stesso periodo si dedica alla pubblicazione di fumetti e racconti in riviste underground. Nei primi anni ottanta gira anche i suoi primi lungometraggi.
Carriera
Esordio
Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio è il suo film di esordio nel 1980 (ma aveva girato anche un primo film lungo in Super 8 due anni prima). È seguito nel 1982 da Labirinto di passioni, nel 1983 da L'indiscreto fascino del peccato e nel 1984 da Che ho fatto per meritare questo. In questi film si trovano storie surreali, personaggi eccentrici e il regista alterna il registro drammatico con quello comico, la tragedia e la parodia.[3]. Con Matador del 1986 e La legge del desiderio del 1987 inizia a definirsi la componente melodrammatica del suo cinema, pur sempre venata di toni ironici.
Il successo
Donne sull'orlo di una crisi di nervi del 1988 ottiene la consacrazione a livello internazionale, coronata da una nomination agli Oscar e da una lista interminabile di premi e riconoscimenti in tutto il mondo. Il film rappresenta una mirabile sintesi del cinema di Almodovar degli anni ottanta.[4]
Seguono negli anni novanta alcuni importanti realizzazioni come Il fiore del mio segreto, Carne tremula e Tutto su mia madre nei quali si vanno definendo i caratteri peculiari della sua poetica: il rapporto fra arte e vita, la diversità sessuale, l'amore come malattia e salvezza.[5]
Pedro Almodóvar nel 2008
Gli anni duemila
Anche negli anni duemila Almodóvar realizza opere importanti e incisive in cui dimostra di aver raggiunto una straordinaria padronanza della narrazione cinematografica. Nel 2003 ottiene un altro Oscar, questa volta per la migliore sceneggiatura originale, per Parla con lei. Il successo di pubblico continua col suo film del 2004 La mala educación. Del 2011 è il film La pelle che abito, presentato anche questo in concorso a Cannes ed ispirato da un romanzo di Thierry Jonquet. Nel 2019, alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, riceve il Leone d'oro alla carriera.
Vita privata
Pedro Almodóvar è dichiaratamente ateo[6] e omosessuale[7]. Inoltre, nella sua biografia-intervista Tutto su di me (Conversations avec Pedro Almodóvar), scritta da Frédéric Strauss e pubblicata nel 2008, si dichiara contrario alla psicoanalisi.
Stile e influenze
Nonostante gli studiosi delle opere di Almodovar non risultino essere in totale accordo tra loro, è possibile ricondurre le opere di Almodovar a quattro tappe stilistiche:
Tappa sperimentale: film come Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio, Labirinto di passioni, Che ho fatto io per meritare questo?
Tappa di perfezionamento stilistico: La legge del desiderio, Donne sull'orlo di una crisi di nervi, Légami!, Kika - un corpo in prestito
Tappa sociale: Il fiore del mio segreto, Parla con lei, Tutto su mia madre, La mala educación
Tappa introspettiva: La pelle che abito, Volver - Tornare, Gli amanti passeggeri, Julieta, Dolor y gloria
Oggi Almodovar, senza rinunciare alla rappresentazione delle realtà marginali della società, caratteristica principale delle sue pellicole d'esordio, sviluppa trame principalmente basate sulle passioni e i sentimenti, sempre più sofisticate e "colorate", con un'abbondanza di elementi scandalistici e provocatori. Temi tipici del regista sono i rapporti fra donne, l'ambiguità sessuale, l'amore e la passione omosessuale (spesso trattata con tocco ironico e autoironico), la critica alla religione.
I registi che hanno influenzato l'opera di Almodóvar sono Luis Buñuel, Rainer Werner Fassbinder, Federico Fellini e Marco Ferreri. Tra gli attori ispanici che più frequentemente hanno lavorato con lui, si annoverano Carmen Maura, Marisa Paredes, Penélope Cruz, Cecilia Roth, Victoria Abril, Antonio Banderas, Rossy de Palma, Chus Lampreave e Javier Bardem.
Opere letterarie parziali
Fuoco nelle viscere, Mondadori, 2002. ISBN 8804510234
Patty Diphusa e altre storie, Einaudi, 2004. ISBN 8806170422
Tutto su di me, Lindau, 2007. ISBN 8871806832 con Frédéric Strauss
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