Ha lavorato, tra gli altri, con Francis Ford Coppola, Marco Bellocchio, Nanni Moretti, Ettore Scola, i fratelli Taviani, Werner Masten, Peter Ustinov, Nanni Loy, Maurizio Nichetti, Carlo Mazzacurati, Antonello Salis, Aldo, Giovanni e Giacomo e Carlo Verdone.
Biografia
Nasce a Roma nel 1924, rimane orfano di padre a 12 anni, si laurea in Giurisprudenza e si trasferisce in Perù dove scopre il mondo dell'arte frequentando corsi serali. Rientrato in Italia trova lavoro a Milano e nel 1960 si sposa con Maria Luisa Loy, sorella del regista Nanni Loy. Frequenta l'ambiente artistico milanese ed espone i suoi quadri in gallerie private. Nel 1968 si trasferisce in Germania, dove era già stato per qualche tempo nel 1964 come assistente di Emilio Vedova, e vi rimane fino al 1971.
Successivamente torna a vivere in Italia e inizia il suo lavoro nel mondo dello spettacolo con Marco Bellocchio, Renato Mambor, Rodolfo Roberti, Nanni Moretti (in Sogni d'oro rende una versione surreale del padre della psicoanalisi, Sigmund Freud), Carlo Mazzacurati, Egidio Eronico e altri. Ha scritto e messo in scena quattro suoi pezzi teatrali. Sul set di Notte italiana conosce la produttrice Luisa Pistoia, che diverrà la sua seconda moglie e che gli darà una figlia, Federica[1]. Nel 1990 compare come protagonista in una puntata della serie televisiva tedesca L'ispettore Derrick, nell'episodio Emilio Caprese è in città, dove veste i panni di un boss mafioso. Nel 2001 è tra gli interpreti della serie televisiva Casa famiglia. Inoltre, ha recitato in Stiamo bene insieme, Quei due sopra il varano, I Cesaroni, Il papa buono e Un medico in famiglia.
Viene premiato come miglior attore al Festival di Trevignano 2009. Dagli anni duemila si cimenta in spettacoli dal vivo accompagnato da amici artisti quali Paolo Zanardi, Emanuele Martorelli, gli Elettrofandango, Andrea Evangelisti, Andrea Rivera e il presentatore Vladimiro. Diventa nota la sua interpretazione di Mamma Roma, addio! con la collaborazione del gruppo di musica elettronica Recycle, con i quali nel 1998 aveva inciso il brano Me ne vado da Roma, canzone poi ripresa anche dai Perturbazione con lo stesso titolo nel disco Le città viste dal basso del 2010.
Nel 2013 ha pubblicato il disco RemottiSalis con il jazzista Antonello Salis (piano e fisarmonica).
Nel 2014 ha festeggiato i novant'anni esponendo i suoi quadri e le sue sculture nella mostra "Ho rubato la marmellata" presso la galleria De Crescenzo & Viesti di Roma. Sue opere sono presenti alla Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea di Roma.
Muore il 21 giugno 2015 presso il Policlinico Gemelli di Roma dove era ricoverato da tre giorni.[2] È sepolto nel cimitero del Verano nella tomba di famiglia.
Influenza culturale
Checco Loy, membro del duo Loy e Altomare e nipote di Remo Remotti, gli ha dedicato la canzone A zio Remo, contenuta nell'album Chiaro.[3]
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2025 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии