4/3/1943 è una canzone di Lucio Dalla e della Nuova Equipe 84, incisa nel 1971[2] e composta da Paola Pallottino oltre allo stesso Dalla. Presentata per la prima volta al Festival di Sanremo 1971, fu la rivelazione dell'edizione del festival, dove si classificò al 3º posto.
4/3/1943 | |
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Artista | Lucio Dalla Nuova Equipe 84 |
Autore/i | Paola Pallottino, Lucio Dalla |
Genere | Musica d'autore |
Esecuzioni notevoli | Dalida Chico Buarque de Hollanda Maria Bethânia Francesco De Gregori Lara Saint Paul Tomislav Ivčić Andrea Bocelli e Gianni Morandi Sbronzi di Riace |
Data | 1971 |
Note | 3ª classificata a Sanremo 1971 |
Certificazioni (digitale) | |
Dischi di platino | ![]() (vendite: 70 000+) |
Il brano racconta la storia di una ragazza madre che ha un figlio con un soldato alleato. Il brano, prima di essere ammesso al Festival di Sanremo, era stato oggetto di modifiche da parte della censura. In un primo tempo il titolo del brano era Gesubambino, ma fu giudicato irrispettoso, per cui il maestro Ruggero Cini l'aveva sostituito con la data di nascita del cantautore che era, appunto, il 4 marzo 1943. Anche alcune parti del testo furono giudicate inadeguate. La frase "mi riconobbe subito proprio l'ultimo mese" diventò "mi aspettò come un dono d'amore fino dal primo mese", mentre "giocava alla Madonna con il bimbo da fasciare" venne cambiata in "giocava a far la donna con il bimbo da fasciare". Infine la frase che concludeva il brano: "e anche adesso che bestemmio e bevo vino, per ladri e puttane sono Gesù Bambino" fu modificata con questa: "e ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino". Il brano ottenne, comunque, un successo notevole.
L'autrice del testo Paola Pallottino in un'intervista all'Avvenire aveva spiegato che Gesubambino voleva essere un suo ideale risarcimento a Lucio perché era rimasto orfano di padre dall’età di 7 anni. Dalla cantò per la prima volta nell'agosto 1970 il brano, dal vivo, a Paola (CS), dove sua mamma aveva lavorato nell'immediato dopoguerra, nell'ambito del "ferragosto del Tirreno" e successivamente, nel dicembre dello stesso anno al teatro Duse di Bologna: i discografici della RCA l'apprezzarono al punto che decisero di portarla a Sanremo[3].
Il riscontro commerciale del brano fu notevole, raggiunse infatti la prima posizione nella hit parade italiana e vi rimase per 3 settimane.
Dopo il Festival, escono il 45 giri di Dalla (pubblicato dalla RCA) contenente il brano, abbinato a Il fiume e la città[4], quello dell'Equipe 84 (pubblicato dalla Ricordi) contenente il brano, abbinato a Padre e figlio[4] e quello dei Combos[5], pubblicato dalla Combo Record, abbinato a una cover di Che sarà[6].
Il brano verrà quindi inserito, rispettivamente, negli album Storie di casa mia (Dalla) e Casa mia (Equipe 84).
Classifica (2012) | Posizione massima |
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Italia[7] | 6 |
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