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Cara catastrofe è un singolo del gruppo musicale italiano Le luci della centrale elettrica, pubblicato nel 2010 come primo estratto dall'album Per ora noi la chiameremo felicità.

Cara catastrofe
singolo discografico
Screenshot tratto dal videoclip del brano
ArtistaLe luci della centrale elettrica
Pubblicazione2010
Durata2:56
Album di provenienzaPer ora noi la chiameremo felicità
GenereRock alternativo
Indie rock
EtichettaLa Tempesta Dischi
Le luci della centrale elettrica - cronologia
Singolo precedente
La lotta armata al bar
(2009)
Singolo successivo
Quando tornerai dall'estero
(2010)

Descrizione


È stato il primo brano scritto per il suo secondo album. Il titolo è un paradosso: "È il guardare la realtà, anche quando ti sembra dura e forte, con propositività, perché ci sono dei tempi e luoghi che sono felici e che ci sono cari." spiega Vasco Brondi.[1]

La frase «nelle nostre camere separate/a inchiodare le stelle/a dichiarare guerre» è tratta dal romanzo Camere separate di Pier Vittorio Tondelli del 1989.[2]


Videoclip


Ad anticipare l'uscita del disco, il 14 ottobre 2010 è stato diffuso sul canale ufficiale YouTube il videoclip del primo singolo, Cara Catastrofe, diretto da DaNdADDy.[3] Il concept del video è dello stesso Vasco Brondi, che afferma: "Cara catastrofe, la prima canzone del disco, la prima canzone che ho scritto di questo disco. Mi immaginavo questo rave su una chitarra acustica, i capelli colorati. Questi palazzi con qualche finestra accesa e tante finestre spente, i fari delle macchine che girano attorno ad una rotatoria e non si sa dove vanno."[4] Il videoclip piacque molto a Francesco Bianconi dei Baustelle, tanto da chiedere al regista di dirigere il video della loro nuova versione di Gomma.[5]

L'unico personaggio del videoclip è una ragazza che balla a Roma (incrocio tra Via Tuscolana e Viale Giulio Agricola), la sera, su un'isola di traffico: accerchiata dagli edifici, dalle finestre illuminate e dalle automobili. Comincia a ballare la canzone che sta ascoltando in cuffia: le movenze ricordano i balli electro dance, in evidente contrasto con lo stato d'animo che trasmette il brano di Brondi.


Tracce


  1. Cara catastrofe – 2:56

Formazione



Note


  1. Cristiana Salvagni, Le luci della centrale elettrica: "Non chiamatemi poeta", su sound-check.it, 9 novembre 2011. URL consultato il 31 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2014).
  2. "Per ora noi la chiameremo felcità" di Le luci della centrale elettrica, su sound-check.it, SoundCheck.it, 9 novembre 2010. URL consultato il 31 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2014).
  3. Cara catastrofe, su YouTube. URL consultato il 31 ottobre 2011.
  4. Cara catastrofe / video [collegamento interrotto], su leluci.net, leluci.net, 19 ottobre 2011. URL consultato il 31 ottobre 2011.
  5. Dandaddy e i Baustelle, su bauaffair.it, 25 gennaio 2011. URL consultato il 31 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2011).

Collegamenti esterni


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