El diablo Tour è un video live del gruppo musicale rock italiano Litfiba registrato durante il tour di El diablo del 1991.

Il concerto comprende la data del 22 gennaio 1991 al Palasport di Cesena.

Il video è stato ideato dalla "Warner Music Vision" e distribuito dalla Warner Music Italy.

Tracce

introduzione/back stage/sound check / ecc...

1. Tex - (Litfiba)
2. Proibito - (Pelù/Renzulli)
3. Apapaia - (Litfiba)
4. Siamo umani - (Pelù/Renzulli)
5. Dio - (Litfiba)
6. Cane - (Litfiba)
7. Louisiana - (Litfiba)
8. Bambino - (Litfiba)
9. Ragazzo - (Pelù/Renzulli)
10. Woda-woda - (Pelù/Renzulli)
11. Il vento - (Pelù/Renzulli)
12. Il volo - (Pelù/Renzulli)
13. El diablo - (Pelù/Renzulli)
14. Eroi nel vento - (Litfiba)
15. Gioconda - (Pelù/Renzulli)
16. Linea d'ombra - (Pelù/Renzulli)
17. Ci sei solo tu - (Litfiba)
18. Cangaceiro - (Pelù/Renzulli)

Formazione

• Piero Pelù - voce
• Ghigo Renzulli - chitarra
• Antonio Aiazzi - tastiere
• Federico Poggipollini - chitarra ritmica
• Roberto Terzani - basso, cori
• Candelo Cabezas - percussioni
• Daniele Trambusti - batteria

Note

• La canzone originariamente intitolata "Come un dio" viene qui chiamata semplicemente "Dio" ed eseguita in una sorta di medley con la canzone "Cane". L'accostamento dei due brani fa sì che sulla copertina del live risulti stampata una vera e propria espressione blasfema. La scelta non pare casuale, in quanto riflette lo stile dissacratorio e provocatorio della band, che in più occasioni si è scagliata contro la religione cattolica, il Vaticano (arrivando, nel 1993, ad attaccare direttamente la figura del papa durante la diretta del Concerto del Primo Maggio di quell'anno).
• Durante il concerto furono suonate anche Resisti, Cuore Di Vetro e Tequila, che tuttavia furono tagliate per ragioni di spazio. Di quest'ultima si può vedere solo l'ultimo fotogramma, rappresentante Pelù con in mano una bottiglia dell'omonimo distillato.
• Prima della canzone "Il vento" Piero Pelù cita alcuni versi del libro "Dieci ragazzi a Tien an men".
• Durante "Ragazzo" Piero Pelù espone uno striscione con su scritto "+ Lavoro - Guerre", molto acclamato dalla gente al concerto.

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