Let's Dance è un brano musicale scritto ed interpretato dal musicista britannico David Bowie, title track dell'omonimo suo album del 1983. Lo stesso anno la canzone è stata pubblicata come primo singolo estratto dal disco, rivelandosi uno dei maggiori successi in carriera per Bowie.
Il singolo entrò in classifica nel Regno Unito alla posizione numero cinque, balzando poi in vetta e restandoci per le successive tre settimane. Poco tempo dopo, Let's Dance conquistò la prima posizione anche nella Billboard Hot 100 statunitense, diventando così l'unico singolo di David Bowie numero 1 in classifica su entrambe le sponde dell'Atlantico. Il brano arriva in prima posizione per due settimane anche in Irlanda, Svizzera, Paesi Bassi e nella Fiandre in Belgio, per cinque settimane in Nuova Zelanda e Svezia e per sei settimane in Norvegia.
Let's Dance introdusse Bowie ad una nuova fetta di pubblico costituita da giovani all'oscuro della sua precedente produzione discografica degli anni settanta. Anche se la traccia si rivelò il suo brano dal maggior appeal commerciale fino ad allora, l'enorme successo ebbe l'incongruo effetto di allontanare Bowie da questo suo nuovo pubblico di teenager, che il musicista affermava di non conoscere, né di sapere cosa essi volessero o chiedessero.[7] I successivi due album del cantante, prodotti in uno sforzo evidente di incontrare i favori di questa nuova audience, ne soffrirono dal punto di vista creativo e del risultato artistico stesso.[8]
Video
Il videoclip musicale della canzone fu diretto da David Mallet in Australia, utilizzando come location, tra le altre, un bar a Carinda nel Nuovo Galles del Sud e il Warrumbungle National Park vicino Coonabarabran. Il video mostra Bowie mentre suona con la sua band osservando impassibile una coppia di aborigeni australiani che danzano come metafora dell'imperialismo culturale occidentale. Le scarpe rosse ("red shoes") menzionate nel brano vengono mostrate in diversi contesti come simbolo dell'oppressione imperialista. Così Bowie descrisse il video: «Molto semplice e diretto, una dichiarazione contro il razzismo e la repressione».[9]
Esecuzioni dal vivo
Il brano venne regolarmente eseguito durante lo svolgimento del Serious Moonlight Tour (il cui titolo deriva da una strofa del testo di Let's Dance). Inoltre fu presenza fissa anche nel corso dei successivi Glass Spider Tour (1987), e Sound+Vision Tour (1990).
La canzone è menzionata nel romanzo Meno di zero di Bret Easton Ellis.
Bowie stesso apparve nel film Zoolander introdotto dalle note di Let's Dance.
Sia la canzone che il video sono apparsi in due videogiochi per PlayStation 2: Dance Dance Revolution Strike (la versione giapponese di Dance Dance Revolution EXTREME 2) e DanceDanceRevolution SuperNOVA.
Nel film I Love Radio Rock la traccia è suonata durante i titoli di coda.
La canzone appare nel film TV Gia - Una donna oltre ogni limite, con protagonista Angelina Jolie.
Il brano è contenuto in entrambi i videogiochi Band Hero e Lego Rock Band.
Nel film del 2004 Shall We Dance?, diretto da Peter Chelsom, un estratto del brano, interpretato dalla cantante Mýa, è suonato alla fine del film.
La band australiana Something For Kate, guidata da Paul Dempsey, incluse una versione acustica di Let's Dance come bonus track nel loro album del 2012 Leave Your Soul To Science.
Skye and Ross dal vivo nel 2016, durante lo Skye and Ross from Morcheeba: Live in Concert Tour.
(EN) Top Singles - May 7, 1983, su Collectionscanada.gc.ca, Library and Archives Canada. URL consultato il 23 dicembre 2017.
(FI) Timo Pennanen, Sisältää hitin - levyt ja esittäjät Suomen musiikkilistoilla vuodesta 1972, 1ªed., Helsinki, Kustannusosakeyhtiö Otava, 2006, ISBN978-951-1-21053-5.
(FR) Accès direct à ces Artistes, su infodisc.fr, InfoDisc. URL consultato il 23 dicembre 2017. Selezionare "David BOWIE" e premere "OK".
(EN) Database, su irishcharts.ie, The Irish Charts. URL consultato il 23 dicembre 2017.
(ES) Fernando Salaverri, Sólo éxitos: año a año, 1959–2002, 1ªed., Spagna, Fundación Autor-SGAE, settembre 2005, ISBN84-8048-639-2.
(EN) David Bowie – Chart history, su Billboard. URL consultato il 23 dicembre 2017.
Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare le varie classifiche.
(DE) Jahreshitparade 1983, su austriancharts.at. URL consultato il 23 dicembre 2017.
(NL) Jaaroverzichten 1983, su ultratop.be, Ultratop. URL consultato il 23 dicembre 2017.
(EN) Top 100 Singles of 1983, su Collectionscanada.gc.ca, Library and Archives Canada. URL consultato il 23 dicembre 2017.
(FR) Top - 1983, su top-france.fr. URL consultato il 23 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2016).
(DE) Single – Jahrescharts 1983, su offiziellecharts.de, Offizielle Deutsche Charts. URL consultato il 23 dicembre 2017.
(EN) Top Selling Singles of 1983, su nztop40.co.nz, The Official New Zealand Music Chart. URL consultato il 23 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2016).
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