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My Favorite Things è un album del 1961 di John Coltrane pubblicato dall'etichetta Atlantic Records. Si tratta del primo album nel quale Coltrane suona il sassofono soprano, e dal quale fu estratto un singolo di grande successo commerciale, una versione accorciata della title track del disco, la canzone My Favorite Things.[4]

My Favorite Things
album in studio
ArtistaJohn Coltrane
Pubblicazione1961
Durata40:46
Dischi1
Tracce4
GenereJazz
Jazz modale
EtichettaAtlantic Records
John Coltrane - cronologia
Album precedente
Bags & Trane
(1961)
Album successivo
(1961)
Recensioni professionali
Recensione Giudizio
AllMusic [1]
The Penguin Guide to Jazz [2]
The Rolling Stone Jazz Record Guide [3]

«Di tutti i pezzi che ho registrato, My Favorite Things è il mio preferito. Credo che non lo rifarei in nessun altro modo, mentre tutti gli altri miei dischi sarebbero potuti essere migliorati in certi piccoli dettagli.»

(John Coltrane come riportato da Lewis Porter nella biografia Blue Trane - La vita e la musica di John Coltrane, pag. 280)

Il disco


L'album è considerato dalla critica e da molti ascoltatori un disco fondamentale per la storia del jazz. È la prima registrazione di John Coltrane con la Atlantic Records, la prima che mette in scena lo storico quartetto con McCoy Tyner al piano, Elvin Jones alla batteria e Steve Davis al contrabbasso. Il disco rappresentò anche la prima svolta da un tradizionale bebop al jazz modale. Si assiste ad un approccio in questo senso quando Coltrane rivisita e introduce un'armonia complessa su brani tradizionali come Summertime di George Gershwin, My Favorite Things e But Not for Me.

Il classico Summertime è la dimostrazione del nuovo stile di Coltrane, definito "Sheets of Sound", in dura opposizione al malinconismo e al lirismo della tromba di Miles Davis e della sua Summertime, contenuta nel disco Porgy and Bess (1958). But Not for Me è una riarmonizzazione che usa la famosa tecnica del "Coltrane Changes" e aggiunge una coda, estesa su una progressione ripetuta ii-V-I-vi.


Origine e storia


Nel marzo 1960, mentre era in tournée in Europa, Miles Davis acquistò un sassofono soprano per Coltrane. All'epoca lo strumento in questione veniva scarsamente impiegato nel jazz. Intrigato dalle possibilità espressive dello strumento, Coltrane iniziò a suonarlo durante le esibizioni estive nei locali.[5] Da lì in poi, Coltrane avrebbe continuato a suonare il sax soprano per gran parte della sua carriera. Dal canto suo, Coltrane dichiarò che la sua prima esperienza con il sassofono soprano capitò per caso quando, tornando da un viaggio a Washington, un collega ne dimenticò uno nella sua auto all'incirca nel 1958: «Aprii la custodia e trovai un sax soprano. Cominciai a giocarci e ne fui affascinato».[6] Restituì quindi lo strumento al proprietario e se ne comprò uno. Il primo album nel quale Coltrane impiegò il nuovo strumento fu The Avant-Garde, sorta di LP tributo a Ornette Coleman, inciso nel 1960, ma pubblicato solo nel 1966 dalla Atlantic.

Dopo aver lasciato la band di Davis, Coltrane mise insieme la prima versione del suo celebre quartetto, all'inizio formato da McCoy Tyner al pianoforte, Steve Davis al contrabbasso, e Elvin Jones alla batteria.[7] Nelle sessioni in studio agli Atlantic Studios dell'ottobre seguente, i quattro musicisti incisero il brano Village Blues per l'album Coltrane Jazz e tutte le tracce di My Favorite Things, insieme ai brani che la Atlantic avrebbe in seguito pubblicato negli album Coltrane Plays the Blues e Coltrane's Sound.


My Favorite Things


«Molti pensano, sbagliando, che My Favorite Things sia una mia composizione; vorrei tanto averla scritta io, ma è di Rodgers e Hammerstein.»

(John Coltrane come riportato da Lewis Porter nella biografia Blue Trane - La vita e la musica di John Coltrane)

My Favorite Things è una reinterpretazione modale del pezzo di Richard Rodgers proveniente da The Sound of Music. La melodia del pezzo emerge molte volte nel corso di questa versione di 14 minuti. Su questa melodia Coltrane e Tyner innestano lunghi assoli sulla ripetizione dei due accordi, Mi maggiore e Mi minore. L'assolo di Tyner è caratterizzato dall'essere molto ritmico, e dal non ricercare la melodia.

Coltrane aveva iniziato da qualche tempo ad esercitarsi su un brano simile a un valzer, e adesso si sentiva pronto ad inciderlo su disco. A proposito della scelta del brano, Coltrane raccontò che a segnalarglielo era stato un suo amico che gli aveva suggerito: «Perché non provi a suonarlo?»[8] Allora il sassofonista comprò lo spartito della canzone e gli piacque. Lo portò in studio di registrazione ed iniziò a lavorarci sopra con gli altri musicisti della band. L'idea di semplificare brani conosciuti per inserirvi sezioni modali fu un accorgimento che Coltrane mise in pratica spesso negli anni a venire, prima della svolta free jazz dell'ultima parte di carriera.

«Cerco di scegliere... una canzone che abbia un bel sound, che sia orecchiabile... e poi provo a metterci sezioni in cui possiamo suonare parti solistiche... così finiamo per improvvisare all'interno di una melodia nota.»

(John Coltrane[9])

Tracce


  1. My Favorite Things – 13:41 (Richard Rodgers)
  2. Ev'ry Time We Say Goodbye – 5:39 (Cole Porter)
  3. Summertime – 11:31 (George Gershwin)
  4. But Not for Me – 9:35 (George Gershwin)

Bonus Tracks Ristampa CD 1998


  1. My Favorite Things, Part 1 (Rodgers) - 2:45 [Edit Single Version]
  2. My Favorite Things, Part 2 (Rodgers) - 3:02 [Edit Single Version]

Formazione



Crediti



Curiosità



Note


  1. (EN) My Favorite Things, su AllMusic, All Media Network.
  2. Richard Cook e Brian Morton, The Penguin Guide to Jazz Recordings, 9th, Penguin, 2008, p. 286, ISBN 978-0-14-103401-0.
  3. J. Swenson, The Rolling Stone Jazz Record Guide, USA, Random House/Rolling Stone, 1985, pp. 47, ISBN 0-394-72643-X.
  4. Ben Ratliff. Coltrane: The Story of A Sound. New York: Farrar, Strauss and Giroux, 2007. ISBN 978-0-374-12606-3, pag. 60.
  5. Miles Davis & Quincy Troupe. Miles: The Autobiography. New York: Simon and Schuster, 1989. ISBN 0-671-63504-2, pag. 223-224.
  6. Porter, Lewis. Blue Trane, Minimum Fax, 2006, pag. 275, ISBN 978-88-7521-115-8
  7. Lewis Porter. John Coltrane: His Life and Music. Ann Arbor: The University of Michigan Press, 1999. ISBN 0-472-10161-7, pp. 171-180.
  8. Ashley Kahn, A Love Supreme. Storia del capolavoro di John Coltrane, edizioni Il Saggiatore, 2004, pag. 43, ISBN 8842811467
  9. Ashley Kahn, A Love Supreme. Storia del capolavoro di John Coltrane, pag. 44

Collegamenti esterni


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На других языках


[de] My Favorite Things (Album)

My Favorite Things ist ein Jazz-Album von John Coltrane, aufgenommen durch Tom Dowd in New York City am 21., 24. und 26. Oktober 1960 und veröffentlicht im März 1961 auf Atlantic Records. Es wird von vielen Jazzkritikern als eine der bedeutendsten Aufnahmen des Modern Jazz bezeichnet.

[en] My Favorite Things (John Coltrane album)

My Favorite Things is the seventh studio album by jazz musician John Coltrane, released in March 1961 on Atlantic Records.[1][2] It was the first album to feature Coltrane playing soprano saxophone. An edited version of the title track became a hit single that gained popularity in 1961 on radio.[3] The record became a major commercial success.

[es] My Favorite Things (álbum)

My Favorite Things es el séptimo álbum de estudio por el músico de jazz John Coltrane, publicado en 1961 por Atlantic Records, catálogo SD-1361. Fue el primer álbum en el que Coltrane toca el saxofón soprano. Una versión editada de la canción que da nombre al título se convirtió en un éxito único que ganó popularidad en 1961 en la radio.[4] En 1998, el álbum recibió el premio Grammy Hall of Fame.[5]
- [it] My Favorite Things (album)

[ru] My Favorite Things (альбом)

My Favorite Things (в переводе с англ. — «Мои любимые вещи») — седьмой студийный альбом, записанный джазовым квартетом Джона Колтрейна в октябре 1960 года, изданный на лейбле Atlantic Records в марте 1961 года. Этот альбом стал первым, где Колтрейн играет на сопрано-саксофоне. Отредактированная версия заглавной песни стала хитом, который завоевал популярность в 1961 году на радио[3]. В 1998 году альбом получил «Грэмми» в зале славы премии[4].



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