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Africa/Brass è un disco jazz del sassofonista statunitense John Coltrane pubblicato dall'etichetta Impulse! Records nel 1961. Si tratta del primo disco di Coltrane uscito sotto l'etichetta Impulse!, e vede l'impiego del quartetto di Coltrane accompagnato da diversi altri strumentisti che portano a 21 il numero dei musicisti partecipanti all'album. Il suono da big band, con l'inusuale (per Coltrane) implementazione di corni francesi ed euphonium, rende l'album molto differente da quanto prodotto in precedenza da Coltrane.

Africa/Brass
album in studio
ArtistaJohn Coltrane
Pubblicazionenovembre 1961
Durata33:29
Dischi1
Tracce3 (LP)
GenereJazz
EtichettaImpulse! Records
A-6 mono
AS-6 stereo
ProduttoreCreed Taylor
Registrazione23 maggio 1961, 4 giugno 1961
John Coltrane - cronologia
Album precedente
(1961)
Album successivo
(1962)
Recensioni professionali
Recensione Giudizio
AllMusic [1]
Down Beat
(LP originale)
[2]
Jazz Shelf favorevole[3]
The Rolling Stone Jazz Record Guide [4]

Descrizione



Origine e storia


Nel 1961, Coltrane era ormai una delle maggiori forze creative all'interno del mondo del jazz; la sua statura artistica e le sue capacità si erano evolute enormemente grazie agli anni di apprendistato trascorsi con Thelonious Monk, Miles Davis, e con i gruppi di cui era lui stesso leader, con i quali aveva prodotto album importanti come Giant Steps e My Favorite Things.[5] Il dirigente della Impulse! Records Creed Taylor rilevò il contratto di Coltrane dalla Atlantic Records, facendo del sassofonista il primo artista a firmare per la nuova casa discografica.[6] Si trattava del miglior contratto mai stipulato ad un musicista jazz dai tempi di quello che Miles Davis era riuscito a strappare alla Columbia.[7] Coltrane sarebbe rimasto con la Impulse! per il resto della sua vita, diventando l'artista simbolo della compagnia.

Coltrane non era più stato in uno studio di registrazione come leader sin dalle sessioni dell'ottobre 1960 per My Favorite Things, il 20 e 21 marzo 1961, aveva fatto un'ultima incisione in studio partecipando alla registrazione di due tracce dell'LP Someday My Prince Will Come di Miles Davis.[7] All'inizio del 1961, Coltrane aveva invitato il polistrumentista Eric Dolphy ad unirsi alla sua band, rendendola un quintetto.[8] Circa nello stesso periodo, il contrabbassista Steve Davis se ne andò, venendo rimpiazzato da Reggie Workman, a volte impiegato da Coltrane insieme a Art Davis.[9] Con questa formazione, il 23 maggio Coltrane entrò nel Van Gelder Studio a Hackensack, New Jersey per la prima volta, anche se il tecnico del suono Rudy Van Gelder aveva già lavorato con lui in molte delle sue precedenti incisioni per la Prestige Records.[10] Coltrane avrebbe utilizzato lo studio di Van Gelder per la maggior parte del materiale inciso nella sua restante parte di carriera.


Musica


Apparentemente, Coltrane aveva inizialmente contattato Gil Evans per assisterlo negli arrangiamenti dei brani; ma non se ne fece niente, e Coltrane si rivolse a Dolphy e Tyner.[11] I vari arrangiamenti furono accreditati al solo Dolphy nella prima stampa originale del disco, attribuzione che poi venne corretta nella ristampa del 1995.[12] Coltrane scelse l'antica ballata folk inglese Greensleeves della quale diede una versione modale alla maniera di quanto fatto con My Favorite Things.[13] Per i due brani originali dell'album, Africa e Blues Minor, Dolphy e Coltrane adattarono il suono del piano di Tyner per l'orchestra. Una seconda seduta di registrazione per l'album ebbe luogo il 4 giugno.

Nel 1974, la Impulse! pubblicò un secondo album ricavato dalle stesse sessioni, Africa Brass Sessions, Vol. 2. Vi apparvero due outtakes aggiuntive già apparse nella compilation postuma di Coltrane, The Mastery of John Coltrane Vol. IV: Trane's Modes. Il 10 ottobre 1995, la Impulse! pubblicò le sessioni complete su due compact disc con il titolo The Complete Africa/Brass Sessions. Invece di posizionare l'album originale su un CD e le varie outtakes sull'altro, il materiale venne riorganizzato per sedute di incisione, posizionando tutte le tracce registrate il 23 maggio sul primo disco, e quelle del 4 giugno sul secondo CD.


Tracce



Africa/Brass (Impulse! A(S)-6, 1961)


Lato 1
  1. Africa – 16:29 (John Coltrane)
Lato 2
  1. Greensleeves – 9:57 (traditional)
  2. Blues Minor – 7:20 (John Coltrane)

The Complete Africa/Brass Sessions (Impulse! 1995)


Disco 1
  1. Greensleeves – 9:57 (traditional)
  2. Song of the Underground Railroad (pubblicata in Africa/Brass Sessions Vol. 2) – 6:44 (traditional)
  3. Greensleeves (versione alternativa pubblicata in Africa/Brass Sessions Vol. 2) – 10:53 (traditional)
  4. The Damned Don't Cry (pubblicata in Trane's Modes) – 7:34 (Calvin Massey)
  5. Africa (prima versione pubblicata in Trane's Modes) – 14:08 (John Coltrane)
Disco 2
  1. Blues Minor – 7:20 (John Coltrane)
  2. Africa (versione alternativa pubblicata in Africa/Brass Sessions Vol. 2) – 16:08 (John Coltrane)
  3. Africa – 16:29 (John Coltrane)

Formazione



Musicisti



Crediti



Note


  1. (EN) Africa/Brass, su AllMusic, All Media Network.
  2. Down Beat: 4 luglio 1963, Vol. 30, N. 15
  3. Jazz Shelf website review
  4. J. Swenson, The Rolling Stone Jazz Record Guide, USA, Random House/Rolling Stone, 1985, pp. 46, ISBN 0-394-72643-X.
  5. Lewis Porter. John Coltrane: His Life and Music. Ann Arbor: The University of Michigan Press, 1999. ISBN 0-472-10161-7, pp. 191.
  6. Ben Ratliff. Coltrane: The Story of A Sound. New York: Farrar, Strauss and Giroux, 2007. ISBN 978-0-374-12606-3, p. 66.
  7. Porter, p. 190.
  8. Porter, p. 192.
  9. Porter, p. 198.
  10. Ratliff, pp. 66-7.
  11. Porter, p. 212.
  12. Porter, p. 213.
  13. Ratliff, p. 67.

Voci correlate



Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Africa/Brass

Africa/Brass ist ein Jazz-Album von John Coltrane aus dem Jahr 1961.

[en] Africa/Brass

Africa/Brass is the eighth studio album by jazz musician John Coltrane, released on September 1, 1961 on Impulse! Records.[1] The sixth release for the fledgling label and Coltrane's first for Impulse!, it features Coltrane's working quartet augmented by a larger ensemble to bring the total number of participating musicians to 21. Its big band sound, with the unusual instrumentation of French horns and euphonium, presented music very different from anything that had been associated with Coltrane to date. While critics originally gave it poor ratings, more recent jazz commentators have described it as "amazing"[8] and as a "key work in understanding the path that John Coltrane's music took in its final phases."[9]
- [it] Africa/Brass



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