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Pianeti è il primo album in studio del cantautore italiano Ultimo, pubblicato il 6 ottobre 2017.[3]

Pianeti
album in studio
ArtistaUltimo
Pubblicazione6 ottobre 2017
Durata50:40
Dischi1
Tracce14
GenerePop rap
EtichettaHoniro Label
ProduttoreEnemies (Matteo "Yoshimitsu" Nesi e Andrea Manusso)
Ultimo
Matteo Costanzo (tracce 4, 9, 10)
Mixer T (tracce 4, 9, 10)
RegistrazioneEnemies Lab, Roma (Italia)
Bunkerino, Roma (Italia)
(tracce 4, 9, 10)
FormatiCD, LP, download digitale, streaming
Certificazioni
Dischi di platino Italia (3)[1]
(vendite: 150 000+)
Ultimo - cronologia
Album precedente
Album successivo
(2018)
Singoli
  1. Chiave
    Pubblicato: 6 marzo 2017
  2. Ovunque tu sia
    Pubblicato: 23 maggio 2017
  3. Sabbia
    Pubblicato: 25 luglio 2017
  4. Pianeti
    Pubblicato: 6 ottobre 2017
  5. Stasera
    Pubblicato: 6 novembre 2017
Recensioni professionali
Recensione Giudizio
Recensiamo Musica[2]

Descrizione


Il titolo e la data di uscita dell'album sono stati annunciati il 16 settembre 2017 durante l'Honiro Label Party, al quale Ultimo ha preso parte, insieme agli altri cantanti dell'etichetta, eseguendo dal vivo alcuni suoi brani già pubblicati precedentemente. Per promuovere l'album sono poi stati organizzati due concerti, il 19 e 20 gennaio 2018, rispettivamente al Santeria Social Club di Milano e al Quirinetta di Roma, i quali hanno registrato il tutto esaurito[4].

L'album è costituito da 14 tracce, tutte scritte e composte unicamente da Ultimo (a eccezione di Il capolavoro, la cui musica è stata composta anche dagli Enemies, ovvero Yoshimitsu e Manusso). Alla produzione hanno collaborato il duo di produttori Enemies, Matteo Costanzo e Mixer T. I brani sono stati registrati tra l'Enemies Lab e il Bunkerino, entrambi a Roma.

Il disco è stato anticipato dalla pubblicazione di diversi singoli (Chiave, Ovunque tu sia, Sabbia e Pianeti) e di due brani in versione acustica (Giusy e Sogni appesi).

Parlando dell'album, il cantautore ha così spiegato la sua genesi e il motivo del titolo, citando anche l'origine dei brani Giusy e Stasera[5]:

«Pianeti non è un disco, è un viaggio. All’interno dell’album ci sono sfoghi e sogni che iniziai a scrivere tempo fa. Ricordo che Giusy la scrissi a 15 anni dopo essere stato bocciato perché ogni giorno scappavo da scuola… chissà cosa cercavo. Stasera invece la scrissi un anno fa ed è frutto della mia più totale immaginazione: racconto una storia d’amore che non ho mai indossato. Insomma si passa dalla realtà scomoda dello smog e della quotidianità, all’evasione che necessito per scappare da quest’ultima. In questo disco ci sono più cose che avrei voluto vivere che cose che ho vissuto ed il bello è proprio qui: la musica è amica della fantasia, ed io le porto sempre in tasca con me. Non credere a niente che non sia fantasia. Il mondo è un posto misero se lo guardi con gli occhi di tutti. Distinguiti, vola alto. Ognuno di noi ha passato, passa e passerà momenti in cui guardandosi allo specchio non vedrà altro che una persona, ed è in quel momento che tu devi prendere in mano un sasso e trasformarlo con la fantasia in un pianeta.»

Inoltre, ha anche dichiarato[5]:

«Ci ho lavorato per un anno. Ogni giorno. Ho dovuto scegliere le canzoni più giuste. L’ultimo mese ho praticamente vissuto in studio. Giorno e notte. Ogni canzone è un pianeta. Un album da sentire solo quando si vuole avere il mondo lontano.»

A seguito della pubblicazione del disco, Il cantante si è poi anche soffermato a descrivere alcuni dei brani presenti in esso. A proposito di Racconterò di te ha detto[6]:

«Qualcuno avrà notato le bombe e gli spari nell’arrangiamento. È la lettera di un soldato musicista che durante la guerra trova rifugio in un piccolo casotto e trovando un pianoforte dentro scrive questa lettera… Cominciò a scrivere d’amore, ma in quel caso l’amore fu solo un odore da inseguire per arrivare ad altro. Comincia a scrivere della sua donna, dei suoi amici, di suo padre e a tutti gli eventi che lo hanno fatto esistere, vomitando fuori tutte quelle cose tenute dentro per troppo tempo… "Racconterò a mio figlio che i tuoi occhi sono grandi, che hai colorato un senso tra i miei giorni più importanti, che sei bella e non l’ho detto quando avevo l’occasione… gli spiegherò che esistere è anche fare ciò che vuole”. In questo brano c’è lo strazio e il rimorso di chi non è salito in tempo sulla nave, e la speranza di chi sa che un giorno potrà ripassare qui…»

E anche[6]:

«Questo brano insieme a Giusy sono gli unici che ho scritto quando avevo 16 anni. Ero appena tornato da Cracovia e anche ora il solo ripensare a quel viaggio mi sta provocando una nostalgia incolmabile. Vivevo la mia prima relazione con una ragazza e quando tornai mi accorsi che per sempre qualcosa sarebbe cambiato… ma l’amore in quel caso fu solo un odore da inseguire per arrivare ad altro; infatti iniziai a scrivere d’amore per poi arrivare a parlare di qualsiasi cosa in quel momento mi faceva sentire vuoto. Avevo solo voglia di immaginare la mia vita tra vent’anni, e sapere quali fossero le cose che avrei voluto raccontare. Un concetto fondamentale che ripeto spesso anche parlando tutti i giorni lo esprime nella parte in cui scrivo: “Le volte che ho respinto e dicevano “sei un viziato” perché ho sempre avuto tutto e ho amato ciò che mi è mancato…vaglielo a spiegare a chi predica soltanto che è proprio chi ha avuto il pane che desidera qualcos’altro”; ovvero che non è vero che chi ha avuto tutto dalla vita non ha un motivo per lamentarsi semplicemente perché ha un piatto caldo a tavola, anzi, è proprio chi ha il pane assicurato, che cerca altro, ed è chi ha altro che cercherà altro ancora.»

Riguardo a Il capolavoro, ha invece sottolineato come esso sia l'unica traccia dell'album di cui non ha composto da solo la musica[7]:

«Nasce in uno stupido pomeriggio di agosto. È l’unico brano del disco in cui la musica l’ho scritta insieme ad un altro musicista.. Un giorno Yoshi mi inviò una nota vocale su WhatsApp e dopo 15 minuti gli rinviai il brano finito. Il titolo può ingannare, può far pensare alla canzone perfetta… invece è tutt’altro; nel testo io ammetto che lei era la sola nota che riusciva a far uscire da me il capolavoro che ho dentro, e che ora sembra non appartenermi più. È una nostalgia che mi porto dentro di quello che ero, che eravamo insieme… quando tutto sembrava troppo più facile di ora, quando senza troppe domande si rideva. Mi viene in mente la frase di un tizio… “forse eravamo stupidi però adesso siamo cosa?”»

Un altro dei brani di cui ha raccontato la genesi è Mille universi[8]:

«Incomprensione e rabbia. È la canzone più “cruda” del disco. Un viaggio nella consapevolezza di non riuscire più a controllare le cose. Lo scrissi un anno fa dopo aver terminato un discorso con uno dei tanti giullari che si spacciano per artisti e poi passa le giornate a capire come rimorchiare qualche ragazzina sui social. Ricordo che mi diede un fastidio tale da volergli spaccare la birra in testa. Si vantava di stronzate come i seguaci su Instagram, modi infimi su come arrivare ad essere più popolare, come rubare idee di qua e di là, e tutto con l’aria da superiore di chi pensa di essere davvero convinto di esistere. Tornai a casa e come prima frase mi uscì spontanea “a me serve di più di un telefono nuovo”… doveva essere chiaro quello che NON volevo. Maledette le persone.»

Oltre ai singoli ufficiali, il 15 maggio 2017 è stato pubblicato su YouTube, in una versione acustica pianoforte e voce, il brano Giusy. Di esso, Ultimo ha dichiarato[9]:

«Un manifesto sulla fragilità femminile, che da sempre mi affascina. Il mondo interiore della donna è un pianeta a sé. La donna è forte nella sua fragilità e aspetta sempre che qualcuno inserisca le parti mancanti del suo puzzle. Aspetta talmente tanto da capire sempre troppo tardi o forse mai che sono quelle parti mancanti a renderla perfetta. “Ricorda è dal dolore che si può ricominciare”.»

Inoltre, il cantautore ha anche raccontato di aver scritto questa canzone all'età di 16 anni:

«La cosa assurda che mi succede con questo pezzo è che l’ho scritto a 16 anni ma ogni volta che lo ascolto scopro in quello che dico nuove sfaccettature, ed è l’unico brano in cui trovo forza. Tante volte mi viene chiesto: “ma cosa provi quando ascolti i tuoi brani?” Io rispondo che se li ascolto è per aggiustare dettagli tecnici o perché voglio cambiare qualcosa… con Giusy no, lei mi da forza nella vita quando sono giù, trovo nelle mie parole forza per me, e non c’è cosa più intima musicalmente parlando… che anche se le cose vanno male e se la vita si ribella, io posso sempre ribellarmi più di lei.»

Su La storia di un uomo ha invece spiegato il significato del brano[10]:

«Questa è la storia di un uomo pieno di speranze che è partito in cerca d’amore. Oggi guardandosi intorno tra i ragazzi che scelgono l’amore sembra trovare solo ovvietà. Qui invece c’è una persona pronta a scavalcare il mare che lo divide dalla donna che vuole, soltanto per averla accanto, senza altre inutili pretese. Quest’uomo non ha altro che canzoni e sogni da offrirle. Nel brano ci sono “botta e risposta” tra i due protagonisti, con l’uomo che forse quando capisce di aver viaggiato per la donna sbagliata, torna nella sua città, ed un pomeriggio sovrastato dalla nostalgia chiama la ragazza disperato e vomita al telefono tutto l’amore che prova per lei, e lei non sa fare altro che chiedergli se è ubriaco… Lui confessa di aver avuto forse un comportamento infantile, ma almeno pieno di purezza e sincerità. Aldilà di quello che lo aspetterà nel domani, lui sa che è solo non accontentandosi di quello che passa che può sentirsi vivo, e se lei dovesse restare per sempre utopia, almeno sarà qualcosa per cui svegliarsi e iniziare. “L’amore è lacuna, si ama ciò che non si ha, come il giorno ama la luna”; questa è la frase che racchiude questo pezzo perché, forse, saremo sempre tutti quanti affascinati dall’impossibile e sarà sempre il passo da compiere quello che riteniamo giusto.»

Anche per la traccia Wendy il cantante ha voluto descrivere il significato della canzone[11]:

«È davvero possibile fantasticare su una persona che neanche si conosce fino ad averla con sé tutti i giorni? Si. Senza veli confesso di farlo da sempre. Wendy è la donna che sogno mentre torno dallo studio a casa, è lo spazio di luce tra la siepe, è la bellezza rassicurante che mi culla ogni notte, è il sogno che non si deve mai avverare. Il blu nei suoi occhi mi conosce come nessuno. Io non mi ritengo un ragazzo romantico, ma mi ritengo abbastanza fragile da poter capire che solo immaginando l’amore lo si può vivere in modo perfetto. Mai e poi mai vorrei Wendy vicino a me, oppure parlare di cose stupide con lei di cui parlano tutti perché lei è perfetta così: tra il sogno e la speranza. “Ti prego Wendy non finire come loro, con il cuore sotto terra e con il sogno di un lavoro!” Questa è l’unica cosa che ti chiedo. Dimenticali tutti.»

Per quanto riguarda L'unica forza che ho, ha invece scritto, ricollegandosi alla traccia precedente, Wendy[12]:

«Questo brano arriva dopo Wendy, la traccia precedente, perché è la coscienza che ogni tanto riemerge. Quando mi accorgo che l’unica forza che ho è rinchiusa in qualcosa che non esiste, nel sogno, devo tornare almeno per un po’ alla realtà delle cose quotidiane, la burocrazia, i caffè, la macchina che si rompe, le partite della domenica, le visite dal dottor Maurizio, e mi sento piccolo da far schifo… e questo succede molte volte lasciandomi un amaro in bocca. C’è l’amarezza di aver voluto esternare un amore e non averlo tenuto dentro: “Vedi quanto costa poi parlarne? Dirti che ti voglio veramente? Che non ho visto mai occhi più grandi? Blu come il cielo che avevo davanti…” e si torna al discorso di Wendy…ovvero che, almeno per me, vale la pena vivere dentro le cose, compreso l’amore, che tanto una volta urlato, non ne rimane altro che parole su parole. Sono ripetitivo e mi sono anch’io stufato di me.»

Citando il duo di produttori Enemies (Yoshimitsu e Manusso) che ha collaborato alla lavorazione del disco, e indicando uno dei suoi principali riferimenti musicali, Lucio Dalla, Ultimo ha descritto così L'eleganza delle stelle[13]:

«Arrangiamento sublime di Yoshimitsu e Manusso che mi ha lasciato senza parole. Anche qui è la solita storia… Mi sta stretto il mondo e immagino una parte di quello che vorrei cambiare se solo ne avessi la possibilità. In questo brano riesco a percepire quanto il mio maestro Lucio Dalla mi abbia influenzato. Il suo modo di elaborare i testi mi ha condizionato per sempre (senza voler assolutamente paragonarmi ad un Dio della musica come lui). “Saresti la risorsa per ogni sorriso, sarebbe la tua vita il tuo film preferito; e poi se mi credessi ti porterei in salvo dallo smog, dagli spari di un mondo violento…” È di nuovo il mio ribrezzo per certe sfumature del mondo che mi spingono a volerlo vivere senza farne parte… utopia? Si.»

Oltre a Giusy, il 26 Giugno 2017 è stato pubblicato anche Il video della versione piano e voce in studio di Sogni appesi. Del brano è stato poi pubblicato, il 4 luglio 2020, anche il video live allo Stadio Olimpico di Roma; in quell'occasione il brano è stato eseguito in chiusura del concerto, come ultima canzone in scaletta. A proposito di questa canzone, certificata dalla FIMI come doppio disco di platino, Ultimo aveva dichiarato[14]:

«Ho scritto questo brano per racchiudere il senso di incomprensione che ho provato… a volte mi rinchiudo e mando tutto all’aria e allontano anche le persone che mi vogliono bene. È un pezzo che risalta le mie debolezze, come quasi tutti i miei brani. L’ho scritto per chi ha perso la fiducia in se stesso.»

E infine, facendo riferimento al verso della canzone che è poi diventato un motto per il cantante:

«La canzone più bella che abbia mai scritto. È un pezzo forte. Per tutti quelli che si sentono soli. Da oggi lo saremo insieme. “Dalla parte degli ultimi, per sentirmi primo”. Non penso serva aggiungere altro.»


Tracce


  1. Chiave – 3:59 (testo: Niccolò Moriconi – musica: Niccolò Moriconi, Matteo Nesi, Andrea Manusso)
  2. Il capolavoro – 2:58 (testo: Niccolò Moriconi – musica: Niccolò Moriconi, Matteo Nesi, Andrea Manusso)
  3. Pianeti – 3:44 (Niccolò Moriconi)
  4. Mille universi – 4:08 (Niccolò Moriconi)
  5. Sabbia – 3:38 (Niccolò Moriconi)
  6. Racconterò di te – 3:24 (Niccolò Moriconi)
  7. Giusy – 3:26 (Niccolò Moriconi)
  8. Ovunque tu sia – 3:19 (testo: Niccolò Moriconi – musica: Niccolò Moriconi, Matteo Nesi, Andrea Manusso)
  9. La storia di un uomo – 3:24 (Niccolò Moriconi)
  10. Wendy – 3:13 (Niccolò Moriconi)
  11. L'unica forza che ho – 4:03 (Niccolò Moriconi)
  12. Sogni appesi – 3:32 (Niccolò Moriconi)
  13. L'eleganza delle stelle – 3:02 (Niccolò Moriconi)
  14. Stasera – 4:04 (Niccolò Moriconi)

Classifiche


Classifiche settimanali

Classifica (2019) Posizione
massima
Italia[15] 5

Classifiche di fine anno

Classifica (2018) Posizione
Italia[16] 41
Classifica (2019) Posizione
Italia[17] 11
Classifica (2020) Posizione
Italia[18] 45
Classifica (2021) Posizione
Italia[19] 90

Note


  1. Pianeti (certificazione), su FIMI. URL consultato il 9 agosto 2021.
  2. Ilario Luisetto, Energia e poesia tra i “Pianeti” di Ultimo – RECENSIONE, su recensiamomusica.com, 12 ottobre 2017. URL consultato il 6 aprile 2020.
  3. ESCE OGGI 'PIANETI', IL NUOVO ALBUM DI ULTIMO!, su honiro.it, 6 ottobre 2017. URL consultato il 10 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2018).
  4. (EN) per la prima volta live con due date speciali! - Vivo Concerti News, su Vivo Concerti Official Website. URL consultato il 26 luglio 2020.
  5. Pianeti (album), su Il Pianeta degli Ultimi. URL consultato il 26 luglio 2020.
  6. Racconterò di te, su Il Pianeta degli Ultimi. URL consultato il 26 luglio 2020.
  7. Il Capolavoro, su Il Pianeta degli Ultimi. URL consultato il 26 luglio 2020.
  8. Mille universi, su Il Pianeta degli Ultimi. URL consultato il 26 luglio 2020.
  9. Giusy, su Il Pianeta degli Ultimi. URL consultato il 26 luglio 2020.
  10. La storia di un uomo, su Il Pianeta degli Ultimi. URL consultato il 26 luglio 2020.
  11. Wendy, su Il Pianeta degli Ultimi. URL consultato il 26 luglio 2020.
  12. L'unica forza che ho, su Il Pianeta degli Ultimi. URL consultato il 26 luglio 2020.
  13. L'eleganza delle stelle, su Il Pianeta degli Ultimi. URL consultato il 26 luglio 2020.
  14. Sogni appesi, su Il Pianeta degli Ultimi. URL consultato il 26 luglio 2020.
  15. Classifica settimanale WK 34 (dal 2019-08-16 al 2019-08-22), su fimi.it, Federazione Industria Musicale Italiana. URL consultato il 23 agosto 2019.
  16. CLASSIFICHE ANNUALI TOP OF THE MUSIC FIMI/GfK 2018: PROTAGONISTA LA MUSICA ITALIANA, su fimi.it, Federazione Industria Musicale Italiana, 7 gennaio 2019. URL consultato il 26 febbraio 2019.
  17. TOP OF THE MUSIC FIMI/GfK 2019: UN ANNO CON LA MUSICA ITALIANA, su fimi.it, Federazione Industria Musicale Italiana, 7 gennaio 2020. URL consultato il 7 gennaio 2020.
  18. Top of the Music 2020: 'Persona' di Marracash è l'album più venduto, su fimi.it, Federazione Industria Musicale Italiana, 7 gennaio 2021. URL consultato il 7 gennaio 2021.
  19. Top of the music 2021: trionfa la musica italiana - crescono i consumi, su fimi.it, Federazione Industria Musicale Italiana, 7 gennaio 2022. URL consultato il 7 gennaio 2022.

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[en] Pianeti

Pianeti is the first studio album by Italian singer-songwriter Ultimo, released by Honiro Label on 6 October 2017.[1] The album was preceded by the singles "Chiave", "Ovunque tu sia" and "Sabbia".
- [it] Pianeti (album Ultimo)



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