Quelli della notte è il quinto album dello showman italiano Renzo Arbore, il primo dei due registrati con la New Pathetic "Elastic" Orchestra, pubblicato il 17 maggio 1985 da Fonit Cetra e registrato dal vivo durante le prime 10 puntate dell'omonima trasmissione[2].
Quelli della notte album dal vivo | |
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Artista | Renzo Arbore, New Pathetic Elastic Orchestra |
Pubblicazione | 17 maggio 1985 |
Durata | 40 min ca |
Dischi | 1 |
Tracce | 14 |
Genere | Elettropop |
Etichetta | Fonit Cetra |
Produttore | Rai |
Registrazione | 29 aprile - 10 maggio 1985 |
Certificazioni | |
Dischi di platino | ![]() (vendite: 300 000+) |
Renzo Arbore - cronologia | |
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(1985) | |
Singoli | |
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Il disco presenta testi ironici o cantati ironicamente, ma anche gli arrangiamenti e gli assoli dei musicisti e le sonorità di un mixaggio elettronico, in voga a quel tempo, tanto da non sembrare un disco registrato dal vivo, dato che inoltre manca il supporto del pubblico.
Le canzoni inedite sono due ed entrambe parlano in modo diverso di temi notturni: Ma la notte no, prima traccia del disco e sigla iniziale dell'omonima trasmissione (un "inno" alla vita notturna, condannando la fatica di ogni giorno), e Il materasso, ultima traccia e sigla finale della stessa (che spiega come fare un buon riposo). Tra le altre canzoni (tutte del periodo anni 1950-1960): It's now or never (O' sole mio in versione statunitense) con il cantante Marvin sempre più in affanno, Tanto pe' cantà, con l'orchestra che parte a fatica per il ritornello, Tango della gelosia, che esalta la squillante voce di Silvia Annichiarico, Figlio unico con Mauro Chiari, due pezzi dei Beatles con A hard day's night più lenta e When I'm sixty-four in versione swing, Eso es el amor (Dammi un beso) con pernacchie provocatorie e colpi di tosse del protagonista e Quando vien la sera con un improbabile problema al supporto in vinile, con conseguente lamento di Arbore: "s'è incantato il 'dischio'".
È stato uno degli album più venduti del 1985[3].
Tutta "giocata" sul blu notte e sul bianco, su uno sfondo tempestato di piccole stelle risalta il titolo, che imita palesemente i caratteri della scrittura araba. A sinistra, il disegno di una luna con chitarra e gli occhi amorevolmente chiusi, in basso le silhouette di un dromedario e due palme: era anche il logo della trasmissione[4]. Sul retro della copertina, oltre l'elenco delle tracce, le istruzioni per l'uso[5].
Durata totale: 0:00
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