Il singolo si rivelò un successo mondiale per la band, raggiungendo il primo posto in classifica in 19 paesi diversi.[5]
Storia
Scritta da Roger Taylor ed ispirata ad alcune parole pronunciate dal figlio dell'autore, è una canzone sul periodo d'oro della radio e sulla nostalgia per tale mezzo di comunicazione, che un tempo veniva considerato un componente della famiglia a tutti gli effetti ed era l'unico modo per venire a sapere ciò che accadeva. Il testo fa riferimento anche al potere mediatico esercitato dal canale di video musicali MTV, lanciato pochi anni prima dell'uscita del brano, che aveva tolto alla radio il ruolo di metodo principale per promuovere nuova musica. Per ironia della sorte, gli stessi Queen hanno pesantemente contribuito a ridefinire il concetto di videoclip con i loro brani, a partire da Bohemian Rhapsody nel 1975. Il video stesso di Radio Ga Ga verrà candidato per la miglior direzione artistica durante la prima edizione degli MTV Video Music Awards.[6] La canzone, della durata di quasi 6 minuti, raggiunse la posizione numero due nella hit-parade inglese.
I Queen eseguono Radio Ga Ga al Festival di Sanremo 1984
Questo brano riportò la band ai vertici del successo dopo il flop causato dal disco Hot Space, giudicato troppo diverso dagli altri, e fu il primo singolo dei Queen ad andare in testa alle classifiche in Italia. La conseguenza sarà la successiva partecipazione come ospiti in febbraio al Festival di Sanremo 1984, proprio con Radio Ga Ga[La canzone come singolo debuttò il 23 gennaio, mentre l'album addirittura un mese dopo. Quindi come può la partecipazione a Sanremo essere dovuta al successo del brano in Italia?], e i due concerti (diventati poi le uniche due esibizioni di Freddie Mercury in Italia) a Milano nel settembre dello stesso anno, per il The Works Tour europeo.
Nei concerti, Radio Ga Ga diventò uno dei pezzi preferiti dal pubblico, che in genere partecipava attivamente all'esecuzione battendo le mani secondo la sequenza di applausi suggerita dal ritmo del ritornello.
Video musicale
Il videoclip utilizza degli spezzoni presi dal film di fantascienza dell'espressionismo tedesco Metropolis (1927) del regista Fritz Lang; per questo motivo viene spesso indicata, erroneamente, la presenza del brano nella colonna sonora della discussa versione del film pubblicata nel 1984 da Giorgio Moroder con una colonna sonora rock. In realtà il brano in questione non è Radio Ga Ga ma Love Kills, interpretato dal solo Mercury e scritto dall'artista britannico insieme a Moroder stesso. Il video mostra la band che attraversa la città distopica di Metropolis al bordo di una macchina volante e successivamente mentre canta il brano davanti alla folla della classe operaia cittadina, che esegue il famoso battimani che sarà poi ripreso durante i concerti del gruppo. In una sequenza centrale il video mostra alcuni filmati provenienti dai primi videoclip dei Queen.[7]
Versione estesa
Esiste una versione estesa pubblicata solo come singolo dalla durata di 6:53, inserita in seguito nella raccolta The 12" Collection del 1992.
La canzone è presente nel trailer relativo al personaggio di Michael "De Santa" Townley del videogioco GTA V della Rockstar Games. Nel gioco la canzone è inoltre presente fra i brani della stazione Los Santos Rock Radio, radio ascoltata da Michael quando si trova in auto.
Nel 2013 la canzone ha accompagnato alcuni frammenti del contenitore mattutino di Rai 1 Unomattina.
Note
(DA) Radio Ga Ga, su IFPI Danmark. URL consultato il 20 aprile 2021.
(EN) Radio Ga Ga, su British Phonographic Industry. URL consultato il 30 ottobre 2020.
(FI) Timo Pennanen, Sisältää hitin - levyt ja esittäjät Suomen musiikkilistoilla vuodesta 1972, 1ªed., Helsinki, Kustannusosakeyhtiö Otava, 2006, ISBN978-951-1-21053-5.
(EN) Database, su irishcharts.ie, The Irish Chart. URL consultato il 19 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
(ES) Fernando Salaverri, Sólo éxitos: año a año, 1959–2002, 1ªed., Spagna, Fundación Autor-SGAE, settembre 2005, ISBN84-8048-639-2.
(EN) Queen – Chart history, su Billboard. URL consultato il 19 maggio 2015.
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