Sun Ship è un album discografico del musicista jazz John Coltrane, registrato il 26 agosto 1965, ma pubblicato postumo dalla Impulse! Records nel 1971.
Sun Ship album in studio | |
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Artista | John Coltrane |
Pubblicazione | 1971 |
Durata | 42:28 |
Dischi | 1 |
Tracce | 5 |
Genere | Free jazz |
Etichetta | Impulse! Records |
Produttore | Bob Thiele, John Coltrane |
Registrazione | 26 agosto 1965 |
John Coltrane - cronologia | |
Album precedente (1971) Album successivo
The Best of John Coltrane: His Greatest Years, Vol. 2 (1972) |
Recensioni professionali | |
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Recensione | Giudizio |
AllMusic | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
The Penguin Guide to Jazz | ![]() ![]() ![]() ![]() |
The Rolling Stone Jazz Record Guide | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
L'album approfondisce il discorso musicale free jazz già presente nell'album Transition. Il sereno e rilassato andamento di ballate come Welcome viene qui trasformato in uno nuovo stile di "ballad" nei brani Dearly Beloved e Attaining. Questo particolare stile prevede un tempo di esecuzione molto lento, massiccia presenza della batteria, e un sound più "pesante" ed "intenso" rispetto a quello delle classiche ballate jazz. Come già in Psalm (da A Love Supreme), non esiste una vera e propria melodia, i pezzi si reggono su scale e accordi utilizzati per costruire un tema improvvisato. Gli assoli di Coltrane sulle tracce sono più estremi rispetto a quelli dei suoi primi album, e risentono dell'influenza degli stili di Albert Ayler e Pharoah Sanders, due guru della "New Thing". Il titolo del disco, "Sun Ship" ("la nave solare") potrebbe essere stato ispirato a Coltrane dalla concezione del free jazz di cui si faceva portavoce Sun Ra, con tutti i suoi rimandi alla science fiction e all'esistenza umana.
Sun Ship fu uno dei pochi album incisi dal quartetto di John Coltrane senza la presenza in sala d'incisione dell'ingegnere del suono Rudy Van Gelder. Inoltre fu anche uno degli ultimi album (insieme a First Meditations (for quartet), registrato una settimana dopo) che John Coltrane incise insieme ai membri del suo quartetto classico prima di iniziare a sperimentare nuove sonorità con l'ausilio di una band allargata a più elementi. Il tenorsassofonista Pharoah Sanders iniziò a suonare stabilmente nel gruppo nel settembre 1965, e sia McCoy Tyner che Elvin Jones lasciarono la band nel gennaio 1966 interrompendo un sodalizio durato anni.
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