I Laskovyj Maj (in russo: Ласковый май?, traslitterazione anglosassone Laskovyi Mai) sono un gruppo musicale russo (precedentemente sovietico, formatosi a Orenburg verso la fine degli anni ottanta dal musicista e compositore Sergej Kuznecov. Prima boy band sovietica in assoluto, il gruppo ebbe un clamoroso successo negli ultimi anni dell'Unione Sovietica. Il loro membro più noto è il cantante Jurij Šatunov. Scioltosi nei primi anni novanta è riformatisi nel 2009, i Laskovyj Maj sono ricordati soprattutto per la canzone Belye rozy (Rose bianche, russo Белые розы).
Laskovyj Maj | |
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Paese d'origine | ![]() ![]() |
Genere | Eurodisco Pop |
Periodo di attività musicale | 1986 – 1992 2009 – in attività |
Etichetta | Melodija (russo: Мелодия) Mirumir (russo: Мирумир) |
Studio | 3 |
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I Laskovyj Maj si sono formati il 6 dicembre 1986 presso il collegio numero 2 della scuola di Orenburg per iniziativa del direttore del circolo musicale Sergej Kuznecov, il quale decide di formare un gruppo con alcuni dei ragazzi del locale orfanotrofio; tra loro lo studente tredicenne Jurij Šatunov (Kumertau, 6 settembre 1973) e Andrej Razin. Trasferitosi ben presto a Mosca, il gruppo ottiene la possibilità di registrare gratuitamente lo studio discografico Černavskij e di effettuare un tour. Il primo direttore della band è Rašid Dajrabaev.
Inizialmente rivolti ad un pubblico adolescente, in realtà i Laskovij Maj sfondarono anche tra un pubblico ben più eterogeneo in quanto ad età, anche in virtù della provenienza dei giovani componenti. Lo stile musicale del Laskovyj Maj si può collocare nel calderone dell'Euro disco e della musica pop; i loro brani sono caratterizzati da tematiche piuttosto malinconiche e da consistenti parti di sintetizzatore (il principale tastierista dei primi anni di attività è stato Igor' Anisimov).
Nel 1989 esce l'album Maskarad, che ha un enorme successo; il disco contiene la celebre Belye rozy, cantata da Šatunov, e altre sette canzoni, tra le quali la stessa Laskovyj Maj, altro manifesto del gruppo. Nello stesso anno Kuznecov decide di lasciare il gruppo; Razin decide di offrire il posto al compositore e direttore musicale Vladimir Bojko.
Complici anche le canzoni dalla melodia immediata, il successo è travolgente: tra il 28 dicembre 1989 e il 10 gennaio 1990 i Laskovyj Maj - il cui nome significa maggio tenero - tengono ben tredici concerti da tutto-esaurito allo Stadio Olimpico di Mosca. In altre città arrivano a tenere fino a otto concerti al giorno, e quaranta nell'arco di un mese. in tutta l'Unione sovietica - i cui media peraltro osteggiano fortemente il successo del gruppo - nascono diverse band che imitano lo stile e l'immagine dei Laskovyj Maj. Un articolo[1] apparso sul giornale MKRU il 25 ottobre 2008 afferma che, secondo alcune stime, un russo su tre ha assistito almeno una volta ad un concerto dei Laskovyj Maj.
I Laskovyj Maj si sciolgono nel 1992. Šatunov emigra in Germania e, dopo un periodo di riposo, intraprende una fortunata carriera da solista.
Nel 2009, sull'onda di un nuovo ciclo di popolarità che molto deve alla riscoperta degli anni Ottanta e all'uscita di un film che porta il loro nome, i Laskovyj Maj ritornano sulle scene nella nuova formazione a quattro, che comprende lo stesso Andrėj Razin, Sergej Serkov, Andrej Kučerov e Sergej Lenjuk.
Sono qui elencati i soli album di studio (tra parentesi l'interprete di ogni brano). Esistono decine di raccolte pubblicate nel corso degli anni, soprattutto nei primi anni duemila, sull'onda di un ritorno nostalgico degli anni Ottanta.[2]
Maskarad (Melodija, 1989)
I primi tre brani sono cantati da Razin, Laskovyj maj da Vladimir Šyročkin; i restanti quattro brani - il secondo lato del disco in vinile - sono infine eseguiti da Šatunov
Belye rozy (Mirumir, 2013)
Tutti i brani sono cantati da Šatunov, tranne Letnij dožd' e Ah, Kristina, ah!, cantati da Razin
Rozovyj večer (Mirumir, 2013)
Tutti i brani sono cantati da Šatunov, tranne l'ultimo, cantato da Razin
nel 2009 il regista russo Vladimir Vinogradov gira un film biografico intitolato Laskovyj Maj, il quale racconta la carriera e i successi del gruppo sovietico. Tra gli attori, Vjčeslav Manučarov (Razin) e Maksim Litovčenko (Kuznecov).
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