Fu noto per la sua grande abilità nel fischiare, dimostrata soprattutto in molte colonne sonore di spaghetti western di Ennio Morricone o Franco Micalizzi e per aver fondato e diretto il gruppo vocale I Cantori Moderni. Fu uno di quei personaggi che, pur restando prevalentemente dietro le quinte, contribuirono in prima persona alla realizzazione di moltissime musiche di successo.
Biografia
Gli inizi
Inizia a suonare la chitarra da autodidatta, con l'aiuto di un amico chitarrista; a 13 anni acquista il suo primo mandolino, dedicando gran parte del suo tempo all'ascolto della musica classica e diventando in poco tempo un virtuoso dello strumento[3].
I suoi primi passi nel mondo della musica li ha mossi a Soriano nel Cimino, paese originario della madre, dove la famiglia trascorreva l'estate e il giovane Alessandro passava il tempo suonando chitarra, fisarmonica e mandolino in una bottega artigiana.
A vent'anni forma quindi la sua prima band, con la quale si esibisce in vari spettacoli danzanti, passando da uno strumento all'altro e diventando un polistrumentista: suona la chitarra, il pianoforte, la fisarmonica, il sax, il flauto, il mandolino e il sitar.
Il fischio
Negli anni, Alessandroni inizia a lavorare per la casa di produzione cinematografica Fonolux: qui ha modo di conoscere il maestro Nino Rota, che lo chiama a lavorare con lui come chitarrista nella sua orchestra, con la quale inizia a partecipare alle incisioni di alcune colonne sonore.
È proprio il maestro milanese, e barese d'adozione (in quanto ricoprì per tanti anni l'incarico di direttore del conservatorio di Bari) che, avendo bisogno per la realizzazione di una colonna sonora di un brano fischiato, ed essendosi Alessandroni offerto come volontario per fischiare, scopre questa qualità nel musicista che, da quel momento, viene spesso chiamato per incidere parti fischiate, specialmente in colonne sonore di spaghetti western.
La collaborazione più nota è quella con Ennio Morricone: è di Alessandroni, per esempio, il fischio in Per un pugno di dollari, ma collaborerà anche a Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto, il cattivo[4]; per questo motivo, Federico Fellini lo avrebbe soprannominato "Fischio", notizia però non confermata dallo stesso Alessandroni[5].
Anche in Lo chiamavano Trinità... del 1970, il fischio che caratterizza la sigla di testa e di coda (autore Franco Micalizzi) è di Alessandroni.
Altre attività
Nel 1967 riscuoterà anche un buon successo con un 45 giri, Ero l'attendente del kaiser, pubblicato per la CDB. Un'altra sua collaborazione celebre è quella con il maestro Piero Umiliani, per il quale canterà insieme alla moglie nel celebre motivo Mah-nà mah-nà (dalla colonna sonora di Svezia, inferno e paradiso), e in molte altre colonne sonore. Nel 1970, per la ARC, esce un album dedicato a dodici delle canzoni partecipanti a Canzonissima 1969 in versione strumentale: solista all'organo Hammond è un non meglio precisato Ron Alexander, che altri non è che lo stesso Alessandroni, il quale assume per l'occasione uno pseudonimo.
Alessandroni è anche autore di musica per colonne sonore, che ha inciso, spesso facendosi accompagnare dal gruppo dei Marc 4; ha inoltre collaborato con il maestro Franco Mannino. Insieme a Bruno Battisti D'Amario e a Bruno De Filippi è stato uno dei primi suonatori di sitar italiani, partecipando con questo strumento a molte incisioni. Con la sua orchestra ha pubblicato alcune incisioni per la Beat Records Company, casa discografica dell'amico Franco De Gemini. Negli ultimi anni si è anche dedicato alla pittura.
Nel 1999 la sua Roman song è stata inserita nella colonna sonora del film di Rob Reiner Storia di noi due (con Michelle Pfeiffer e Bruce Willis). Dal 2000 numerosi concerti e registrazioni con il chitarrista Sisto Feroli di cui tra l'altro ha eseguito e inciso, col fischio e col mandolino, varie composizioni tra cui Tema d'amore. Nel 2008 ha collaborato con i Baustelle, fischiando nella canzone Spaghetti western (contenuta nel loro album Amen). Nel 2009 ha collaborato con i Guano Padano, fischiando nel brano "Bull Buster"
Alessandroni, Nora Orlandi, Paola Orlandi e Massimo Cini, i 2 + 2, 1955
Dotato di una buona voce, Alessandroni affianca all'attività nel mondo del cinema anche quella di corista nel gruppo vocale I 2 + 2 di Nora Orlandi, che in seguito diventeranno i 4 + 4 di Nora Orlandi, dal 1954 al 1956. Si stacca poi da esso per fondare il Quartetto Caravels (che incide molti 45 giri per la Juke Box di Carlo Alberto Rossi), dove tra i componenti vi è anche Giulia De Mutiis, che diventa la sua prima moglie ed è la madre di sua figlia Cinzia, anche lei cantante.
Nel 1961 il Quartetto partecipa alla manifestazione Giugno della canzone napoletana; l'anno dopo Alessandroni muta il nome del gruppo in I Cantori Moderni di Alessandroni, allargando la formazione da quartetto a ottetto, ed è con questa denominazione che il gruppo partecipa all'incisione di moltissimi dischi realizzati per la RCA Italiana in circa venti anni di attività. I Cantori si sciolgono nel 1981.
C'era una volta... a Hollywood (2019), film di Quentin Tarantino
Discografia
Album in studio
1969 - Baroque jazz (con Carlo Pes e Franco Tamponi)
1970 - Ritmo dell'industria n°2
1971 - Underground (con Oronzo De Filippi e con lo pseudonimo The Braen's Machine)
1972 - Mostra collettiva (con Rino De Filippi)
1974 - Prisma Sonoro
1976 - Inchiesta
1978 - Listen to my harmonica (con Franco De Gemini)
2004 - Alessandroni+Paul+Honesty
2007 - I Cantori Moderni di Alessandro Alessandroni
Live
2002 - Natale e Dintorni
Singoli
1965 - Se mi vuoi un po' di bene/Un giorno o l'altro
1966 - L'importante è avere te/Beat in studio uno)
1967 - Ero l'attendente del kaiser/Ormai, ormai
1968 - L'ultima corrida/Fruscio di foglie verdi
1970 - Zwei Wedekind Lieder: Der Gefangene / Erdgeist
2003 - Neonato Bagnaia/Neonato Berlin
Partecipazioni in compilation
2000 - Women in lounge
Come Alessandroni Orchestra
1983 - A way to remember
1985 - A trip through the music
Canzoni scritte per altri artisti
1966 - Tra le pagine (testo di Carlo Nistri; musica di Alessandro Alessandroni e Guido Podestà) inciso dai The Serenels
- See saw (testo di Carlo Nistri) inciso dai The Group
1967 - Don't Be That Way (testo di Giulia De Mutiis; musica di Alessandro Alessandroni e Francesco de Masi) inciso da Raoul
- Il mondo va così (testo di Giulia De Mutiis; musica di Alessandro Alessandroni e Francesco de Masi) inciso da Raoul
Note
Giorgio Dell’Arti, Alessandro Alessandroni, su cinquantamila.corriere.it, 4 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2015).
F. Bracci, Alessandro Alessandroni. Un fischio da leone - Dalla dolce vita, al western, all'Africa, p.107.
«Nelle prime settimane del 2017, Sandro ha cominciato però ad avvertire dolori alle gambe e a perdere progressivamente
le forze. Ha anticipato la data del viaggio di ritorno a Bagnaia al 7 aprile, nella speranza di poter meglio curare il problema in Italia, o forse di poter almeno morire nel proprio Paese. Ma questo progetto non era destinato a realizzarsi.»
Elio Pirari, Il fischio più veloce del West, in La Stampa, 9 luglio 2007. URL consultato il 10 novembre 2020 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2012).
Francesco Bracci, Un fischio da leone, 2017, pp.56.
«Sarebbe quindi falso l'aneddoto che circola in rete secondo cui Fellini avrebbe soprannominato Alessandroni fischio" (o quanto meno lo stesso Sandro non se lo ricordava...)»
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