Schifrin ha vinto quattro Grammy Awards e ha ottenuto sei candidature all'Oscar per i suoi lavori originali nei film Nick mano fredda, La volpe, La nave dei dannati, Amityville Horror, Competition e per la colonna sonora riadattata del film La stangata II. Nel novembre 2018 ha ricevuto il premio Oscar onorario come tributo alla sua lunga carriera.[1]
Nel 2012 ha presentato il cd del compositore italiano Andrea Ferrante contenente musiche originali per quartetto d'archi eseguite dal macedone Axios String Quartet.[2] Ha inciso per diverse case discografiche, fra cui la MGM Records.
Biografia
Schifrin è nato a Buenos Aires da una famiglia di origine ebraica; suo padre Luis ha diretto la seconda sezione violini dell'orchestra del Teatro Colón per 30 anni. All'età di sei anni inizia un corso di sei anni di studio del pianoforte con Enrique Barenboim, padre del pianista e direttore d'orchestra Daniel Barenboim. A 16 anni continua lo studio del pianoforte con l'espatriato greco-russo Andreas Karalis, ex direttore del Conservatorio di Kiev, e inizia l'apprendimento dell'armonia con il compositore argentino Juan Carlos Paz. Durante questo periodo, Schifrin comincia a interessarsi al jazz.
Anche se ha studiato sociologia e giurisprudenza presso l'Università di Buenos Aires, è la musica a catturare la sua attenzione. All'età di 20 anni, ottiene una borsa di studio al Conservatorio di Parigi. Di notte, suona jazz nei club di Parigi. Nel 1955, Schifrin suona il pianoforte con l'argentino Astor Piazzolla, e rappresenta il suo Paese al Festival Internazionale del Jazz di Parigi.
Lalo Schifrin fu inizialmente ingaggiato nel 1973 per comporre la colonna sonora del film L'esorcista diretto da William Friedkin. Quando Schifrin presentò la traccia al regista, Friedkin lanciò la cassetta fuori dalla finestra del locale di montaggio, di fatto licenziando il compositore (come lo stesso regista raccontò in una intervista sul film). In realtà alcune brevissime parti della colonna sonora composta da Schifrin furono inserite nella pellicola e nei trailer dell'epoca.[3]
Composizioni
Balletti
Gillespiana (1961)
Jazz Faust (1963)
Per orchestra
Dialogues per quintetto jazz (1969)
Improvisation per solista jazz (1969)
Pulsations per piano elettronico e jazz band (1971)
Gui concerto (1984)
Tropicos per orchestra da camera (1983)
Concerto per pianoforte (senza data)
Concerto per tromba, percussioni, e orchestra di fiati (senza data)
Concerto per violino e violoncello (senza data)
Musica da camera
Suite per tromba e ottoni (1961)
The Ritual of Sound per 15 strumenti (1962)
Canons per quintetto (1969)
Variants on a Madrigal of Gesualdo per 13 strumenti (1969)
Continuum per arpa (1970)
Capriccio per clarinetto e archi (1981)
Musica vocale
Jazz Suite in the Mass Texts per jazz band (1965)
The Rise and Fall of Third Reich oratorio (1967)
Rock Requiem (1970)
Madrigals for the Space Age per voce recitante e coro (1976)
Discografia
Album da solista
1962: Piano Strings And Bossa Nova (MGM Records)
1963: Samba Para Dos (Verve Records) (con Bob Brookmeyer)
1962/1963: Trombone jazz samba/Samba para dos, (con Brookmeyer) (EmArcy)
1964: New Fantasy (Verve Records)
1966: The Dissection And Reconstruction Of Music From The Past As Performed By The Inmates Of Lalo Schifrin's Demented Ensemble As A Tribute To The Memory Of The Marquis De Sade (Verve Records)
1968: There's A Whole Lalo Schifrin Goin' On (Dot Records)
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